GHINELLI, Vincenzo
Fabrizio Di Marco
Figlio di Vincenzo, nacque il 28 marzo 1792 a Montescudo nel Forlivese (odierna provincia di Rimini).
La sua formazione di architetto avvenne presso lo zio Pietro [...] si innestano le due scale e l'ingresso alla platea. La sala, dalla sperimentata quaranta anni nel luogo che lo aveva visto iniziare la sua carriera a fianco dello zio nel 1853, il G. consegnò il piano d'esecuzione nel luglio dell'anno seguente. I ...
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DELLA GRECA, Felice
Maria Pedroli Bertoni
Nacque a Roma nel 1625 dall'architetto "panormitano" Vincenzo e dalla romana Doralice Ridolfi. Venne battezzato il 16 nov. 1625 in S. Marco, sebbene la famiglia [...] nella Biblioteca Vaticana: una pianta del piano terra con due ingressi in asse fra loro, uno sul Corso e l'altro (Hager, 1972, pp. 261-272). Il 25 febbr. 1666 il D. vistava il conto dei lavori compiuti nel corso del 1665 dal pittore Monsù Momper ...
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PANNOCCHIESCHI d'ELCI, Orso Niccolo
Francesco Bigazzi
PANNOCCHIESCHI d’ELCI, Orso Niccolò. – Nacque a Siena il 15 settembre 1569 dal terzo matrimonio del padre Ranieri di Agnolo con la senese Francesca [...] 1597 fu tra i nobili senesi che accolsero al suo ingresso in città il nuovo arcivescovo Francesco Maria Tarugi, incaricato di il principato mediceo e la casa reale d’Asburgo, che lo avevano visto protagonista. Passate le consegne al segretario ...
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FERLINI, Giuseppe
Guido Fagioli Vercellone
Nato a Bologna il 24 apr. 1797, da Carlo e da Anna Sabattini, appena diciottenne fuggì di casa per dissapori con la matrigna, recandosi a Venezia da dove passò [...] rimpatriò, ma solo per pochi mesi, visto che lasciò nuovamente Bologna per la Grecia sabbia, ne trovò l'ingresso, lo saggiò per giorni ., XXXVII-XLI (1987-1990), pp. 169-199. Per i rapporti d'affari con G. Mazzini, cfr. Ediz. naz. degli scritti di G ...
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FRANCHI, Alessandro
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Roma il 25 giugno 1819 da Vincenzo, un notaio discendente da una famiglia di mercanti di campagna del Frusinate. Avviato alla carriera ecclesiastica, [...] autorizzazione pubblica e fissavano un'età minima per l'ingresso delle donne in convento. Su questo terreno minato si del Cavour, D. Pantaleoni, convinto che con il suo appoggio sarebbe stato più facile arrivare a Pio IX, aveva visto in lui "un ...
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FORMENTON, Mario
Valerio Castronovo
Nacque a Teheran il 21 apr. 1928, figlio di Cloe Brasolin e di Luigi, un uomo d'affari veneto che sino al settembre 1941 esercitò in Iran una florida attività commerciale. [...] e a criteri informatori del suo mestiere di editore, la libertà d'espressione e l'indipendenza di giudizio. Ciò che lo portava a manovre dei partiti. L'ingresso della Mondadori in campo televisivo non era stato perciò visto di buon occhio da alcuni ...
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GUIDI, Guido (Guido Guerra [II])
Mario Marrocchi
Sesto di questo nome, figlio del conte Guido (V, detto anche Guido Guerra I) e di Imilia, nacque intorno al secondo decennio del XII secolo.
Il padre [...] attesta l'avvenuto ingresso nella maggiore età avvenuta nel febbraio 1152, aveva visto l'ascesa di Federico I Barbarossa Adel und Volk im Florentiner Dugento, Köln 1965, p. 33; D. von Der Nahmer, Die Reichsverwaltung in Toscana unter Friedrich I. ...
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FRATI, Carlo
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Bologna il 22 febbr. 1863 da Luigi e da Clotilde Busatti.
Figlio di un rinomato bibliotecario bibliofilo e fratello minore di Lodovico (Bologna, 13 dic. [...] di S. Giacomo di Napoli; visto però che quella sede gli risultava Inoltre fece migliorare l'ingresso della biblioteca, ricostruire in (1930), pp. 23-31; E. Rostagno, in Accademie e biblioteche d'Italia, III (1930), pp. 423-426; V. Cian, in Giorn ...
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GIOIA, Pietro
Giuseppe Monsagrati
GIOIA (Gioja), Pietro. -Nacque a Piacenza il 22 ott. 1795 da Lodovico, "uno dei negozianti più distinti" della città (Gioia, p. 5), e da Annunciata Arata. Nipote del [...] moti del 1821 lo aveva già visto puntare le sue speranze su posto come condizione per il proprio ingresso al governo il licenziamento del predecessore una lettera confidenziale dello stesso giorno a M. d'Azeglio attribuì l'origine del suo abbandono a ...
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GARRONI, Camillo Eugenio
Giovanni Assereto
, Nacque a Genova il 22 maggio 1852 da Vittorio Emanuele, d'una famiglia appartenuta al patriziato della città di Savona, e da Carlotta Oneto. Nel 1868 si [...] associazioni sindacali.
Dopo l'ingresso di Giolitti nel gabinetto Zanardelli ben collocata dal punto di vista strategico e capace di offrire cognome Carbonara (Spreti, Appendice II, p. 131: r.d. di autorizzazione).
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato ...
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triggerare v. tr. 1. In numerosi àmbiti disciplinari e settoriali, innescare, attivare, far scattare; nella musica elettronica, rendere campionabile il suono di uno strumento. 2. Produrre, attivare (detto di una dinamica psicologica); come forma...
tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, al n. 3 b); t. la tenda, con movimento...