Ecclesiastico (Saint-Thierry, Reims, 1872 - Roma 1935), benedettino a Solesmes. Si occupò di studî storici sui concilî e di critica agiografica. Membro della commissione per la revisione della Vulgata, [...] . Tra i suoi studî agiografici si ricorda, oltre l'ed. critica del Martirologio geronimiano (con H. Delehaye, 1931), Les martyrologes historiques du Moyen âge (1908); importante dal punto di vista metodologico l'Essai de critique textuelle (1926). ...
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Filologo italiano (Sondrio 1847 - Firenze 1930). Alunno di A. D'Ancona e D. Comparetti, fu dal 1874 a Milano e dal 1884 al 1922 a Firenze insigne maestro di romanistica; socio nazionale dei Lincei (1907). [...] sono anche l'opera su Le origini dell'epopea francese (1884) e gli studî di filologia dantesca, in particolare sul De vulgari eloquentia, di cui curò un'edizione critica (1896), importante anche dal punto di vista della metodologia generale. ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] così da consentire al destinatario una chiave di lettura che tenga conto anche dei propri interessi e punti di vista.
(a) Testi espositivi. Si tratta di testi con funzione esplicativo-argomentativa, basata cioè sull’intenzione di fornire competenze o ...
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Frase nucleare è un’etichetta generica e imprecisa con cui si indicano le frasi ‘più piccole’ di una lingua, cioè quelle non composte da altre frasi, combinando le quali si ottengono costruzioni più complesse [...] in italiano moderno è il risultato di una serie di spostamenti, a seguito dei quali è stato raggiunto l’ordine basico visto in (42).
Tra le frasi nucleari si possono porre anche alcuni tipi di subordinata: si tratta in particolare delle cosiddette ...
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LINGUE, REGNO DI GERUSALEMME
LLaura Minervini
La situazione linguistica del Regno di Gerusalemme non si può isolare da quella degli altri stati crociati, cioè, all'epoca di Federico II, il Regno di [...] sotto l'influenza (poi sotto il diretto dominio) dei veneziani e dei genovesi.
Un elemento unifica, dal punto di vista linguistico, l'intero Oriente latino: la diffusione del francese come lingua della classe dirigente, tanto a livello scritto quanto ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] dai parassiti mangia loro le pinne.
Talora, nel l. di una specie, possono comparire modificazioni considerate dialetti. Ciò è stato visto in farfalle (l. chimico), in uccelli (l. acustico), e nelle api. In queste ultime, per es., è stata rilevata una ...
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Teoria linguistica che concepisce la grammatica (grammatica generativa) come un insieme finito di regole in grado di generare tutte le infinite frasi di una lingua che abbiano carattere di grammaticalità.
Prime [...] di spiegare importanti fatti linguistici, quali l’ambiguità e l’omonimia di costruzione. Inoltre il distribuzionalismo perde di vista una delle caratteristiche essenziali del linguaggio, e cioè la creatività, intesa come la capacità del parlante di ...
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Il panorama dei quotidiani italiani a stampa è molto ricco, contando, oltre alle principali testate nazionali, più o meno indipendenti, ai quotidiani politici e a quelli sportivi, un elevato numero di [...] a stella: Dardano 20022).
Dal punto di vista della struttura linguistica, i titoli presentano sempre più diffusi strumenti di comunicazione, in veloce evoluzione, deve essere vista come una progressiva distanziazione dai loro modelli di partenza. ...
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Vincenzo Monti nacque ad Alfonsine di Fusignano (Ravenna) nel 1754. Dal 1778 risiedette a Roma, dove cominciò la carriera letteraria; nel 1797 si trasferì a Milano. Durante il regime napoleonico ebbe numerosi [...] e ordinato le regole della tradizione. Per limitare la disamina al versante poetico e seguendo Serianni (1998), si rileva dal punto di vista fonetico, a parte la presenza di forme come nui, surse, virtude, l’uso del dittongo uo per il verbo suonare ...
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L’assimilazione è il fenomeno per il quale un suono (tecnicamente, un fono; ➔ fonetica) assume in tutto o in parte i tratti di un altro suono vicino (o di altri suoni vicini). Si tratta, quindi, della [...] e fonologico; il suo studio in sincronia è un’acquisizione relativamente recente, connessa con l’abbandono del punto di vista tradizionale che considerava il flusso del parlato come una sequenza di unità discrete.
A seconda del numero di tratti che ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...