In ambito critico-letterario il termine d. denota una strategia di lettura che, diversamente dalle metodologie tradizionali, non si propone di stabilire quale sia il significato (o i significati) di un'opera [...] Poiché il significato di un segno dipende da ciò che quel segno non rappresenta, quel significato sarà, sotto un certo punto di vista, sempre in parte assente. Se ogni segno è ciò che è perché non è nessuno di tutti gli altri segni che costituiscono ...
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Zajc, Dane
Sergio Bonazza
Poeta e drammaturgo sloveno, nato a Zgornja Javorščica il 26 ottobre 1929. Ha compiuto gli studi liceali a Lubiana, dove poi ha lavorato per molti anni come bibliotecario. [...] nei decenni successivi.
Sin dalle liriche di Požgana trava, Z. sceglie un verso libero ampio e rigorosamente controllato dal punto di vista formale. La raccolta, dominata dal tema della guerra, che le imprime un tono cupo e pessimista, è ricca di ...
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SARAMAGO, José (App. V, iv, p. 630)
Luigi Maria Cesaretti Salvi
Scrittore portoghese. Nel 1998 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura, il primo assegnato a uno scrittore di lingua portoghese. [...] , S. sembra additare una possibilità di riscatto nelle vicende esemplari del gruppo di ciechi guidato dall'unica donna che ha conservato la vista, e che si è finta cieca per non abbandonare il marito. In Todos os nomes, il protagonista è un impiegato ...
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ROTH, Henry
Serena Andreotti Ravaglioli
Scrittore statunitense di origine austro-unga rica, nato a Tysmenitsa (Galizia) l'8 febbraio 1906. Di modesta famiglia ebraica, due anni dopo la nascita emigrò [...] vita di una famiglia ebrea immigrata, negli anni precedenti la prima guerra mondiale, nel Lower East Side di Manhattan, vista attraverso gli occhi del bambino David Schearl, che il romanzo segue dai cinque agli otto anni. Il difficile e controverso ...
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SACKS, Oliver
Nino Dazzi
Neurologo e scrittore britannico, nato a Londra il 9 luglio 1933. Dopo aver conseguito la laurea in medicina ed essersi specializzato in neurologia, rispettivamente alla St. [...] notevoli differenze che caratterizzano i diversi volumi, sostengono essenzialmente due tesi centrali: la malattia non può essere vista "in termini puramente meccanici o clinici e... occorre invece considerarla anche in termini biologici o metafisici ...
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Scrittore francese nato nel 1897. Fu combattente nella prima Guerra mondiale, dalla quale tornò disgustato e sconvolto. Studiò medicina, ma nel 1924 l'abbandonò per la défense du travail proclamata dalla [...] (1932) e il Traité du style (1928) ove si fa giustizia sommaria d'ogni produzione letteraria contemporanea e passata, dal punto di vista del surrealismo e, più ancora, da quello personale dell'autore. A questo punto la sua opera subisce una crisi di ...
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CRISTINA (Christine) da Pizzano (de Pizan)
Jean-Yves Tilliette
Nacque a Venezia nel 1365 da Tommaso di Benvenuto e da una figlia di Tommaso Mondini.
Il nome di C. deriva dalle proprietà che la famiglia [...] , si fosse comportata in modo disonesto nel corso della polemica. Si buttò a fondo nella battaglia per difendere un punto di vista che coincideva perfettamente con le sue idee (il Dit de la Rose, scritto nella stessa epoca, lo attesta), difendendo il ...
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PETRETTINI, Giovanni
Giorgio Piras
PETRETTINI, Giovanni. – Nacque a Corfù, il 12 settembre 1793, da Giorgio e Angelica Canaliotti. La famiglia paterna era nobile, distinta da quella, sempre corcirese, [...] l’antichità greco-romana. Il suo classicismo fu declinato in senso decisamente conservatore, non soltanto dal punto di vista politico: nella prefazione a una raccolta di suoi lavori sostiene che «questi scritti […] vanno predicando a tutta possa ...
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LORENZI, Bartolomeo
Mario Allegri
Nacque da Lorenzo e da Francesca Ganascini, terzo di quattro figli, a Mazzurega, nel Veronese, il 4 giugno 1732. Due suoi fratelli, Francesco e Giandomenico, furono [...] la sua cattedra, nel 1765 istituì a Verona una scuola privata di lettere per i rampolli delle famiglie più in vista, anche delle città contermini.
Negli anni Sessanta iniziò a manifestare una vocazione poetica, espressa nell'esercizio estemporaneo in ...
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FERRERO, Leonardo
Marcello Gigante
Nato a Cuneo il 7 dic. 1915 da Antonio e da Domenica Peano. Allievo di A. Rostagni, si laureò a Torino nel 1937. Professore di latino e greco dal 1940 insegnò nei [...] anche delle Odi nella poetica unitaria dell'Ars oraziana, è istruttivo, perché la stessa formazione dell'Epistola ai Pisoni è vista non tanto in funzione delle fonti quanto nella storia interiore dell'anima e della cultura di Orazio, "che condiziona ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...