A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] che altri domini della scrittura hanno già abbandonato. Del resto, è inevitabile. La lingua letteraria elabora le sue regole in vista dell’esito e del successo letterario. Per essa anche tratti e materiali desueti, arcaici possono andar bene. Non ha ...
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Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] nei tempi composti della diatesi attiva, gli intransitivi vogliono, come si è visto al § 3, in parte avere e in parte essere. Non così si ha l’ausiliare essere in tutte le persone (i son vist «ho visto», l’è tirá «ha tirato», in dà «hanno dato»).
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Lionardo Salviati (1539-1589) fu uno dei protagonisti della ➔ questione della lingua del Cinquecento. Appartenente a un’illustre famiglia fiorentina le cui vicende si intrecciano con quelle dei Medici [...] :
(a) alle lingue per imporsi non bastano le virtù naturali né un’illustre tradizione letteraria;
(b) il fiorentino da questo punto di vista ha le carte in regola e non teme rivali, essendo lingua viva e non morta come il greco e il latino, e avendo ...
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Francesco Guicciardini nacque a Firenze, il 6 marzo 1483, da importante famiglia fiorentina. Dottore in legge nel 1505, nel 1511 fu ambasciatore in Spagna. Tornato a Firenze all’inizio del 1514, nel 1516 [...] » (Fubini 1948: 179). Questo ideale stilistico è realizzato con esiti di straordinario rilievo, tanto che nella Storia d’Italia si è vista «forse la prosa più grande che sia stata scritta in Italia» (Mengaldo 2001: 59) e anzi «un culmine di potenza ...
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CENNINI, Piero
Marco Palma
Nacque a Firenze il 24 ag. 1444 dal famoso orafo Bernardo e da Angiola di Antonio di Piero del Rosso, primo di quattro figli. Dopo gli studi grammaticali con Pietro Fanni [...] Mattia Corvino, per il quale copiò e fece copiare, ricevendone regolare pagamento, un buon numero di codici. Dal punto di vista grafico il C. appartenne all'ultima generazione dei copisti di scuola fiorentina prima dell'avvento della stampa; usò una ...
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Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Dagli ‘esodati’ allo ‘spread’ con tutti i suoi derivati (caro-spread, anti-spread). Questi alcuni dei termini più ricorrenti nel corso dell’anno. Insieme a ‘tecnogoverno’ [...] smart communities, ovvero gli agglomerati sociali e distrettuali che si riconoscono come comunità intelligenti dal punto di vista della mobilità, dell’educazione, del risparmio energetico e della sicurezza. L’informatica, che già alla fine degli ...
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Leonardo (Vinci 1452 - Amboise 1519), è una delle figure più note nella storia della civiltà umana: il suo nome è, per antonomasia, sinonimo di genio, non solo in italiano, ma in molte altre lingue del [...] : 7-8), anche se non mancano intromissioni settentrionali legate al suo soggiorno milanese. Da un punto di vista sintattico si riscontrano alcune caratteristiche vicine all’oralità e un andamento spesso dialogico della trattazione, che si inserisce ...
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Le iscrizioni e le lapidi rientrano nelle «scritture d’apparato» (Petrucci 1986) e si distinguono, tanto per il diverso supporto materiale (la pietra o il bronzo), quanto sul piano linguistico e testuale, [...] delle parole negli a capo – si segnala la rarità delle elisioni e la frequenza della d eufonica.
Dal punto di vista morfologico, si nota la predilezione per il ➔ passato remoto, anche in forme arcaiche (offerse, diè), usato sia nelle parti narrative ...
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gorgia toscana
La gorgia è un fenomeno fonetico diffuso nei dialetti toscani (noto anche come spirantizzazione o aspirazione toscana). È un processo di ➔ indebolimento che coinvolge le consonanti ➔ occlusive [...] sostratica, si colloca così nel dominio dei fenomeni di variabilità linguistica e di bilinguismo.
Da un punto di vista fonetico, la corrispondenza spesso postulata, ovvero occlusiva > fricativa, risulta riduttiva. Il quadro è più complesso; la ...
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Derivato del verbo di origine latina divulgare, il nome divulgazione, attestato nell’italiano antico con il valore di «diffusione», «pubblicazione» di notizie, scritti, ecc., ha acquisito solo in epoca [...] questo modo (specialmente per iniziativa di studiosi francesi: Fuchs 1982; Mortureaux 1982; Jacobi 1986), da un punto di vista essenzialmente ‘lessicalista’ allo studio della divulgazione come discorso, del quale, in primis, si è tentato di delineare ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...