Famiglia magnatizia polacca; si distinse sin dal sec. 17º. Di essa si ricordano Stanisław Rewera (1579-1667), grande etmano della corona, che si segnalò nelle guerre contro Turchi, Cosacchi e Russi; suo [...] figlio Feliks (m. 1702), grande etmano anch'egli, partecipò con Sobieski alla liberazione di Vienna (1683). Nel sec. 18º i P. furono ostili alla Russia e alla dinastia sassone; emerse Ignacy (1750-1809), uno dei creatori della Costituzione del 1791, ...
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Figlia (Laeken 1840 - castello di Bouchoute 1927) di Leopoldo I del Belgio, sposò (1857) l'arciduca Massimiliano d'Austria, poi imperatore del Messico (1864), che seguì oltre Oceano. Con l'acuirsi dei [...] torbidi, richiese invano (1866-67) l'appoggio di Napoleone III, e fece inutili tentativi a Vienna e a Roma. Colpita da malattia mentale, visse ancora a lungo dopo la fucilazione del marito, dimorando spesso nel castello di Miramare (Trieste), in ...
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IPPOLITO da Pergine
Rotraud Becker
Nacque il 30 sett. 1643 dalla famiglia Ippoliti (Hippoliti), residente dal 1527 a Pergine in Valsugana, nel vescovato-principato di Trento, e ascritta alla nobiltà [...] giorni dopo la vittoria, il 14 sett. 1683 entrò a Vienna, I. era nel suo seguito.
Negli anni successivi I. a questo passo e riferisce di una breve visita di I. a Vienna nel 1692, con la quale non riacquistò il suo prestigio. La corrispondenza ...
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CORNACCHIA, Ferdinando
Alessandro Roveri
Nacque a Soragna (Parma) il 2 ag. 1768 dal tenente Orazio e da Anna Alberici. Studente esemplare e ripetutamente premiato, uscì ventunenne dall'università di [...] [gennaio-settembre 1515], Genova-Roma-Napoli-Città di Castello 1940, pp. 1-130) e L. Bufferetti (Un diario ai margini del congresso di Vienna, in Studi di st. mediev. e moderna in on. di E. Rota, a cura di P. Vaccairi, P. F. Palumbo, Roma 1958, pp ...
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Nome che l'arciduca Giovanni Nepomuceno Salvatore d'Austria (n. Firenze 1852 - m. forse nel 1891), figlio del granduca Leopoldo II di Toscana, assunse all'atto della rinuncia al titolo. In precedenza aveva [...] fatto parte dell'esercito austro-ungarico ma, entrato in contrasto con la corte di Vienna, era stato privato (1887) del comando della divisione che era ai suoi ordini. Nel 1889 rinunciò al titolo e alle prerogative principesche, nell'estate del 1890 ...
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Pubblicista (Jucul de Jos 1812 - Sibiu 1893). Fondò nel 1838 la Gazeta de Transilvania con supplemento letterario, che contribuì molto al risveglio della coscienza nazionale dei romeni di Transilvania. [...] Avendo partecipato ai moti del 1848 fu costretto all'esilio. Rientrato in patria fu deputato nella Camera Imperiale di Vienna. È autore di un dizionario ungherese-romeno e di una storia della Transilvania. ...
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Generale francese (Pau 1763 - Stoccolma 1844). Dopo una rapida carriera durante la Rivoluzione, partecipò da generale, accanto al Bonaparte, alla campagna d'Italia. Stimato da Napoleone, fu inviato da [...] lui a Parigi con varî incarichi. Dopo aver represso un moto realista a Marsiglia, fu ambasciatore a Vienna (febbr. 1798), donde partì in seguito a un moto popolare contro l'ambasciata: il suo gesto, disapprovato dal Direttorio, causò il suo ritiro. ...
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Statista e storico ceco (Čestín Kostel 1572 - Jindřichův Hradec 1652). Convertitosi dalla confessione boema al cattolicesimo durante un soggiorno in Italia e in Occidente, nel corso della rivolta del 1618 [...] fu uno degli odiati luogotenenti imperiali in Boemia gettati (1618) dalla finestra del castello di Praga. Passato a Vienna (1620) come consigliere di Ferdinando II, diventò (1628) gran cancelliere del regno di Boemia. Fonte fondamentale è la sua ...
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FAVETTI, Carlo
Silvano Cavazza
Nacque a Gorizia il 30 ag. 1819, da Giuseppe e Caterina Cipriani; il padre era un impiegato comunale, di disagiate condizioni economiche; la madre, figlia di un avvocato, [...] gli studi nel ginnasio cittadino (di lingua tedesca), nel 1837 si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'università di Vienna. Rimase nella capitale sette anni, senza conseguire la laurea; privo di mezzi e in disaccordo col padre, si mantenne ...
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Gregorio Luigi Barnaba Chiaramonti (Cesena 1742 - Roma 1823). Eletto papa (1800), restaurò l'influenza della Chiesa in Francia con il Concordato (1801) e promosse nel suo Stato varie riforme. Incoronò [...] in seguito (1813) rinnegò pubblicamente. Rimesso in libertà (1814), restaurato nel suo dominio temporale dal congresso di Vienna, richiamò al potere Consalvi: con l'aiuto di questo dette nuove basi all'amministrazione pontificia (motuproprio del 1816 ...
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viennese1
viennése1 agg. e s. m. e f. – Appartenente o relativo alla città di Vienna, capitale dell’Austria: la cultura v., le tradizioni v.; i caffè, i teatri v.; dialetto v., o, come s. m., il v., il dialetto tedesco parlato a Vienna; come...
vindobonense
vindobonènse agg. [der. del nome lat., Vindobŏna, della città di Vienna], letter. – Di Vienna, viennese, soprattutto come termine filologico: codice v., posseduto dalla Nationalbibliothek (già Hofbibliothek) di Vienna.