CASASSAGIA, Bartolomeo
Renato Pastore
Nato probabilmente in Catalogna, come lo zio, il barcellonese Antonio Cariteo, in data imprecisata, il C. partecipò nel primo decennio del Cinquecento al revival [...] cose Limosine le legeva, et intendeva così bene, come il Zio, e non voglio dire migliore: la quale comparatione si era vista più volte, quando e l'uno e l'altro qualche volta ragionavano del migliore e del peggiore di questi tali poeti Limosini ...
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CONCORDANZA A SENSO
Si definisce concordanza a senso quella in cui ci si allontana dalle norme grammaticali che regolano la concordanza tra le parti variabili del discorso, privilegiando elementi che [...] ; tuttavia, nell’uso è molto comune la concordanza a senso, che privilegia l’elemento più importante dal punto di vista del significato
Al matrimonio c’era un centinaio di invitati (concordanza grammaticale)
Al matrimonio c’erano un centinaio di ...
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semiotica Scienza generale dei segni, della loro produzione, trasmissione e interpretazione, o dei modi in cui si comunica e si significa qualcosa, o si produce un oggetto comunque simbolico.
Scienze [...] in un sistema regolato da strutture ‘forti’ (grammaticali, costrittive).
S. giuridica
È lo studio del diritto dal punto di vista semiotico, inteso cioè come insieme di segni linguistici che costituiscono il linguaggio e i discorsi. Nel linguaggio ...
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Uso corrente di due lingue da parte di un individuo o di una popolazione.
Linguistica
Al concetto di b. si è dedicato ampio spazio nella ricerca sia sociolinguistica sia psicolinguistica. Si è notato [...] la nuova lingua, l’inglese, ha di norma più prestigio della loro nativa. Fino ad allora il b. era visto soprattutto dal punto di vista psicologico, come un fenomeno con due variabili di pari peso ( b. indifferente, per es. nei figli di matrimoni ...
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Ecologia
In fitogeografia e zoogeografia, l’area geografica entro la quale è distribuita una specie. La distribuzione di ogni organismo non è statica, ma costantemente soggetta a mutamenti. L’a. di una [...] schematica di un fenomeno linguistico in funzione della sua disposizione geografica; norme a., quelle norme di evoluzione linguistica che si desumono dall’osservazione di fenomeni considerati dal punto di vista della loro distribuzione geografica. ...
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PALEOGRAFIA (XXVI, p. 34)
A. Pra.
Dopo il 1935 ricerche ulteriori nel campo della p. hanno non soltanto offerto risultati parziali di grande interesse e aperto prospettive nuove per taluni problemi, [...] all'essenza stessa del fenomeno grafico, ha in sé il pericolo di ridursi a mera classificazione, facendo perdere di vista il problema di fondo.
Bibl.: Si indicano i lavori più significativi pubblicati a partire dal 1935:
Repertorî bibliografici: P ...
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LESSICOLOGIA
Mario Alinei
. Differenziatasi dalla lessicografia nel corso di questo secolo, la l. si è sviluppata soprattutto come studio della struttura e della storia del lessico, in opposizione alla [...] tutti gli altri deriverebbero per filiazione. I risultati di queste ricerche sono talvolta ancora validi, soprattutto dal punto di vista pratico, come dimostra il successo conseguito dal Thesaurus inglese di P. M. Roget e dal Wortschatz tedesco di F ...
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Filologo classico, nato a Napoli il 22 febbraio 1913, morto a Genova il 24 settembre 1991. Formatosi alla scuola di A. Rostagni, dopo un decennio di incarichi universitari, ha ricoperto la cattedra di [...] (1988); di Catone: Catone il Censore. La vita e la fortuna (1949); della favolistica antica: Fedro (1945), Punti di vista sulla favola esopica (1971), Orazio favolista (1986); di Plauto, in particolare con Da Sarsina a Roma. Ricerche plautine (1952 ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] fosse grasso: era soltanto immenso e fortissimo (Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, p. 21)
(100) Non […] che non si fossero più visti o non ci fosse più stata occasione. […] È che lei – appena lo vedeva – alzava il viso e faceva finta di non averlo ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] […] la lingua si apprende in minor parte per la via degli orecchi e in maggior parte per la via degli occhi».
Visto che la norma è data dalla grafia, le maggiori oscillazioni si riscontrano proprio dove questa è ambigua: l’assenza di accento grafico ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...