Dal punto di vista linguistico il fascismo riveste grande interesse, perché il regime si propose di disciplinare l’intero repertorio linguistico italiano, non limitandosi al controllo della lingua nazionale [...] tra essi vi furono talvolta riprese calcate sulla nomenclatura latina del tipo Sterzing → Vipiteno, oppure adattamenti paraetimologici nella «Gazzetta del popolo», in cui proponeva viavia la sostituzione di prestiti non adattati.
Furono inoltre ...
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Niccolò Machiavelli nacque a Firenze il 3 maggio 1469. Sulla sua formazione dà notizie il Libro dei Ricordi del padre Bernardo, dottore in legge. Il 19 giugno 1498 divenne segretario della seconda cancelleria [...] X e sul cardinale Giulio de’ Medici, aprirono la via a una reintegrazione di Machiavelli nell’ambiente mediceo tramite «una annali o vero le historie» di Firenze «in quella lingua o latina o toscana che a lui parrà» (Machiavelli 1971: 1200). Le ...
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Fra i vari ➔ linguaggi settoriali, quello della medicina interessa da vicino l’esperienza di tutti i parlanti. D’altro canto, i suoi realia di riferimento sono pertinenti a molti altri ambiti più specifici: [...] post partum, recipe, videat. In molti casi l’uso del latino è giustificato dall’esigenza di velare eufemisticamente la nozione (exitus o in forma più o meno adattata, sia recuperati per via colta negli ultimi secoli (prostata, calazio, perone), sia ...
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Parlato in una vasta porzione delle valli del Piemonte occidentale (nelle province di Cuneo e Torino, dalla Val Vermenagna, a sud, all’Alta Valle di Susa, a nord; fig. 1) e a Guardia Piemontese (Cosenza), [...] vìvaro-alpino, negli ultimi lustri è andato viavia affermandosi il termine occitano. L’uso di «piede», ma hĕri > [jɛr] «ieri»;
(b) la conservazione della a tonica latina (come in piemontese e a differenza del francese): pane(m) > [paŋ] «pane» ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] greco antico; l’alfabeto arabo, il più usato dopo quello latino, diffuso in molti paesi di lingua araba dell’Asia e consonanti, l’uso è tuttora incerto tranne che per zeta, femminile per via della desinenza (ma k, ugualmente uscente in -a, continua a ...
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Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] ’epoca da Firenze, e incrementata nel Quattrocento, acquista viavia nell’età dell’Umanesimo e del Rinascimento (➔ Umanesimo ➔ fonologia; ➔ allofoni), il suo ➔ lessico di ampia eredità latina (si calcola che circa l’85% delle 100.000-130.000 entrate ...
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Etnico è un termine (si tratta di solito di un aggettivo, ma anche di un nome) indicante l’appartenenza a una nazione, un popolo, una regione, una città: ad es., romano in rapporto a Roma o milanese in [...] , alla siciliana, alla milanese, alla parmigiana e così via (in entrambi i due ultimi esempi c’è una sostantivazione (Praetoria), da cui Aosta;
Cagliari, in dialetto Castéddu (in latino Caralis, nel medioevo anche Calaris, con l’etnico Caralita e più ...
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Posta al centro del bacino occidentale del Mediterraneo, la Sardegna trae dalla posizione geografica e dall’accentuata diversificazione interna del territorio i fattori che caratterizzano la sua storia [...] di sostrato paleosardo a[θː]anda del nuorese e quella di derivazione latina papàule del logudorese; mentre dei due tipi lessicali che designano l standardizzazione. Le due proposte di standard adottate in via sperimentale a più riprese (2001 e 2006) ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] prevedibile in base a fattori fonologici: per es., in latino l’accento può colpire la penultima o terzultima sillaba, riscontrabili alcune regolarità nella posizione dell’accento per via di una restrizione prosodica e di alcuni fenomeni ...
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BATTISTI, Carlo
Giovanni Battista Pellegrini
Nacque a Trento il Io ott. 1882 in una famiglia originaria della Vai di Non, da Giuseppe, preside di scuola media, e da Teresa Bentivoglio, insegnante elementare. [...] plaghe della regione lungo l'Adige e l'Isarco e in parte anche in Pusteria. Tale latinità nel corso dei secoli, in epoche diverse, è stata viavia soppiantata dalla lingua dei nuovi conquistatori calati dal Brennero a partire dal VI-VII secolo, ma ...
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lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente i suoni delle vocali...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...