POLITICAMENTE CORRETTO
L’espressione politicamente corretto è un ➔calco dalla locuzione angloamericana politically correct, con cui ci si riferiva in origine al movimento politico statunitense che rivendicava [...] a:
– evitare il linguaggio cosiddetto sessista, ad esempio attraverso l’impiego di forme non marcate dal punto di vista del genere (diritti della persona al posto di diritti dell’uomo);
– evitare espressioni che evocano discriminazione nei confronti ...
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stenografia Scrittura manuale più breve della grafia alfabetica, realizzata con segni particolari e opportune norme abbreviative della parola e della frase, allo scopo di consentire una trascrizione più [...] frase con una razionale riduzione ed eliminazione di elementi della parola o parti della frase. Infine, dal punto di vista applicativo, dalla fase ‘oratoria’ del 19° sec. si passa (20° sec.) alla s. di corrispondenza, scolastica ecc. Dominante e ...
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ALEANDRO, Girolamo
Giuseppe Alberigo
Nacque a Motta di Livenza in Friuli il 13 febbr. 1480; il padre, Francesco, era medico; la famiglia aveva origini nobili, che l'A. difese e rivendicò energicamente [...] , mostro, drago, pazzo, cane" non fu solo una concessione ai modi polemici del suo tempo, nia èanche una testimonianza del punto di vista dal quale l'A. giudicava l'uomo e il movimento che faceva capo a lui. In sostanza l'A. "vide solo la sommossa ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] per l’italiano, Bertinetto 1991: 26-41).
Le principali caratteristiche in base alle quali si possono classificare i verbi dal punto di vista dell’Aktionsart sono: (a) il dinamismo; (b) la durata; (c) la presenza o assenza di un punto in cui l’evento ...
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Verbi pronominali è un’etichetta generica che indica tutti i verbi nella cui forma di lemma appare un pronome clitico (➔ clitici), sia esso intrinsecamente legato al lemma (come in accorgersi, pentirsi) [...] clitico coinvolto e per il significato (Lepschy & Lepschy 19863; Sabatini 1988; Salvi 1988; Serianni 1988; dal punto di vista storico, Rohlfs 1966-1969; tra i numerosi studi in prospettiva moderna: Napoli 1976; Castelfranchi & Parisi 1976; Lo ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] ., i due termini rinviano a sensazioni di tipo diverso come rispettivamente l’udito e il tatto, l’olfatto e il gusto, la vista e il tatto. Questi accostamenti creano un senso di straniamento, con un effetto tipico di figure retoriche non solo come la ...
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Per descrivere la relazione di finalità occorre ignorare la sua forma di espressione più nota, cioè la frase finale (➔ finali, frasi), per concentrarsi sulla sua struttura concettuale. In termini generali, [...] nomi che proiettano il contenuto dell’intenzione nello spazio esterno, come se il fine fosse una meta metaforica che è in vista, che si può raggiungere o mancare: per es. fine, scopo, obiettivo.
I nomi delle altre due classi spostano l’attenzione dal ...
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L’adattamento è un fenomeno per cui le parole di origine straniera che entrano a far parte del lessico di un’altra lingua possono subire cambiamenti della loro forma fonologica o di proprietà morfologiche, [...] ’italiano, benché essa non sia assoluta, come mostrano gli esempi relativi alla classe -e/-i.
Per le ragioni appena viste, un nome che entra nel lessico italiano deve ricevere l’indicazione di genere, indipendentemente dal fatto che questo sia reso ...
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La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] delle forme in (7 e). riflette una limitata coesione fonologica tra la base e i ➔ prefissi in italiano. Dal punto di vista fonico, le forme prefisso + parola mostrano le stesse proprietà delle parole composte (7 c.) o delle sequenze di due parole (7 ...
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Variazione diastratica è un tecnicismo diffuso da Eugenio Coseriu (1973) per indicare una delle fondamentali dimensioni della ➔ variazione linguistica. Il termine (formato col prefissoide dia- «attraverso» [...] cioè per definire sé stessi e le proprie relazioni con gli altri. Lungo questi due poli deve anche essere visto il rapporto fra variazione diastratica e insieme del repertorio di una collettività. Ogni elemento delle altre dimensioni della variazione ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...