Verhoeven, Paul
Roy Menarini
Regista nederolandese, nato ad Amsterdam il 18 luglio 1938. Affermatosi in Europa come cineasta tra i più controversi e scandalosi, per il gusto dell'eccesso e la rappresentazione [...] essere i parametri con cui giudicare gli uomini, e la rappresentazione che egli ne offre sullo schermo è sempre vitalistica e di forte impatto.
Laureato all'università di Leiden, prestò il servizio militare nella Marina, dove cominciò la propria ...
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Makavejev, Dušan
Riccardo Martelli
Regista cinematografico serbo, nato a Belgrado il 13 ottobre 1932. Cineasta eminentemente politico, tra la metà degli anni Sessanta e l'inizio dei Settanta è stato [...] e presente. Nel periodo successivo, trascorso all'estero, il suo spirito critico è sembrato mutarsi in rivolta vitalistica, individualistica e sessuocentrica, mentre i suoi film sono tornati a una struttura più tradizionale, basata su una rilettura ...
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VITTI, Monica
Mino Argentieri
VITTI, Monica (pseud. di Ceciarelli, Maria Luisa)
Attrice cinematografica e teatrale, nata a Roma il 3 novembre 1931. Ammessa nel 1950 all'Accademia d'arte drammatica (dove [...] , i produttori dimostrano di preferirla come attrice dotata di estro caricaturale, di fine umorismo, di esuberanza vitalistica, d'immediatezza comunicativa; e le platee le tributano un successo crescente, non sempre corrispondente alla qualità ...
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Attore cinematografico francese, nato a Sceaux (Hauts-de-Seine) l'8 novembre 1935. Alternando nel corso di tutta la sua carriera il cinema d'autore a quello commerciale, si è imposto sulla scena internazionale [...] Il Gattopardo, nel ruolo dell'affascinante Tancredi, nipote del principe di Salina, risolto giocando su un'esuberanza vitalistica di tipo stendhaliano, valorizzata dalla lettura chiaroscurale e barocca del romanzo di G. Tomasi di Lampedusa elaborata ...
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The Story of G.I. Joe
Peter von Bagh
(USA 1945, I forzati della gloria, bianco e nero, 109m); regia: William A. Wellman; produzione: Lester Cowan per United Artists; soggetto: dai reportage Here Is [...] e sull'etica dei 'piaceri forti'. In The Story of G.I. Joe non si respirano mai la libertà fisica e l'energia vitalistica tipiche dei film d'azione, non c'è senso di trionfo né accenti di gloria guerriera. Pur restando racconto d'una guerra 'giusta ...
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Goodfellas
Giacomo Manzoli
(USA 1990, Quei bravi ragazzi, 145m); regia: Martin Scorsese; produzione: Irwin Winkler per Warner Bros.; soggetto: dal romanzo Wiseguy: Life in a Mafia Family di Nicholas [...] rappresentativi della sua violenza, il sistema simbolico dei suoi impulsi criminali" (Franco La Polla). La ferocia iperbolica e vitalistica di questo film, estrapolata dal suo contesto originario e trasposta in pura azione e ironia, diventerà uno dei ...
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Sirk, Douglas
Renato Venturelli
Nome d'arte di Hans Detlef Sierck, regista tedesco, di origine danese, nato ad Amburgo il 26 aprile 1897 e morto a Lugano il 14 gennaio 1987. La sua carriera cinematografica, [...] obsession (1954; Magnifica ossessione), storia a forti tinte basata su amore e cecità, medicina e religione, irresponsabilità vitalistica e ripensamento morale: in questa occasione S. passò a quell'uso estremo del colore che avrebbe caratterizzato le ...
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Carcerario, film
Renato Venturelli
Genere comprendente film ambientati per intero o in prevalenza all'interno di prigioni. Nella sua forma più tipica si svolge in epoca contemporanea, riguarda condannati [...] il destino del ribelle senza causa, di un corpo sempre più vessato proprio a causa della sua insopprimibile esuberanza vitalistica. L'erotismo è del resto una componente fondamentale di tutto il cinema carcerario, presente in modo esplicito sia sul ...
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Sceneggiatore
Giuliana Muscio
Lo sceneggiatore è colui che scrive la sceneggiatura di un film, o alcune sue parti, da solo o in collaborazione. Nel cinema statunitense di solito viene scelto dal produttore, [...] le storie, che dovevano funzionare al meglio; esse non possedevano la brillantezza di alcuni momenti MGM o la forza vitalistica di quelli Warner, ma il risultato era costante, se non geniale. Al contrario di Thalberg che usava più scrittori ...
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Stato dell’Europa occidentale, all’estremità ovest del Bassopiano Germanico. Si affaccia sul Mare del Nord e comprende le foci del Reno, della Mosa e della Schelda. Il territorio, in continua evoluzione [...] J.J. Slauerhoff, e soprattutto H. van der Bergh, che fu il portavoce, l’animatore e il teorico della poesia ‘vitalistica’, e H. Marsman che di quella poesia fu il massimo esponente. Verso un indirizzo umanitario si orientarono prevalentemente i poeti ...
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vitalistico
vitalìstico agg. [der. di vitalismo] (pl. m. -ci). – Relativo al vitalismo: teorie v.; biologia vitalistica. ◆ Avv. vitalisticaménte, in modo, in senso vitalistico.
magia
magìa s. f. [dal lat. tardo magīa, gr. μαγεία]. – In generale, pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, in varie culture e nei diversi periodi...