TAZIANO (Τατιανός)
F. Di Capua
Apologeta cristiano. Nacque, come egli stesso si vanta, di là dal Tigri, nel territorio degli Assiri, nella prima metà del II sec.; probabilmente tra il 120 e il 130. Studiò [...] Encratiti, continentes, un miscuglio di gnosticismo e di docetismo. Condannò il matrimonio e proibì l'uso delle carni e del vino.
T. fu uno scrittore molto fecondo, scrisse un opera sugli animali, un'altra sui demoni, un Liber problematum nel quale ...
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PACHIES (Paχies)
A. Bisi
Forma genitivale dell'etrusco meridionale, tratta da un nominativo omofono che corrisponde al greco Βάκχειος o Βάκχιος: è un epiteto di Dioniso, l'etrusco Fufluns.
Una formula [...] sui tre vasi con alcune piccole varianti grammaticali, significa: "al bacchico Fufluns, in Vulci", e testimonia del culto diffuso del dio del vino nella città etrusca.
Bibl.: C. Pauli, in Roscher, III, i, 1897-909, c. 1240-1241, s. v.; E. Vetter, in ...
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ZUTPHEN (o Zutfen; A. T., 44)
Adriano H. Luijdjens
Città olandese nella provincia di Gheldria, alla confluenza del Berkel con l'IJssel. Conta 20.652 abitanti (i gennaio 1935) di cui il 5% cattolici e [...] , una grande città commerciale e importante membro della Lega anseatica. Nella Renania i cittadini di Zutphen acquistavano tra l'altro vino e sale che sulle loro navi esportavano nei paesi nordici, cambiando tali prodotti con pesce salato e grano da ...
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COTTABO (κότταβος, cottăbos)
S. Stucchi*
Gioco molto in voga nell'antico mondo classico; secondo Anacreonte, di origine sicula. Passò nel VI sec. in Grecia ed in Etruria. Molte fonti classiche ne parlano [...] con il dito indice della mano destra infilato in un'ansa. Con un movimento adatto del braccio la làtax, cioè il getto di vino, veniva lanciata verso il kottabèion, che nel primo caso era messo a galleggiare in un recipiente pieno d'acqua, la lekàne e ...
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(sp. Málaga) Città della Spagna (566.447 ab. nel 2008), in Andalusia, sul Mediterraneo, al centro di una baia prospiciente la costa marocchina, ai piedi delle propaggini meridionali della Cordigliera [...] tessili, alimentari, chimiche e metalmeccaniche. Nell’economia locale hanno un ruolo fondamentale la produzione e l’esportazione del vino dolce che dalla città prende il nome. Il porto, sviluppatosi in funzione del traffico con l’opposta sponda ...
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ARDAGH, Calice e Tesoro di
J. Raftery
Gruppo di oggetti preziosi scoperti nel 1868 da un contadino, a un metro ca. di profondità, nel terreno di un'antica fortezza chiamata Reerasta, presso il villaggio [...] ministerialis, perché si suppone che venisse usato durante la messa per distribuire la comunione ai laici sotto la specie del vino. Il calice è costituito da numerosissimi elementi, ma quelli principali sono: una coppa (cuppa) d'argento, un fusto o ...
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Alliata, Topazia. – Pittrice e gallerista italiana (Palermo 1913 – Roma 2015). Nata da una famiglia aristocratica, figlia del principe Enrico Alliata di Salaparuta, creatore dei vini “Corvo” e ultimo signore [...] tornata in Sicilia dove ha preso il posto del padre deceduto alla guida delle cantine di Casteldaccia, ha creato il vino "Colomba platino" e impedito la vendita dell’azienda fino al 1959, inevitabile nella Sicilia del Dopoguerra. Nello stesso anno ha ...
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ORNATOR-ORNATRIX
I. Calabi Limentani
Il femminile ornatrix è largamente testimoniato dagli autori oltre che dalle iscrizioni, e sappiamo che significava acconciatrice (Ovid., Ars am., iii, 259; Am., [...] ; x, 1941, la prima delle quali pure della casa imperiale) forse tutti e tre addetti agli schiavi fanciulli del servizio del vino (Senec., Epist., 47, 7, cfr. C.I.L., vi, 8817). Firmico Materno allude invece ad un'attività fabbrile e anche artistica ...
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GORGOS (Γώργος)
E. Paribeni
Ceramista attico rivelato assai recentemente da una splendida coppa firmata, venuta alla luce negli scavi dell'Agorà. La firma indica solo un' attività di G. come vasaio: [...] più autorevole e completo, un sostanzioso e conciso riassunto dei tre temi fondamentali della ceramica attica, amore armi e vino. Il disegno incisivo e tagliente, specialmente del tondo interno ha indotto sin dal primo momento L. Talcott e altri ...
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Vedi VETRO dell'anno: 1966 - 1973 - 1997
VETRO (vitrum)
D. B. Harden
Sommario. 1. Il v. come sostanza. 2. Industria del v. nell'antichità. 3. Sviluppo delle officine: a) v. a sabbia; b) v. alessandrino [...] di uso domestico. Nel tardo II e nel III e IV sec., ma non prima, tale specie di v. è spesso usato per contenere vino e unguenti e altre cose. Il materiale acromo è solo raramente soffiato in uno stampo modellato, ma sono state trovate tutte le altre ...
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vino
s. m. [lat. vīnum (prob. voce di origine mediterranea, come anche il gr. οἶνος)] (si tronca di regola in alcune denominazioni, in cui è seguito da un agg. che comincia per consonante, come vin dolce, vin greco, vin santo). – 1. a. Prodotto...
vino arancione
loc. s.le m. Vino di colore aranciato, frutto della particolare lavorazione di uve a bacca bianca, macerate a contatto con le bucce in modo da estrarne le sostanze che daranno al vino la colorazione particolare e un gusto intenso...