Nelle frasi consecutive si esprime l’effetto dell’evento o dello stato di cose espresso nella principale o in una frase precedente:
(1) ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato
In quest’esempio [...] consecutive si possono classificare in base a criteri semantici e a criteri formali e sintattici.
Dal punto di vista semantico le consecutive si suddividono in esoforiche ed endoforiche (Cuzzolin 1996), distinte per i seguenti parametri: il tipo ...
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L’inquadramento e la descrizione del linguaggio economico (o, meglio, della lingua dell’economia e della finanza; Dardano 1998: 65-69; Rainer 2006: 2148-2149) come linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) [...] e interventi di tipo politico ma, proprio per la loro complessità, non descrivibili attraverso formalizzazioni.
Dal punto di vista esterno (o «verticale», secondo la terminologia di Cortelazzo 1990), la lingua dell’economia e della finanza presenta ...
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L’➔accento della lingua italiana è di tipo espiratorio, in quanto fa emergere il nucleo vocalico della ➔ sillaba accentata con una maggiore emissione di fiato. In una catena fonica si distinguono così [...] , come equivalente semantico di una frase del tipo applica una decorazione al mio vestito).
Dal punto di vista quantitativo (➔ statistiche linguistiche) le parole italiane sono prevalentemente tronche, piane e sdrucciole: le parole bisdrucciole e ...
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I pronomi relativi sono ➔ pronomi specializzati per introdurre le frasi relative (➔ relative, frasi) esplicite (1-3) e implicite (4). Svolgono contemporaneamente tre funzioni:
(a) segnalano il confine [...] congiunzione e non un pronome: cfr. Cinque 1978, 1988; Salvi & Vanelli 2004; in questa voce conserviamo il punto di vista tradizionale).
Che e cui sono invariabili, mentre quale, che si presenta preceduto da articolo (il quale, la quale, i quali ...
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OMISSIONE DELL'ARTICOLO
L’articolo (insieme alle varie ➔preposizioni articolate) viene omesso in determinati casi.
• Con i nomi ➔propri di persona e di città
Ho chiamato Claudio
Sono andato a Torino
• [...] tempo, trovare lavoro, mettere su famiglia
• Con la preposizione semplice da con valore finale, modale, temporale
occhiali da vista, fare da padre, da bambino ero biondo
• Nelle frasi proverbiali
Uomo avvisato mezzo salvato, Gioco di mano gioco da ...
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DEVOTO, Giacomo
Aldo L. Prosdocimi
Nacque il 19 luglio 1897 a Genova da Luigi, clinico e patologo prima a Genova poi trasferitosi a Pavia e quindi a Milano, e da Luigia Cortese. Conseguita la maturità [...] stesso, fu costretto a dare le dimissioni. Dal 1963 l'impegno del D. fu volto a riorganizzare la Crusca in vista della ripresa del Vocabolario. In questo periodo si intensificò l'opera di revisione e sistemazione di scritti precedenti; sempre più ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] tipo io ero per il trecentesco io era (Giovanardi 1998: 24, in nota); e si consideri che, sotto alcuni punti di vista, il fiorentino colto d’età laurenziana potrebbe essere considerato una lingua cortigiana a tutti gli effetti.
Non stupisce che sulla ...
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Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] ., a parlanti) fisicamente piccole e grandi.
Tuttavia, le cose cambiano se si osserva il fenomeno dal punto di vista fonologico. Il fenomeno fisicamente continuo della curva melodica può avere una pertinenza fonologica (ad es., in quanto fattore che ...
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Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] tipici degli enunciati continuativi in alcune varietà regionali. Si tratta di un caso speciale di enunciato assertivo. Dal punto di vista intonativo, in molte varietà (per es., Roma e Milano) la sola differenza rispetto all’assertiva è il BT alto. A ...
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Il termine predicato (lat. praedicātu(m) «ciò che è affermato [di qualcosa]») compare per la prima volta all’inizio del medioevo nel commento di Boezio al De interpretatione aristotelico. Aristotele aveva [...] al soggetto (63) che all’oggetto diretto (64) di un verbo predicativo transitivo:
(63) Mario arrivò ubriaco
(64) ho visto Paola molto indaffarata
In entrambi i casi il predicato principale è di tipo verbale (arrivare, vedere), mentre il complemento ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...