Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] ., a parlanti) fisicamente piccole e grandi.
Tuttavia, le cose cambiano se si osserva il fenomeno dal punto di vista fonologico. Il fenomeno fisicamente continuo della curva melodica può avere una pertinenza fonologica (ad es., in quanto fattore che ...
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Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] tipici degli enunciati continuativi in alcune varietà regionali. Si tratta di un caso speciale di enunciato assertivo. Dal punto di vista intonativo, in molte varietà (per es., Roma e Milano) la sola differenza rispetto all’assertiva è il BT alto. A ...
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Il termine predicato (lat. praedicātu(m) «ciò che è affermato [di qualcosa]») compare per la prima volta all’inizio del medioevo nel commento di Boezio al De interpretatione aristotelico. Aristotele aveva [...] al soggetto (63) che all’oggetto diretto (64) di un verbo predicativo transitivo:
(63) Mario arrivò ubriaco
(64) ho visto Paola molto indaffarata
In entrambi i casi il predicato principale è di tipo verbale (arrivare, vedere), mentre il complemento ...
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L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] e quello lombardo-milanese, dove tuttavia resiste l’influenza di modelli provinciali, come Brescia e Bergamo. Dal punto di vista diacronico, è ormai ben testimoniata e studiata l’esistenza, per Milano e la Lombardia, di un italiano regionale scritto ...
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La costruzione causativa (detta anche, meno spesso, fattitiva) è una struttura del tipo seguente:
(1) [ho fatto] [cantare la canzone]
(2) ho fatto cantare i bambini
(3) ho fatto cantare la canzone ai bambini
In [...] devi farti vedere in giro
Queste combinazioni, pur avendo aspetto di causativa, non hanno nulla di causativo dal punto di vista semantico. In effetti fare avere, fare sapere, ecc. si comportano come predicati unici. Ciò si osserva anche dal fatto che ...
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PAGLIARO, Antonino
Tullio De Mauro
PAGLIARO, Antonino. – Nacque a Mistretta (Messina) il 1° gennaio 1898, da Vincenzo e da Grazia Passarello, in una famiglia ragguardevole di possidenti e professionisti [...] , opera in quattro volumi che portò a termine nel 1940, patrocinata dal Partito nazionale fascista, ma non ben vista, in realtà, dalla segreteria nazionale per scarsa ortodossia. Negli stessi anni la facoltà di giurisprudenza gli affidò l’incarico ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] a risolvere da sé l’incongruità tra quanto si dice e quanto si vuole fare intendere.
Da questo punto di vista, l’iperbole è il corrispettivo grammaticale e retorico dei dispositivi linguistici mediante cui si determina il grado con cui diverse ...
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I verbi predicativi sono ➔ verbi che hanno significato lessicale pieno e possono dare luogo autonomamente a un predicato verbale di senso compiuto; essi sono in opposizione ai verbi copulativi, che necessitano [...] verbi predicativi comprende la grande maggioranza dei verbi di una lingua, e si oppone, dal punto di vista descrittivo, a quella di verbi copulativi (per es., sembrare, parere, risultare, stare, restare, rimanere, diventare, divenire; ➔ copulativi ...
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I deonomastici (o deonimici; La Stella 1982; Schweickard 2002-) sono lessemi formati a partire da nomi propri. Possono essere di vari tipi secondo la base di derivazione (anche detta eponimo): si chiamano [...] di altre lingue il suffisso -iano può o meno indurre un acclimatamento della base anche dal punto di vista grafematico e fonologico, come nelle varianti shakespeariano o scespiriano, rousseauiano o (meno spesso) russoviano, ecc., o addirittura con ...
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I dispregiativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) il cui significato è peggiorativo con una forte componente affettiva. Ciò implica che la valutazione espressa dal parlante per mezzo dell’alterato [...] della delinquenza!!! (da Google)
Chiaramente, se la presa di distanza del parlante è meno forte, sarà anche meno in vista il valore dispregiativo e più probabile un mero peggiorativo, come nell’esempio seguente:
(2) Piero Calamandrei ricopiato su un ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...