SMALTO
A.R. Calderoni Masetti
J. Durand
A. Shalem
Pasta vitrea distesa su metallo, sottoposta ad alte temperature, secondo tecniche già testimoniate in alcuni anelli di epoca micenea (1200 a. C.), [...] , Mus. Naz. del Bargello), nel quale i rapporti stilistici con la produzione di Matteo Giovannetti da Viterbo appaiono indubbi (Oreficeria sacra italiana, 1990). Ad ambito extraparigino meridionale appartengono invece il reliquiario di Roncisvalle ...
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GIOTTO di Bondone
Miklos Boskovits
Nacque, secondo la tradizione, a Vespignano del Mugello (oggi frazione di Vicchio, presso Firenze) intorno al 1265. Già i contemporanei riconobbero la sua statura [...] di altri santuari di Assisi (1570 circa), a cura di P. Scarpellini, Treviso 1982; F.M. Torrigio, Le sacre grotte vaticane…, Viterbo 1618, c. 90; F. Baldinucci, Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua (1681), I, Firenze 1767, pp. 107-151 ...
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BIBBIA
H.L. Kessler
L'illustrazione delle Sacre Scritture nacque come risposta alla cultura greco-romana e si sviluppò nel corso del Medioevo fino a divenire un elemento centrale dell'arte cristiana.
Origini
Pressoché [...] ab antiquo cicli pittorici tratti dall'Apocalisse. Il transetto della chiesa abbaziale di Castel Sant'Elia presso Nepi (prov. Viterbo) conserva ancora sette scene di un'ampia decorazione affrescata del sec. 11° e un ciclo all'incirca dello stesso ...
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CIBORIO
A.M. D'Achille
Struttura quadrangolare fissa che sormonta l'altare, in genere aperta da ogni lato e costituita da quattro sostegni sorreggenti una copertura, che si riducono a due nei casi in [...] Maria, Testimonianze scultoree dal santuario di S. Cristina a Bolsena, in Il paleocristiano nella Tuscia, "Atti del II Convegno, Viterbo 1983", Roma 1984, pp. 141-165; M. Righetti Tosti-Croce, Appunti sull'architettura a Roma tra Due e Trecento, AM ...
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(App. V, 1, p. 336)
Nuove strategie
di Giovanna Mencarelli
I b. c. hanno costituito in Italia un settore a lungo emarginato e sottovalutato nella politica e nelle scelte della pubblica amministrazione, [...] (tranne rare eccezioni) l'indispensabile e talora difficile dialogo tra esperienze diverse.
La creazione delle facoltà dei Beni culturali (a Viterbo nel 1990, a Bologna nel 1996, a Lecce nel 1997; un corso di laurea era stato istituito a Udine nel ...
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CITTÀ
P. Cuneo
La definizione di Isidoro di Siviglia (Etym., XV, 2, 1), identificando la civitas nel vincolo associativo che lega gli abitanti e l'urbs entro le mura che circondano lo spazio abitato, [...] nelle vedute di spigolo; nell'arredo di questi spazi centrali si inserirono le prime fontane pubbliche (per es. Viterbo, Perugia, Siena), opere d'arte destinate a impreziosirne il significato collettivo e simbolico. Tuttavia solo più tardi, nel ...
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LOMBARDIA
F. Cervini
Regione dell'Italia settentrionale, comprendente la parte centrale della pianura Padana, delimitata a N dalle Alpi Centrali, dal Mincio e dal lago di Garda a E, dal corso del Po [...] zio Roberto, arciprete della metropolitana milanese dal 1293 al 1312 (De Floriani, 1988).Il Liber Pantheon di Goffredo da Viterbo (Parigi, BN, lat. 4895) fu copiato dal notaio milanese Giovanni 'de Nuxigia' e illustrato nel 1331 per Azzone Visconti ...
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PARIGI
P.F. Pistilli
(franc. Paris; lat. Lutetia, Lutecia Parisiorum)
Città capitale della Francia, situata al centro dell'Ile-de-France, sulle rive del fiume Senna, alla confluenza con i fiumi Marna [...] Gaignières, Oa 11, cc. 85-88) - è un'opera chiaramente italiana, forse di mano dello stesso Matteo Giovannetti (v.) da Viterbo; il quadro, depositato al Palais de la Cité prima di essere trasferito nella Sainte-Chapelle, forniva agli artisti di P., e ...
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viterbese
viterbése agg. e s. m. e f. – Appartenente o relativo alla città e provincia di Viterbo, nel Lazio; abitante o nativo di Viterbo. Come s. m., e con iniziale maiuscola, il Viterbese, il territorio della provincia di Viterbo.
patarina
s. f. [der. di patarino]. – Nome della campana nella torre del Palazzo Senatorio a Roma; appartenuta in origine al comune di Viterbo – città invisa, alla fine del sec. 12°, al papa Innocenzo III perché aveva dato ospitalità ai patarini...