VICH (A. T., 41-42)
Giuseppe Caraci
José F. Rafols
Capoluogo di partido judicial nella provincia spagnola di Barcellona. Il territorio è costituito essenzialmente dalla cosiddetta plana de Vich (Vic [...] sul progetto di Josep Morato. Singolare il chiostro di S. Domenico (sec. XVII) con archi biforcati. Il santuario della Gleva, presso Vich, della seconda metà del sec. XVIII, con una gran cupola di m. 20 di diametro, deve all'impulso del barocco la ...
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VICH (Αὔσα; Ausone)
A. García y Bellido
Nome moderno dell'antica città di Auson nella Hispania Tarraconensis, abitata già dall'epoca di Annibale.
Il nome odierno proviene dal nome del villaggio medievale, [...] 29, 1959, p. 243 ss.; J. Gudiol Cunill, Descripció del temple romá, ibid., p. 250 ss.; J. Puig y Cadafalch, El temple de Vich, ibid., p. 259 ss.; M. S. Salarich Torrents, El temple romá, en els 75 anys despres de la seva descoberta, ibid., p. 273 ss ...
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Religiosa (Barcellona 1783 - Vich 1854). Rimasta vedova (1816), si ritirò nel feudo familiare a Vich, dove, attendendo all'educazione dei nove figli, condusse una vita austera. Nel 1826 fondò, sotto la [...] guida del cappuccino Stefano di Olot, l'Istituto delle Carmelitane della carità, con lo scopo di provvedere all'educazione delle fanciulle e all'assistenza dei malati. Beatificata nel 1940 e canonizzata ...
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Filosofo e apologista cattolico (Vich, Catalogna, 1810 - ivi 1848); sacerdote, visse a Vich, dove insegnò matematiche, a Barcellona (1841-44) e a Madrid (1844-48). Nel 1848 fu nominato membro dell'Accademia. [...] In periodici da lui fondati e in diverse pubblicazioni (tra cui El protestantismo comparado con el catolicismo, 4 voll., 1842-44; Cartas a un escéptico, 1846) svolse una larga operosità, prevalentemente ...
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Scrittore catalano (Vich 1849 - ivi 1917). Tradusse nella sua lingua la Divina Commedia, I Lusiadi di L. V. de Camões, La Gerusalemme liberata. ...
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Religioso (Vich, Barcellona, 1591 - Valladolid 1625) dei Trinitarî calzati, passò poi agli Scalzi istituiti dal beato Giovanni Battista della Concezione. Condusse vita mistica; interessante il suo trattato [...] La tranquillità dell'anima. Canonizzato nel 1862; festa, 10 aprile ...
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Poeta e drammaturgo spagnolo di origine catalana (Vich 1816 - Avana 1880); dopo la pubblicazione del suo primo libro di liriche, Emociones (1850), compose un dramma, Sola, in due parti: Flor de un día [...] e Espinas de una flor (1851). In catalano scrisse anche liriche e opere teatrali (La teta gallinaire; 1865; La tornada d'en Titó, 1867). Fu molto popolare come uno dei creatori del genere teatrale della ...
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Commediografo spagnolo, nato a Vich nel 1751 e morto nel 1812. Versificatore facile e prosaico, compilatore disordinato e superficiale di drammi altrui, portò sulle scene di Madrid i soggetti teatrali [...] più in voga, attinti senza scrupolo e senza finezza dalla produzione dei grandi drammaturghi europei (Romeo y Julieta, Guillermo Tell, Alejandro Magno, ecc.) e ricorrendo anche alle figure di principi ...
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RIBOT i FONTSERÉ, Antoni
Mario Casella
Scrittore catalano, nato a Vich nel 1813, morto a Madrid nel 1871. Si laureò in medicina all'università di Barcellona; ma più che alla sua arte si diede alla letteratura [...] e alla vita politica: estremamente romantico e negatore di ogni tradizione, nell'una (Emancipación literaria didáctica, Barcellona 1837; Mis flores, ivi 1837; Poesias escogidas, Madrid 1846); estremamente ...
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Autore drammatico e poeta spagnolo, nato a Vich (Barcellona) nel 1816, morto all'Avana nel 1870. Studiò legge a Cervera, dove ebbe per condiscepolo ed amico il filosofo Balmes, poi ad Alcalà e a Barcellona. [...] Lasciò infine i codici per la letteratura e la politica, affiliandosi al partito liberale che lo volle ripetutamente deputato. Fu anche amministratore delle Finanze dell'isola di Cuba ove morì; e i suoi ...
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vichiano
agg. – 1. Relativo allo storico e filosofo napoletano G. B. Vico (1668-1744), alle sue dottrine e ai suoi principî: la storiografia v.; la teoria v. dei corsi e ricorsi storici. 2. Che è fautore, o seguace e continuatore del pensiero...
fraccata s. f. (dial.) Negli usi molto colloquiali, una grande quantità; (fig.) un fracco, un sacco, un mucchio. ◆ Si riferisce a Borrelli? «Già. Vorrei sapere da dove nasce questa storia. Nessuno nella maggioranza ha invocato il colpo di spugna....