FROELICH, Alfred
Patologo, nato a Vienna il 15 agosto 1871. Ha svolto la sua attività di studioso e di docente presso l'università di Vienna. Oltre che per la sindrome ipofisaria che porta il suo nome [...] (v. XVI, p. 103) è ricordato per gli studî sulla farmacologia del sistema nervoso centrale e di quello autonomo ...
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Fisico (Sankt Peter, Klagenfurt, 1835 - Vienna 1893), professore di fisica nell'univ. di Vienna (dal 1865), direttore dell'Istituto fisico (dal 1869). Le sue più importanti ricerche riguardano la diffusione [...] nei liquidi e nei gas, l'interferenza della luce polarizzata, l'elettrodinamica, l'estensione del metodo di Kundt per la misurazione della velocità del suono; superò particolari difficoltà sperimentali ...
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Scrittore austriaco (Dušnik, Boemia, 1821 - Vienna 1872). Votatosi assai presto agli ideali di libertà, lasciò una prima volta l'Austria nel 1844, per pubblicare a Lipsia le sue poesie di tendenza Kelch [...] und Schwert (1845). Pubblicata la raccolta Neuere Geschichte (1847) e tornato a Vienna, fu tenuto per alcuni mesi prigioniero, finché, liberato in seguito agli eventi del marzo 1848, guidò a Praga il movimento liberale tedesco; eletto alla Dieta ...
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Scrittore slovacco (Mošovce, Slovacchia, 1793 - Vienna 1852). Compiuti gli studî a Bratislava e a Jena, visse lunghi anni a Budapest, come pastore della comunità protestante slovacca. Nel 1849 si trasferì [...] a Vienna, in qualità di professore di antichità slave della locale università. Sotto l'influsso del romanticismo tedesco, della Vita nuova dantesca e di Petrarca, compilò fra il 1821 e il 1832 una lunga collana di 615 sonetti, intitolata Slávy dcera ...
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Scultore (Esling, Bassa Austria, 1693 - Vienna 1741), allievo di G. Giuliani, fu rappresentante austriaco di quel primo classicismo che sulla fine del sec. 17º si manifestò anche in Francia e in Italia [...] l'Elemosiniere e l'altare maggiore, di cui rimane solo il gruppo di S. Martino e il povero, in piombo. Per Vienna eseguì la celebre fontana del Mercato nuovo (1739), le cui statue, di stupenda e armoniosa classicità, eccezionalmente libere nelle pose ...
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Regno istituito al Congresso di Vienna il 7 aprile 1815 riunendo gli ex-ducati di Milano e di Mantova, la Terraferma veneziana e una parte della Legazione di Ferrara, passati sotto il dominio austriaco [...] . Costituì uno Stato solo nominalmente, consistendo piuttosto di due regioni sottoposte al rigido controllo del governo centrale di Vienna; il territorio a destra del Mincio prese il nome di Governo milanese, quello a sinistra di Governo veneto ...
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Letterato serbo (Tršić, Bosnia, 1787 - Vienna 1864). Pur essendo di origine umilissima, raggiunse sin da giovane un grado di cultura eccezionale per l'ambiente e le condizioni del tempo. A Vienna (dal [...] 1813) conobbe lo slavista J. Kopitar, che determinò l'indirizzo della sua attività, e cioè il rinnovamento della cultura del popolo e della lingua parlata. Per raggiungere questo scopo, K. completò la ...
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Figlia minore (n. 1318 - m. Vienna 1369) di Enrico conte del Tirolo, duca di Carinzia e re di Boemia (1307-10), della famiglia dei Mainardi, sposò nel 1330 Giovanni Enrico di Lussemburgo, fratello del [...] . Morto il secondo marito nel 1361 e morto due anni dopo anche l'unico figlio nato da quel matrimonio, Mainardo III, M. si riunì con Giovanni Enrico di Lussemburgo e cedette il Tirolo agli Asburgo nel 1363. Trascorse gli ultimi anni a Vienna. ...
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viennese1
viennése1 agg. e s. m. e f. – Appartenente o relativo alla città di Vienna, capitale dell’Austria: la cultura v., le tradizioni v.; i caffè, i teatri v.; dialetto v., o, come s. m., il v., il dialetto tedesco parlato a Vienna; come...
vindobonense
vindobonènse agg. [der. del nome lat., Vindobŏna, della città di Vienna], letter. – Di Vienna, viennese, soprattutto come termine filologico: codice v., posseduto dalla Nationalbibliothek (già Hofbibliothek) di Vienna.