La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] è egli, anche se parlando si dice lui, e così via), che continua ad avere pessimi effetti sulla capacità di gestire con a poco i diversi volgari riescono a trovare spazio: è il latino a fornire agli scriventi (e poi agli scrittori) modelli linguistici ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] sistematico. Oltre al resto, Bembo non amava i crudi latinismi grafici e lessicali di cui la lingua cortigiana faceva largo del tempo, le posizioni della Crusca apparvero viavia più anacronistiche, senza che tuttavia si allestissero strumenti ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] prego che ve piaça scriverme per vulgari, perché, scrivando per letera [in latino], jo non so tanto, ch’el no me convegna andare per le man al siciliano come lingua della lirica, e si impose viavia in tutta Italia anche nelle altre forme di scrittura ...
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L’area umbro-marchigiana, anche a causa della sua conformazione geografica, è stata interessata da vicende storiche piuttosto complesse, sebbene la geografia non le abbia assegnato confini naturali rigidamente [...] sostantivi che non ammettono una forma plurale, e che spesso erano neutri già in latino: [lu ˈmunːu] «il mondo» (lat. mundus), ma [lo ˈ anche per la terza plurale (è il tipo loro va via, diffusissimo anche nell’italiano regionale, da Pesaro ad Ascoli ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] mancano le vocali chiuse /e/ ed /o/, e diversi suoni vocalici latini originariamente distinti si sono fusi tra loro: [ˈfilu] «filo» & e nel restante Salento, però, possono essercene quattro, per via della conservazione di [-e] (a Lecce, ad es., si ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] piemontesi, dialetti), chiamati galloitalici fin dall’Ottocento per via del sostrato celtico (cfr. § 2.2: /i/ se seguita da /ʎː/ e /ɲː/ derivanti, rispettivamente, da -lj- e -nj- latini: [faˈmiʎːa] < famĭlia(m) (e non *[faˈmeʎːa]), [maˈliɲːa] ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] ) nella scuola superiore. Nel Nuovo metodo entravano infatti qua e là limitate aggiunte (viavia più rade, con il procedere dell’opera), al seguito delle regole del latino, poste sotto il titolo Per l’italiano, in modo che l’insegnamento delle due ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] verificando in altre lingue occidentali, un numero viavia crescente di termini di origine araba: malgrado le Menesto, Roma, Salerno Editrice, 5 voll. in 6 t. (vol. 1°, Medioevo latino, t. 1°, La produzione del testo), pp. 199-217.
Mancini, Marco ( ...
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Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 dalla figlia di Cesare Beccaria, Giulia, moglie presto separata del ricco possidente Pietro Manzoni. Dopo un decennio trascorso in collegio dai padri somaschi [...] passo con la riscrittura del romanzo, approfondendo e precisando viavia due principi «che restano fondamentali, quello dell’unità convinto «che la lingua italiana è in Firenze, come la lingua latina era in Roma, come la francese è in Parigi».
Dopo ...
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Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] spostamenti d’accento possono essere indicativi della via orale del prestito.
A livello fonetico e anche a fr. e ingl. [akwa-]; sembra dovuto all’influsso latino (aqua) se le altre lingue non conservano la ridondanza grafica dell’italiano e ...
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lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente i suoni delle vocali...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...