purìm Festa ebraica («le sorti»), che si celebra nei giorni 14 e 15 del mese di ădār. Trae origine, secondo la narrazione del libro biblico di Ester, dal pericolo corso dagli Ebrei in Persia: il ministro [...] stato inserito su preesistenti celebrazioni persiane o babilonesi del capodanno. Nella festa si legge il libro di Ester, accompagnandolo con canti e benedizioni; vi è inoltre l’uso di scambiarsi doni e di farne ai poveri, banchettare e bere vino. ...
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Sacramento centrale del cristianesimo, che da un lato commemora e, secondo la dottrina cattolica e di altre confessioni cristiane, rinnova il sacrificio di Gesù Cristo, e, dall’altro, attua la comunione [...] sostanza, senza negare la presenza reale di Cristo nell’e. rifiutava la tesi della conversione di sostanza del pane e del vino nel corpo e sangue del Redentore. Contro Berengario si schierarono quasi tutti i teologi dell’epoca e una serie di concili ...
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(gr. Διόνυσος) Una delle grandi divinità dell’Olimpo greco. Nacque da Zeus e da Semele, figlia di Cadmo. Si narrava che questa, per volontà sua o per fraudolento consiglio di Era, avesse chiesto a Zeus [...] della birra; gli si attribuiva, inoltre, la crescita e il rinnovarsi della vita dei fiori e degli alberi. Il vino, da lui donato agli uomini, era per i Greci la bevanda che faceva dimenticare gli affanni, che creava gioia nei banchetti, che induceva ...
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TAZIANO (Τατιανός)
F. Di Capua
Apologeta cristiano. Nacque, come egli stesso si vanta, di là dal Tigri, nel territorio degli Assiri, nella prima metà del II sec.; probabilmente tra il 120 e il 130. Studiò [...] Encratiti, continentes, un miscuglio di gnosticismo e di docetismo. Condannò il matrimonio e proibì l'uso delle carni e del vino.
T. fu uno scrittore molto fecondo, scrisse un opera sugli animali, un'altra sui demoni, un Liber problematum nel quale ...
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Donna che ha concepito e partorito. Il concetto assume un carattere eminentemente culturale e sociale, distinto da quello di genitrice, nei casi di m. non genitrici (per es., nell’adozione) in cui risulti [...] , formata dagli acetobatteri, che galleggia sulla superficie dei liquidi in corso di acetificazione; e analogamente m. del vino è il velo biancastro che certi lieviti formano alla superficie di esso.
Geologia
Roccia m. In giacimentologia, sedimento ...
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Teologo benedettino (n. presso Soissons 790 circa - m. Corbie 865 circa). Discepolo di Adalardo a Corbie, dove divenne poi abate, partecipò alla vita e alle polemiche ecclesiastiche del suo tempo, per [...] '844), che si pone come uno dei testi più significativi della disputa cui presero parte Ratramno e Rabano Mauro: P. sostiene la tesi realistica per cui nella consacrazione avviene una mutazione effettiva (e non solo simbolica) del pane e del vino. ...
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Centàuri Figure biformi (v. fig.) della mitologia greca, partecipi della natura del cavallo (le quattro zampe e la groppa) e dell'uomo (dal bacino in su). I Centauri costituiscono una collettività e solo [...] e violenza conferite loro dal mito: invitati alle nozze di Piritoo (re dei Lapiti) con Ippodamia, i Centauri, scatenati dal vino, cercarono di rapire le donne dei Lapiti ma, dopo una furiosa lotta, vennero scacciati. Fin dalle origini, comunque, l ...
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Atto mediante il quale una persona o una cosa passano dallo stato profano allo stato di sacro.
Presso i Romani la consecratio era l’atto solenne con il quale il proprietario di una cosa (bosco, tempio [...] .
C. eucaristica Il momento centrale della Messa, in cui il sacerdote prendendo in mano il pane (l’ostia) e il calice di vino, pronuncia sopra di essi le medesime parole dette da Gesù nell’ultima cena, in virtù delle quali la sostanza del pane e del ...
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Secondo la "vita" leggendaria, vescovo della città di Ierapoli nella Frigia (morto nel 200 circa), come ha mostrato l'iscrizione ("regina delle iscrizioni cristiane") scoperta da W. M. Ramsay (1883), i [...] nelle figurazioni dell'arte paleocristiana: il pastore santo che pascola gli agnelli sui monti, il popolo recante il fulgido sigillo (il battesimo), da A. veduto in Roma, la Fede personificata che offre come cibo il pesce, il pane e il vino, ecc. ...
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La famiglia costituita da Gesù, Maria e Giuseppe, anche come oggetto di raffigurazione artistica.
Nella liturgia cattolica si cominciò a celebrare la festa della S., localmente, nel 17° sec.; più tardi [...] di vita domestica danno alla S. valore di famiglia esemplare. Il tema può comportare allusioni simboliche alla passione (raffigurazione di pane e vino sulla tavola; allusione al legno della croce nel legno usato da s. Giuseppe nel suo lavoro). ...
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vino
s. m. [lat. vīnum (prob. voce di origine mediterranea, come anche il gr. οἶνος)] (si tronca di regola in alcune denominazioni, in cui è seguito da un agg. che comincia per consonante, come vin dolce, vin greco, vin santo). – 1. a. Prodotto...
vino arancione
loc. s.le m. Vino di colore aranciato, frutto della particolare lavorazione di uve a bacca bianca, macerate a contatto con le bucce in modo da estrarne le sostanze che daranno al vino la colorazione particolare e un gusto intenso...