Giurista, nato a Parigi il 7 settembre 1762, ivi morto il 23 ottobre 1831. Dottore in legge nel 1781, ottenne nel 1790, per concorso, un posto di agrégé all'università di Parigi. Dopo un breve intervallo nel periodo della rivoluzione, durante il quale tenne un impiego al Ministero della marina, tornò all'insegnamento come titolare della cattedra di diritto civile. Dal 1810 al 1830 fu anche decano della ...
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Giurista, nato a Cusset (Allier) il 25 gennaio 1782, morto a Parigi, dove dal 1820 al 1856 aveva insegnato diritto civile, il 19 agosto 1866. Dal 1810 fino alla morte esercitò anche la professione di avvocato. Fu il primo in ordine di tempo, e forse il migliore, fra i grands commentateurs del codice Napoleone; rappresentante di quella scuola esegetica che si faceva modestamente un vanto di esporre ...
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Giurista francese, nato a Saint-Sauveur de Nuaillé (Charente-Inférieure) il 14 giugno 1837, morto a Bordeaux il 17 gennaio 1913. Dopo avere insegnato il diritto civile all'università di Poitiers fino dal 1864, fu trasferito alla stessa cattedra a Bordeaux nel 1871; fu decano della facoltà giuridica di Bordeaux dal 1886 al 1903, quando fu collocato a riposo.
La sua fama è in parte dovuta a un manuale ...
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Giurista romano della decadenza, rappresentato nel Digesto da squarci attinti a tre diversi opuscoli: De muneribus civilibus, De officio praetoris, De testibus: uno di tali squarci si trova anche, in traduzione greca, nell'opera di Giovanni Lido De magistratibus (1, 14), sotto il nome abbreviato di Αὐρήλλιος ὁ νομικός. Nella inscriptio di un frammento del Digesto A. C. è detto magister libellorum: ...
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Giurista romano della scuola di Servio Sulpicio Rufo, in attività pratica e scientifica tra la fine della repubblica e i primordî del principato. È probabilmente uno di quegli otto auditores servii, le cui opere, a detta di Pomponio (Dig., I, 2; De orig. iur., 2,44), furono raccolte da Namusa in una collezione di 140 libri. È iallito ogni tentativo d'identificarlo o imparentarlo con L. Ateio Capitone ...
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Giurista romano della prima metà del sec. I d. C., contemporaneo di Proculo. Sembra che abbia pubblicato una collezione di responsa, della quale però nulla ci è pervenuto direttamente: se il suo nome si trova più volte citato fino all'età dei Severi, ciò si deve probabilmente al fatto che parecchi fra i suoi pareri furono riprodotti nelle collezioni dell'età adrianea, apprestate da Plauzio e da Urseio ...
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Penalista, nato a Norimberga il 27 giugno 1847, morto a Monaco il 29 febbraio 1920. Professore dal 1877 a Rostock e dal 1886 a Monaco, partecipò attivamente anche ai lavori preparatorî del codice penale dell'impero. Nella scienza tedesca del diritto penale fu apprezzato come uno dei maggiori campioni della scuola classica e della cosiddetta teoria della retribuzione, in frequente polemica col von Liszt. ...
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Nome di varî giuristi romani. Due di essi, A. Tucca e A. Namusa, sono citati da Pomponio (Dig., I, 2, De orig. iur., 2, 44) come allievi del grande contemporaneo di Cicerone, Servio Sulpicio Rufo; il terzo, Aufidio Chio, citato in un passo di Ulpiano, sembra essere vissuto sotto Domiziano. È probabile che tutte le citazioni fatte dagli autori col semplice nome di Aufidio, compresa quella del grammatico ...
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PROPRIETÀ
Raffaello BATTAGLIA
Rodolfo BENINI
Giuseppe FURLANI
VincenzoARANGIO-RUIZ
Fulvio MAROI
Tullio ASCARELLI
Francesco ROVELLI
. Etnografia. - Presso i popoli primitivi il concetto di proprietà [...] si trova già fissato nelle sue forme fondamentali di proprietà collettiva, proprietà famigliare e proprietà individuale. Nel passato l'origine e l'evoluzione del diritto di proprietà, che si può far risalire ...
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SOCIETÀ
VincenzoARANGIO-RUIZ
Tullio ASCARELLI
Franco SPINEDI
Lello GANGEMI
. Storia del diritto. - Le prime origini della società si riscontrano, nel mondo romano, nell'antico consorzio familiare. [...] ., n. s., VII (1931), p. 3 segg.; G. Astuti, Origine e svolgimento storico della commenda, Casale Monferrato 1933; V. Arangio-Ruiz, Societas re contracta e communio incidens, in Studi Riccobono, IV, Palermo 1934, p. 357 segg.; id., Il nuovo Gaio, nel ...
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