Altro nome della vitamina B6, detta anche adermina e in passato piridossina (2-metil-3-ossi-4,5-diossimetilpiridina). Abbonda nel lievito e nella pula di riso insieme con i suoi derivati piridossale, piridossammina [...] e gli esteri monofosforici che rappresentano le forme biologicamente attive. Ha
,
cristallizza in aghi incolori, fonde a 160 °C, è solubile in acqua, fotosensibile e, in soluzione acida, adsorbibile con terra da follone dalla quale successivamente ...
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(o pteroilglutammico) Sostanza ad attività vitaminica presente nei vegetali, nei lieviti, nel fegato e nel rene. È costituito da un derivato della pteridina, da una molecola dell’ammide dell’acido amminobenzoico [...] cristalli giallognoli, che carbonizzano senza fondere a 250 °C, solubili in acqua, insolubili nei solventi organici. Con a una serie di derivati che costituiscono le forme attive della vitamina. Tra queste è da ricordare l’ acido tetraidrofolico (FH4 ...
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Chetoni terpenici noti in due forme isomere α e β aventi rispettivamente la formula:
Liquidi incolori, poco solubili in acqua, solubili in alcol e in etere, dotati di odore di viola se in soluzione diluita, [...] soluzione concentrata; bollono, la forma α a 127 °C, quella β a 134 °C. La miscela dei due isomeri si ottiene per in profumeria per sostituire l’essenza naturale di violetta; l’isomero β è un composto intermedio nella sintesi della vitamina A. ...
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Nome comune di Daucus carota (in particolare della varietà sativus) e della sua radice giallo-aranciata, dolce, mangereccia (v. fig.). Daucus carota è un’erba delle Apiacee, annua o bienne, spontanea in [...] all’alimentazione degli animali e dell’uomo, è una ricca fonte di vitamina A, sotto forma di caroteni. Dai semi si ottiene per distillazione l’ olio di c., liquido oleoso, volatile, giallo, di odore aromatico, contenente caroteni, pinene, limonene e ...
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Composto (CH3)3NCH2CH2OH (Cl−, OH−) assai diffuso negli animali e nelle piante dove si trova in combinazione con altre sostanze a formare vari composti: acetilcolina, lecitine, sfingomielina ecc. Le fonti [...] del pulcino in cui è stata notata, ha fatto considerare la c. un fattore vitaminico (vitamina B4). Essa non sembra avere in realtà una vera e propria attività vitaminica, ma è molto importante nell’alimentazione; può essere sostituita da metionina ...
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Biochimico statunitense (Hume, Illinois, 1893 - St. Louis 1986), professore di biochimica all'università di St. Louis, Massachusetts. Accademico pontificio dal 1948. Nel 1943 divise con H. C. P. Dam il [...] Nobel per la medicina o fisiologia per la scoperta della natura chimica della vitamina K. Si devono a D. e alla sua scuola l'isolamento di due sostanze con attività vitaminica che furono denominate K1 e K2 e, nel 1939, la definizione della formula ...
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LIPOIDI (XXI, p. 234)
Camillo ARTOM
Denominazione molto usata in passato per indicare varî gruppi di sostanze, chimicamente differenti fra loro e dai grassi propriamente detti, ma somiglianti a questi [...] ma non azoto. Sono stati isolati originariamente da vegetali (A. C. Chibnall e H. J. Channon, 1928), ma recentemente anche azione dei raggi ultravioletti, si trasforma in una delle vitamine antirachitiche (D3): ciò che spiega l'effetto benefico dei ...
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di Ivano Bertini e Paola Turano
La c. b. (o chimica inorganica biologica) si occupa della chimica degli ioni metallici nei sistemi biologici. Carbonio, idrogeno, azoto, ossigeno, fosforo e zolfo sono i [...] assegnato a D. Crowfoot Hodgkin, ancora per studi strutturali su importanti sostanze biochimiche, tra cui la vitamina B12 che contiene cobalto.
La c. b. ha cominciato ad affermarsi a livello mondiale con un'identità propria tra la fine degli anni ...
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Si definiscono c. di c. (I, p. 326; XXXIV, p. 911) molecole o ioni comprendenti almeno uno ione metallico, detto atomo centrale o centro di c., circondato da atomi o molecole in una ben definita disposizione [...] o biologicamente attive. L'emina, la vitamina B12, l'emocianina e la clorofilla sono Fe3+). Ciononostante una soluzione simile al buio si può conservare piuttosto a lun go.
c) Isomerizzazione. Non ci sono molti esempi, però se il complesso è inerte, ...
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Nel riferirsi alla definizione che di questa disciplina - che ha acquistato corpo di scienza solo intorno al 1850 per opera di G. v. Liebig - è stata data nella voce citata, sono opportune alcune precisazioni.
La [...] ormone è stato scoperto nel 1900 e la prima vitamina nel 1911 e già l'ormonologia e la vitaminologia costituiscono E. Lehnartz, Einführung in die chemische Physiologie, Berlino 1944; C. Oppenheimer, Handbuch der Biochemie der Menschen und der Tiere, ...
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c, C
(ci, ant. o region. ce ‹čé›) s. f. o m. – Terza lettera dell’alfabeto latino, derivata dal Γ (gamma) greco. Inizialmente rappresentò la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› d’accordo con l’uso greco, ma nello stesso tempo anche la sorda...
vitamina
s. f. [dall’ingl. vitamine (poi vitamin), comp. del lat. vita «vita» e di amine «amina», propr. «amina di vita; amina vitale»]. – Nome generico di un gruppo eterogeneo di sostanze organiche appartenenti ai bioregolatori, indispensabili...