FRANCESCO di Benedetto Cereo da Borgo San Sepolcro (Francesco del, di Borgo; Franciscus Burgensis)
Pier Nicola Pagliara
Figlio di Benedetto di Antonio di Matteo del Cera, nacque a Borgo San Sepolcro [...] Clagett, 1969, p. 102).
Alla fine del sesto decennio F. era padrone di monopolio del sale, senza trascurare qualche affare privato pontificatu Pauli secundi, ibid., pp. 147, 149; G. Vasari, Le vite… (1568), a cura di G. Milanesi, IV, Firenze 1848, p. ...
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GENNARI
Nora Clerici Bagozzi
Famiglia di pittori di osservanza guercinesca operanti a Cento e a Bologna tra la fine del XVI e il XVIII secolo. Forse di origine romana, la famiglia risulta documentata [...] Cristo, è stato di recente riferito - tuttavia senza il sostegno di riscontri accertabili - al nipote Lorenzo cura di A. Emiliani, Bologna 1969, pp. 285, 309; G. Baruffaldi, Vite de' pittori e scultori ferraresi (1697-1722), II, Ferrara 1846, pp. 479 ...
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LEONI, Leone
Walter Cupperi
Nacque nel 1509, ad Arezzo o nei suoi dintorni, da Giovambattista. Sono ignoti sia il nome della madre sia quello del maestro presso cui il L. si formò come scultore. Sposò [...] (p. 43 n. 30), finora ritenuto senza fondamento un ritratto del L.; le fattezze del Carlo V. A tal fine, nel 1548, il L Academici Affidati di Pavia, Pavia 1565, p. 221; G. Vasari, Le vite…(1568), a cura di R. Bettarini - P. Barocchi, IV, Firenze 1976 ...
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COSIMO di Domenico di Bonaventura (Cosmè, Gusmè [del] Tura)
Creighton E. Gilbert
Il padre Domenico, "callegaro", era originario di Guarda nel Ferrarese dove suo padre, Bonaventura, era fattore (Righini, [...] i suoi attrezzi a un pittore sconosciuto, senza dubbio un suo aiuto, mentre i suoi .
Amatori e collezionisti della fine del XVIII e del XIX Baruffaldi, Vita di Tura [sec. XVIII], Bologna 1836; Id., Vite de' Pittori ferraresi, I, Roma 1844, pp. 63 ss.;L ...
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BELLINI, Gentile
Ursula Schmitt
Figlio di Iacopo e di Anna Rinversi, nacque a Venezia probabilmente nei primi mesi del 1429: infatti il 6 febbraio dello stesso anno la madre, nell'imminenza di un parto, [...] essere eseguito da Antonio Rizzo. Alla fine di questo decennio così ricco di successi la Signoria designasse il B. senz'altro o solo perché si erano allineati con le architetture.
Bibl.: G. Vasari, Le Vite…, a cura di G. Milanesi, III, Firenze 1878, ...
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LORENZO di Credi (Lorenzo d'Andrea d'Oderigo)
Michele Di Monte
Nacque a Firenze tra il 1456 e il 1460 dall'orafo Andrea d'Oderigo e da una non meglio identificabile monna Lisa.
Non è possibile definire [...] , senza che con ciò si debba escludere l'altrettanto verosimile evenienza che a tal fine si (1510), a cura di H. Horne, Firenze 1909, pp. 13 s.; G. Vasari, Le vite( (1568), a cura di G. Milanesi, IV, Firenze 1879, pp. 563-571; Carteggio inedito ...
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MANFREDI, Bartolomeo
Enrico Parlato
Figlio di una non meglio identificata Maddalena e di Mercurio, definito "messere" per indicare uno stato sociale non mediocre (Merlo, 1986, p. 44), nacque, e fu battezzato [...] dei battesimi, ha posto fine a una ridda di di notte "con spade e pugnali [(] senza lume qual dice essere servitore del Sign. 251 s., 326; II, pp. 151 s.; G. Baglione, Le vite de' pittori scultori et architetti moderni, Roma 1642, pp. 158 s.; ...
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GRANACCI, Francesco
Monica Grasso
Figlio di Andrea di Marco e di una Lisabetta di cui si ignora il casato, nacque nel 1469 a Villamagna di Bagno a Ripoli, presso Firenze, in un podere di proprietà del [...] tondo con Natività (Honolulu, Academy of fine arts), opera quest'ultima in cui capomastro fiduciario e fu senza dubbio a Roma nel maggio di P. D'Ancona, Milano 1928, ad indicem; G. Vasari, Le vite… (1568), a cura di G. Milanesi, Firenze 1878-85, II, ...
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Anglosassoni, Arte degli. Metalli lavorati
J. Graham-Campbell
METALLI LAVORATI
La produzione anglosassone di metalli lavorati nei secc. 8° e 9° era ben conosciuta nel continente europeo, dove si possono [...] era (come a Sutton Hoo) senza pari nell'Europa del tempo. Nella chiaramente riconoscibile come tralcio di vite e quindi interpretabile come simbolo stilistico di un unicum che sembra rappresentare, alla fine del sec. 11°, il legame tra l'arte ...
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DE ROSSI, Francesco, detto il Salviati
Iris Cheney
Figlio di Michelangelo, tessitore di velluti, secondo il Vasari nacque a Firenze nel 1510. Un cugino favorì il suo precoce interesse per l'arte prestandogli [...] amici e il Vasari dedicò al D. una delle vite più estese.
Tra il 1526 ed il 1527 studiò l'Aretino e Paolo Giovio avevano cercato, senza successo, di fare entrare il D. aveva già lavorato, secondo Vasari, alla fine del decennio 1530-40.
I suoi incarichi ...
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vite2
vite2 s. f. [v. vite1, per il filetto che ricorda il viticcio (lat. mediev. vitis)]. – 1. a. Nella tecnica, spec. delle costruzioni, organo meccanico, generalmente di acciaio o di ottone, usato per unire due o più pezzi con un collegamento...
iperoggetto s. m. Oggetto o evento le cui enormi dimensioni spaziali e temporali, congiunte alla pluralità di forme con cui si manifesta, lo rendono non direttamente esperibile come unicità concreta (l’esempio tipico è il riscaldamento globale...