I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] Sue indicazioni non mi fossero chiari provvederò a contattarLa via mail.
Prof. XX. Gentile M., finisci la tesi lat. vos pronome personale di seconda persona plurale). Benché nel latino imperiale fosse diffuso il vos di rispetto, secondo gli studiosi ...
Leggi Tutto
Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] Galileo, diretta da A. Favaro).
Nel Cinquecento e Seicento, il latino era la lingua ufficiale della scienza, e tale rimase in Italia » (VII, 399), risparmia una frase causale, e così via. Altri risparmi sono realizzati con l’uso di aggettivi che ...
Leggi Tutto
In questa voce si può tenere conto della recente edizione integrale, critica e commentata, in tre volumi, dell’intero corpus poetico dei Siciliani e dei Siculo-toscani (Antonelli, Di Girolamo & Coluccia [...] di poesia federiciana abbia raggiunto il Veneto per una via indipendente da quella delle grandi sillogi toscane.
In definitiva in quantità cospicua altri di diversa matrice, provenzale e latina. L’utilizzazione di fonti diverse permette ai rimatori di ...
Leggi Tutto
Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] antepenultima. Tali forme sono in prevalenza continuazioni dirette dei verbi corrispondenti latini, quali chiuso (< lat. clausum, inf. claudĕre), retto ; la derivazione verbale si esclude per via dell’assenza di infiniti quali *malintenzionare, ...
Leggi Tutto
Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] Ariste et d’Eugène, del 1671: il francese è come sua madre, il latino, con il quale l’italiano non ha più molto in comune, essendo una noi: la loro lingua vi è più adatta della nostra, per via dell’aria faceta (air badin) che ha nel dire ciò che dice ...
Leggi Tutto
Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] la frequenza di forme del tipo vilan/-o per villano, caseta per casetta e via dicendo, fino a casi di dileguo (➔ indebolimento): per es., in piemontese, dal latino căballus si ha caval in certe zone, ma cavà in altre.
Simili scempiamenti compaiono ...
Leggi Tutto
I latinismi sono elementi linguistici attinti dal latino (parole e significati di parole, elementi grafici o fonetici, costrutti sintattici) e giunti in italiano in momenti diversi della sua storia. Occorre [...] e medium; dal lat. arěa(m) l’italiano aia e il latinismo area, e così via.
Come si vede, i latinismi si presentano spesso in una forma assai più vicina alla base latina che le parole italiane discendenti dallo stesso etimo, chiamate anche parole ...
Leggi Tutto
Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] unità indivisibili: è questo il caso di avverbi come davanti (dal latino de ab ante), allora (da ad illam horam), qui (da 47) (➔ aspetto):
(45) onestamente, preferirei probabilmente andare via [atto linguistico → modale]
(46) probabilmente Marco sta ...
Leggi Tutto
Con speciale riferimento all’Europa medievale romanza, si indica con il nome di scripta il sistema, diverso da una zona all’altra, con cui si rende nella scrittura la lingua: tali forme di realizzazione [...] differenzia perché la spinta uniformante vi si esercita più per via negativa, cioè per sottrazione di tratti locali, che in soluzioni grafiche anche in aperto contrasto con la tradizione latina (più di quanto non facciano i loro coevi colleghi ...
Leggi Tutto
La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] missiva e rimarca di essere stato istruito a comprendere «i caratteri latini e non gli uncini mercanteschi» (Petrucci 2008: 64).
Si deve utenti.
L’avvento dell’era digitale ha spazzato via in appena un quarto di secolo abitudini millenarie. ...
Leggi Tutto
lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente i suoni delle vocali...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...