L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] e quello lombardo-milanese, dove tuttavia resiste l’influenza di modelli provinciali, come Brescia e Bergamo. Dal punto di vista diacronico, è ormai ben testimoniata e studiata l’esistenza, per Milano e la Lombardia, di un italiano regionale scritto ...
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La costruzione causativa (detta anche, meno spesso, fattitiva) è una struttura del tipo seguente:
(1) [ho fatto] [cantare la canzone]
(2) ho fatto cantare i bambini
(3) ho fatto cantare la canzone ai bambini
In [...] devi farti vedere in giro
Queste combinazioni, pur avendo aspetto di causativa, non hanno nulla di causativo dal punto di vista semantico. In effetti fare avere, fare sapere, ecc. si comportano come predicati unici. Ciò si osserva anche dal fatto che ...
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PAGLIARO, Antonino
Tullio De Mauro
PAGLIARO, Antonino. – Nacque a Mistretta (Messina) il 1° gennaio 1898, da Vincenzo e da Grazia Passarello, in una famiglia ragguardevole di possidenti e professionisti [...] , opera in quattro volumi che portò a termine nel 1940, patrocinata dal Partito nazionale fascista, ma non ben vista, in realtà, dalla segreteria nazionale per scarsa ortodossia. Negli stessi anni la facoltà di giurisprudenza gli affidò l’incarico ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] a risolvere da sé l’incongruità tra quanto si dice e quanto si vuole fare intendere.
Da questo punto di vista, l’iperbole è il corrispettivo grammaticale e retorico dei dispositivi linguistici mediante cui si determina il grado con cui diverse ...
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I verbi predicativi sono ➔ verbi che hanno significato lessicale pieno e possono dare luogo autonomamente a un predicato verbale di senso compiuto; essi sono in opposizione ai verbi copulativi, che necessitano [...] verbi predicativi comprende la grande maggioranza dei verbi di una lingua, e si oppone, dal punto di vista descrittivo, a quella di verbi copulativi (per es., sembrare, parere, risultare, stare, restare, rimanere, diventare, divenire; ➔ copulativi ...
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I deonomastici (o deonimici; La Stella 1982; Schweickard 2002-) sono lessemi formati a partire da nomi propri. Possono essere di vari tipi secondo la base di derivazione (anche detta eponimo): si chiamano [...] di altre lingue il suffisso -iano può o meno indurre un acclimatamento della base anche dal punto di vista grafematico e fonologico, come nelle varianti shakespeariano o scespiriano, rousseauiano o (meno spesso) russoviano, ecc., o addirittura con ...
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I dispregiativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) il cui significato è peggiorativo con una forte componente affettiva. Ciò implica che la valutazione espressa dal parlante per mezzo dell’alterato [...] della delinquenza!!! (da Google)
Chiaramente, se la presa di distanza del parlante è meno forte, sarà anche meno in vista il valore dispregiativo e più probabile un mero peggiorativo, come nell’esempio seguente:
(2) Piero Calamandrei ricopiato su un ...
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ELISIONE
L’elisione è la soppressione (dal latino elisionem ‘ferita’) della vocale alla fine di una parola davanti alla vocale iniziale della parola successiva
l’amore (anziché lo amore)
L’elisione è [...] ha un qualcosa d’avvincente
• Con i ➔pronomi personali atoni lo, la, mi, ti, ci, si, vi, ne, ve
la ho visto ▶ l’ho vista
lo ho cercato ▶ l’ho cercato
si arrende ▶ s’arrende
• Negli aggettivi ➔numerali cardinali e ordinali
cento anni ▶ cent’anni ...
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CE O CIE, GE O GIE, SCE O SCIE?
Ci sono casi in cui, nella grafia, si usa una i superflua, che non solo non si pronuncia, ma non ha neanche la funzione di determinare la corretta pronuncia della lettera [...] la i, sono frequenti nel parlato meridionale, ma sono errate. La i, infatti, è bene ribadirlo, è superflua dal punto di vista del suono e non va resa nella pronuncia.
In generale, la i superflua non è ammessa in sillaba non accentata (tranne qualche ...
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JABERG, Karl
Linguista svizzero, nato il 24 aprile 1877. Compì gli studî universitarî a Berna, Firenze e Parigi e si laureò nel 1901. Libero docente a Zurigo nel 1906, dal 1907 professore di filologia [...] il denso volume Der Sprachatlas als Forschungsinstrument, Halle 1928 (v. anche Geografia linguistica). Nuovi punti di vista dischiudono anche i suoi studî morfologici (v. specialmente Aires morphologiques, in Aspects géographiques du langage, Parigi ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...