Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] passati remoti con epitesi vocalica, tipo poteo, uscio), come quelle che si leggono nelle poesie di Parini o di ➔ VincenzoMonti o dello stesso Manzoni e ancora nei libretti di Verdi (Serianni 2002: 113-161).
Naturalmente, entro questa continuità ci ...
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Ugo Foscolo nacque a Zante nel 1778, da madre greca e padre veneziano. Si trasferì nel 1793 a Venezia. Dal 1797 al 1815 fu ufficiale del contingente italiano dell’esercito napoleonico e si dedicò prevalentemente [...] in Foscolo 1987). Nei Sepolcri la lingua poetica fonde la lezione dell’Ossian di ➔ Melchiorre Cesarotti e di ➔ VincenzoMonti (Il Bardo della Selva Nera) con quella desunta dalla lingua greca antica, da lui affrontata, contemporaneamente alla stesura ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] dell’opera vichiana, alle soglie dell’Ottocento, non mancarono rilievi, appunto, sulla lingua e lo stile, come quelli di ➔ VincenzoMonti:
Donde viene che la Scienza nuova del Vico, opera meravigliosa ha sì pochi lettori? Non altronde di certo che ...
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In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] ’uscita delle Grazie animò nel 1813 un acceso dibattito fra Milano e Verona, che impegnò anche ➔ VincenzoMonti e ➔ Ugo Foscolo. Monti, in particolare, contestando non solo le opinioni di Cesari ma anche i fondamenti filologici e lessicografici degli ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] nella storia della lingua), di esagerare, intruso, presidiato, vagire, ecc. Ancora due secoli dopo, mentre ➔ VincenzoMonti rimproverava alla quarta edizione della Crusca la disattenzione prestata a parole-simbolo delle nuove scienze (botanica ...
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Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] alfieriano, Carlo Botta si scagliava contro i termini e costrutti francesi nella lingua degli uffici, e l’anno successivo VincenzoMonti, nella Prolusione al suo corso di eloquenza all’Università di Pavia, non si limitava a inveire contro «il barbaro ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] ), l’altro costituito da esponenti del (neo)classicismo letterario di fine Settecento e primo Ottocento (in particolare, ➔ VincenzoMonti, il genero Giulio Perticari e Pietro Giordani) e con il quale sostanzialmente convergono personalità e posizioni ...
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L’anagramma (dal gr. aná «sopra» e grámma «lettera») è la condizione per cui due (o più) parole o due (o più) altre sequenze linguistiche sono costituite dallo stesso insieme di lettere (più raramente, [...] della combinatoria) che il verso di ➔ Torquato Tasso «Senza remi le navi a noi conduce» sia anagramma del verso di ➔ VincenzoMonti «Ed ecco vera innanzi e luminosa»; che siano l’uno anagramma dell’altro due settenari di “A Luigia Pallavicini caduta ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] se ne vanno a farsi fottere», Carlo Emilio Gadda), fottersene, fottuto («la loro causa è fottuta», VincenzoMonti); vaffanculo!; bocchinara, bocchino, ciucciacazzi o succhiacazzi, pompinara, pompino; buggerare («si può sapere qualche cosa di quel ...
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Gian Giorgio Trissino, nato a Vicenza nel 1478 e morto a Roma nel 1550, è uno dei letterati di maggior rilievo della prima metà del Cinquecento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e il più importante [...] epica adottò – già con la traduzione dell’Eneide di Annibal Caro (1563-1566) e più tardi con Ippolito Pindemonte, VincenzoMonti e Ugo Foscolo – l’endecasillabo sciolto, che il glottonimo italiano ebbe alla fine la meglio su fiorentino e toscano e ...
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montiano1
montiano1 agg. – Relativo al poeta italiano Vincenzo Monti (1754-1828), alla sua opera, e ai caratteri specifici della sua poesia: bibliografia m.; l’eleganza m.; il classicismo montiano. Anche, come agg. e sost., seguace, ammiratore,...
affarsi
v. intr. pron. [der. di fare] (coniug. come fare, ma usato solo nella 3a pers. sing. e plur.; raro il pass. rem. si afféce, e non usati il part. pass. né, quindi, i tempi composti), letter. – Adattarsi, convenire, confarsi; si costruisce...