Architetto e archeologo francese, nato a Écully (Rodauo) l'11 gennaio 1835, morto a Parigi il 9 novembre 1901. Studiò dapprima all'École des beaux-arts di Lione, ove ebbe a maestro suo padre Girolamo Andrea, [...] poi a Parigi con ConstantDufeux, Viollet-le-Duc e Danjoy. Predilesse i disegni ricostruttivi degli antichi monumenti, fra cui notevoli quelli del tempio di Gerusalemme e della grande sala di Karnak. Dal 1867 al 1886 insegnò alla scuola di ...
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Architetto, nato a Strasburgo il 2 marzo 1815 e morto ivi il 20 marzo 1896. Lavorò a Parigi nello studio del Labrouste e divenne presto uno degli uomini più rappresentativi di quel gruppo di costruttori, [...] della commissione dei monumenti storici nel 1883, fu il successore del Mérimée nell'ufficio di ispettore generale. Col Viollet-le-Duc e col Lassus contribuì al restauro della Sainte-Chapelle, restaurò la cattedrale di Laon. È suo il disegno della ...
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CASTELLO
W. Müller-Wiener
Struttura fortificata con funzioni difensive e talvolta anche abitative, il c. viene normalmente indicato nelle fonti latine medievali con i termini castrum e castellum, indirettamente [...] trasformarsi in un edificio residenziale, dove l'aspetto militare conservava solo un valore simbolico.
Bibl.: s.v. Château, in Viollet-le-Duc, III, 1858, pp. 59-193; C. Enlart, Manuel d'archéologie française depuis les temps mérovingiens jusqu'à la ...
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Arte e società
Enrico Castelnuovo
Ilaria Bignamini
Introduzione
I rapporti tra arte e società mutano nel tempo e nello spazio; in particolare varia il significato del primo termine, quello di arte, [...] William Morris, uno strumento di trasformazione sociale -, E.-E. Viollet-le-Duc e A. Didron studiano e ripropongono con successo i modelli gotici, considerati da Viollet-le-Duc grandiose testimonianze della prima società borghese libera e razionale ...
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BENEDETTINI
B. Baroffio
Monaci seguaci di s. Benedetto che, vivendo in comunità, costituirono la prima vera e propria forma organizzata di vita monastica occidentale, basata sull'osservanza alla Regola. [...] , a cura di A. de Vogüé, J. Neufville, in SC, CLXXXI-CLXXXVI 1971-1972.
Letteratura critica. - s.v. Architecture monastique, in Viollet-le-Duc I, 1854, pp. 241-312; P. Schmitz, Geschichte des Benediktinerordens, 4 voll., Zürich 1947-1960; K.J. Conant ...
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BACILE
M. Di Berardo
Recipiente di forma concava e dimensioni variabili destinato alla raccolta di liquidi, il cui uso prevalente risulta legato - nella liturgia come in ambito profano - all'abluzione [...] il livello qualitativo della loro attività ancora per tutto il 15° secolo.
Bibl.:
Opere generali. - s.v. Bassin, in Viollet-le-Duc, II, 1854, pp. 27-33; D. H. Otte, Handbuch der Kirchlichen Kunst-Archäologie des deutschen Mittelalters, I, Leipzig ...
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CRIPTA
M.T. Gigliozzi
Il termine c. deriva dal gr. ϰϱύπτη e, più direttamente, dal lat. crypta, impiegato nell'Antichità a indicare un ambiente naturale o artificiale, sotterraneo o semisotterraneo [...] quello boemo di S. Stefano a Kouřim, a pianta ottagonale con pilastro polilobato (Götz, 1968).
Bibl.: s.v. Crypte, in Viollet-le-Duc, IV, 1854, pp. 447-461; J. Rohault de Fleury, La Messe. Etudes archéologiques sur ses monuments, II, Paris 1883, pp ...
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CIBORIO
A.M. D'Achille
Struttura quadrangolare fissa che sormonta l'altare, in genere aperta da ogni lato e costituita da quattro sostegni sorreggenti una copertura, che si riducono a due nei casi in [...] .
Bibl.: C. Du Cange, Descriptio ecclesiae S. Sophiae Constantinopolitanae, in CSHB, XLIV, 1837, pp.118-130; s.v. Autel, in Viollet-le-Duc, II, 1854, pp. 15-56; s.v. Cyborium, ivi, IV, 1859, pp. 508-509; F. Bock, Geschichte der liturgischen Gewänder ...
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GOTICO
P. Kidson
Il termine G. entrò in uso tra gli umanisti italiani durante il sec. 15° per definire quegli aspetti del mondo contemporaneo che, alla luce di un passato classico idealizzato, ricevevano [...] . Sedlmayr era del tutto unilaterale, così come lo erano stati i razionalisti francesi. Si potrebbe osservare che come antitesi a Viollet-le-Duc egli ne era in un certo qual modo il complemento: l'uno vedeva il G. soltanto come ideale e non aveva ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Abbandonati i preconcetti storiografici sul romanico che limitano a poche aree l’ideazione di nuovi moduli [...] chiese medievali vennero in quest’epoca “reinventate”, e di cui fu massimo esponente l’architetto francese Eugène Viollet-le-Duc, è la più evidente manifestazione di tale interpretazione ideologica del Medioevo. In Italia, la visione ottocentesca di ...
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