Figlio (m. 601) di Leovigildo, cui successe nel 586; nel III Concilio di Toledo (589) fu proclamata la sua conversione al cattolicesimo avvenuta per merito di Leandro, arciv. di Siviglia; alla sua seguì [...] la conversione di buona parte del popolo visigoto. Ciò gli suscitò contro l'ostilità dei vescovi ariani e di parte della nobiltà, ma R. riuscì a superare tutte le rivolte sollevate contro di lui. Batté inoltre i Franchi e consolidò e ampliò i confini ...
Leggi Tutto
Nobile visigoto (m. Toledo 567), fu proclamato re dei Visigoti (554) dopo aver sconfitto, con l'aiuto dei bizantini, il re Agila malvisto dagli Ispani romanizzati e cattolici. Lottò poi contro i Bizantini, [...] che non intendevano restare nei limiti pattuiti, e contro i Baschi, sostenuto dall'Andalusia, fortemente romanizzata e cattolica. Si disse che si fosse segretamente fatto battezzare ...
Leggi Tutto
Re visigoto (m. 585). Figlio del re Leovigildo che l'associò al trono, per influenza della moglie merovingia Ingonda, che aveva sposato nel 579, si convertì al cattolicesimo, onde una lunga lotta col padre [...] ariano. Vinto e fatto prigioniero, fu decapitato a Tarragona (o a Siviglia) per aver rifiutato la comunione dalle mani di un vescovo ariano. Fu canonizzato da papa Sisto V. Festa, 13 aprile ...
Leggi Tutto
Figlio (m. Gerticos, Valladolid, 672) di Chindasvindo; fu associato al trono dal padre nel 649. Rimase re anche dopo la morte del padre (653), benché l'VIII Concilio di Toledo stabilisse che l'elezione dei re era riservata al clero e ai nobili. Favorì la fusione del suo popolo coi Romani stabilendo una legislazione comune col Liber iudiciorum, valido per i due popoli (654), e stabilendo così il principio ...
Leggi Tutto
EUTARICO
Herwig Wolfram
Figlio di Viderico, discendeva dal ramo visigoto della stirpe degli Amali. Il nonno, Berimundo, era forse il pronipote del re ostrogoto Ermanarico che, secondo Ammiano Marcellino [...] gli Ostrogoti che si erano sottomessi agli invasori. A quanto pare, c'era anche un progetto di elevare Berimundo a re dei Visigoti, ma la stirpe dei Balti conservò il potere con Teoderido, re dal 418 al 451. Berimundo aveva portato con sé il figlio ...
Leggi Tutto
Vescovo di Pax Iulia (od. Beja, in Portogallo) al tempo del re visigoto Teudi (531-548); autore di un commento all'Apocalisse, largamente sfruttato da Beato di Libana (v.) come mostrano i frammenti di [...] un codice di Copenaghen, già appartenente ad Arias Montano ...
Leggi Tutto
Storico del diritto italiano (Bologna 1858 - ivi 1916), prof. (dal 1886) di storia del diritto italiano all'univ. di Bologna. Fortunato scopritore ed editore di fonti (frammenti di diritto visigoto, varî [...] statuti bolognesi, ecc.), iniziò e diresse insieme con G. B. Palmieri la Bibliotheca iuridica medii aevi (1888-1914). Tra i suoi lavori monografici: Sulla proprietà in Italia nella prima metà del Medioevo ...
Leggi Tutto
Amalarico
Re dei visigoti (m. 531). Figlio di Alarico II, che era stato sconfitto e ucciso dai franchi nella battaglia di Vouillé (507), fino al 526 regnò sotto la protezione del nonno Teodorico, re [...] degli ostrogoti, che gli riguadagnò in parte il regno visigoto. Il tentativo di convertire all’arianesimo sua moglie Clotilde, figlia del re franco Clodoveo, provocò, tra l’altro, la reazione del fratello di lei, Childeberto, re di Parigi. Sconfitto ...
Leggi Tutto
visigoto
viṡigòto agg. e s. m. (f. -a). – Appartenente, relativo alla popolazione dei Visigoti (lat. Visigothi o Wisigothi): il Regno v.; la lingua v. (e come s. m. il visigoto); le incursioni dei V. in Italia. In funzione di agg., sostituisce...
visigotico
viṡigòtico agg. (pl. m. -ci). – Dei Visigoti, uno dei due gruppi (l’altro è costituito dagli Ostrogoti) in cui si divise l’antica popolazione germanico-orientale dei Goti, stanziato in età romana nel Ponto e di qui penetrato, tra...