Offerta rituale di sostanze liquide (vino, acqua, miele, latte ecc.), tipica della religione greco-romana. Essa era versata sull’altare o sotto l’altare o in fosse scavate nella terra o sul capo della [...] vittima sacrificale o, infine, nel culto dei morti, sopra o dentro la tomba. Nei simposi si libava agli dei prima di cominciare a bere ...
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(gr. Βάκχος, lat. Bacchus) Nome del Dio del vino dai Greci più spesso chiamato Dioniso (➔); è incerto se sia di origine greca. A Roma è identificato con Liber; nell’arte romana conserva il tipo e gli attributi [...] del Dioniso greco, con il tirso, la corona d’edera, la tazza ...
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Nella liturgia latina, l’atto di intingere l’ostia nel calice del vino consacrato, per la comunione dei concelebranti nella messa concelebrata, o anche dei fedeli, nei casi in cui sia prevista. ...
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Cristiani di varie sette, che dal 2° sec. sostituivano l’acqua al vino nella celebrazione eucaristica. Tra il 4° e il 5° sec. l’uso era praticato ancora dai manichei cristianizzati, nonostante fosse severamente [...] condannato anche dalle leggi imperiali ...
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transustanziazione Nel linguaggio dei teologi cattolici, la totale conversione della sostanza del pane e del vino nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo in forza delle parole della consacrazione [...] conversione di tutta la sostanza del pane nel corpo e di tutta la sostanza del vino nel sangue, rimanendo tuttavia le specie del pane e del vino, la quale conversione la Chiesa cattolica chiama con grande opportunità t.». La definizione, legata a ...
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Bicchiere di forma caratteristica, con bocca larga che si va restringendo verso il fondo e fornito di un piede più o meno lungo poggiante su una base circolare.
Anatomia
Struttura a forma di calice.
C. [...] è chiamato inoltre il c. fiorale che, negli agrumi, permane alla base del frutto.
Religione
Il c. per la consacrazione del vino eucaristico nella messa deve avere, a norma dei libri liturgici vigenti, la coppa fatta di una materia che non assorba i ...
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Nella Bibbia, re cananeo di Salem, probabilmente Gerusalemme. Sacerdote di Ēl ῾elyōn («dio altissimo»), offrì pane e vino ad Abramo e lo benedisse. ...
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Feste della Roma antica, celebrate due volte all’anno, il 23 aprile (Vinalia priora), quando si cominciava a bere il vino della precedente raccolta, e il 19 agosto (Vinalia rustica), quando i grappoli [...] incominciavano a maturare ...
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Nella liturgia cattolica, il primo momento della seconda parte della messa, nel quale il sacerdote depone sull’altare il pane e il vino per il sacrificio. Comunemente un grande piatto dorato raccoglie [...] l’offerta del sacerdote (l’ostia grande) e quella dei fedeli (ostie piccole). Accanto viene posto il calice con vino mescolato ad acqua. I riti di o. terminano con la ‘preghiera sopra le offerte’.
Per quanto riguarda la musica ➔ messa. ...
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Nel linguaggio liturgico, il rito nella messa pontificale, durante il quale il cerimoniere o un chierico assaggia il pane e il vino prima di presentarlo al celebrante al momento dell’offertorio. ...
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vino
s. m. [lat. vīnum (prob. voce di origine mediterranea, come anche il gr. οἶνος)] (si tronca di regola in alcune denominazioni, in cui è seguito da un agg. che comincia per consonante, come vin dolce, vin greco, vin santo). – 1. a. Prodotto...
vino arancione
loc. s.le m. Vino di colore aranciato, frutto della particolare lavorazione di uve a bacca bianca, macerate a contatto con le bucce in modo da estrarne le sostanze che daranno al vino la colorazione particolare e un gusto intenso...