Scrittore austriaco (Vienna 1881 - Mödling 1932). Laureato in giurisprudenza, fu magistrato, ma si dimise dal servizio non appena gli fu praticamente consentito. Nel 1930 riuscì a essere nominato direttore [...] del Burgtheater di Vienna. Scrisse liriche di tono per lo più impressionistico (Herbstfrühling, 1909; Und hättet der Liebe nicht, 1911; Die Sonette an Ead, 1913), drammi inizialmente almeno legati ancora al naturalismo (fra gli altri: In Ewigkeit ...
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Scrittore austriaco (Vienna 1895 - Berlino 1959); dapprima simpatizzante coi gruppi d'estrema sinistra, poi nazista; durante la seconda guerra mondiale si staccò dal nazismo ed entrò nel Partito comunista [...] redattore culturale del giornale comunista Neue Zeit di Linz e più tardi direttore del teatro comunista "Scalo" di Vienna. Temperamento artistico violento, portato a esasperare motivi tipici del romanticismo, B. è autore di efficaci lavori drammatici ...
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Scrittore austriaco (Vienna 1902 - Moedling, Vienna, 1995). Avvocato di professione, emigrato in Francia nel 1938 per motivi razziali, venne perseguitato al sopraggiungere delle truppe tedesche sul suolo [...] francese. La sua scrittura è caratterizzata da originali scelte stilistiche, che mirano a effetti satirico-parodistici attraverso un linguaggio mutuato in gran parte dal gergo ufficiale delle antiche cancellerie, ...
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Scrittore austriaco (Vienna 1897 - ivi 1976). Influenzato da Rilke e Hofmannsthal, è scrittore raffinato e gradevole, noto soprattutto per essersi fatto interprete sensibile del mondo decadente di Vienna [...] capitale di un impero declinante. Ha scritto molto per il teatro (fra l'altro Österreichische Komödie, 1926; Erotik, 1927; Tumult, 1929; Kapriolen, 1931; Liebesnächte, 1932; Glastüren, 1939; Spanische ...
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Scrittore austriaco (Weidlingau, Vienna, 1896 - Vienna 1966). In seno alla tradizione della grande narrativa austriaca, assunse la singolare posizione di chi, controcorrente, rifiuta di ritenere il "taglio [...] del 1918" come determinante, se non in un ambito strettamente politico, per la storia dell'Austria, preferendo soffermarsi piuttosto sulla continuità dei valori culturali nell'ambito della vita quotidiana. ...
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Poeta austriaco (Vienna 1892 - Kirchstetten, Bassa Austria, 1945). Di assai umili origini e presto orfano di tutt'e due i genitori (del periodo trascorso in orfanotrofio riferì poi nel romanzo autobiografico [...] Das Waisenhaus, 1925), dopo aver esercitato lavori occasionali fu, dal 1911 al 1932, impiegato alle poste di Vienna. Godendo dell'apprezzamento della critica ufficiale del nazionalsocialismo, giunse a un atteggiamento di adesione ideologica solo più ...
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Scrittore tedesco (Königsberg 1768 - Vienna 1823). Genialmente dotato ma privo di disciplina, W. fu quasi esclusivamente drammaturgo, con lavori di ampio respiro ma anche di pesante struttura sorretti [...] e a Roma; qui, nel 1811, si convertì al cattolicesimo, per divenire quindi sacerdote nel 1814. Esercitò il suo apostolato a Vienna, dove si affermò come fervente predicatore.
Opere. Die Söhne des Tals (2 voll., 1803-04), sulla fine dell'ordine dei ...
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Indianista (Vienna 1865 - ivi 1915). La sua maggiore opera è la traduzione dal pālī del canone buddista (Gotamo Buddho's Reden, 3 voll., 1896-1902). ...
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Poeta e drammaturgo (Vienna 1791 - ivi 1872). Considerato il più grande scrittore della letteratura austriaca, il centro della sua opera è l'analisi delle condizioni dell'agire umano, o più esattamente [...] gli obblighi dell'impiego e il conforto della poesia. Priva di notevoli vicende esteriori, l'esistenza del poeta trascorse tutta a Vienna, con la sola interruzione di alcuni viaggi all'estero (in Italia nel 1819, a Venezia, Firenze e Roma; nel 1826 ...
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viennese1
viennése1 agg. e s. m. e f. – Appartenente o relativo alla città di Vienna, capitale dell’Austria: la cultura v., le tradizioni v.; i caffè, i teatri v.; dialetto v., o, come s. m., il v., il dialetto tedesco parlato a Vienna; come...
vindobonense
vindobonènse agg. [der. del nome lat., Vindobŏna, della città di Vienna], letter. – Di Vienna, viennese, soprattutto come termine filologico: codice v., posseduto dalla Nationalbibliothek (già Hofbibliothek) di Vienna.