Raffaele Simone
Lingue
E glòssama e’ fonì, fonì manechò (in griko, «La nostra lingua è voce, voce soltanto»)
Lingue minacciate
di Raffaele Simone
20 febbraio
Alla vigilia della giornata internazionale [...] origine non avvenne a scapito delle lingue dei territori viavia occupati: erano i vinti che assorbivano per proprio provincia di Venezia.
La matrice preponderante del friulano è il latino: il grande evento a fondamento della lingua e cultura friulana ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] e sulla base del significato che il segno è andato viavia acquisendo nel corso del tempo. Per es., ritroviamo la ma nella dimensione fonico-acustica: le lingue flessive come il latino presentano ordini sintattici più liberi di quelle come l’inglese ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] i fruitori della nuova cultura scritta.
I volgari romanzi dipendono dal latino da un punto di vista genetico, nel senso che è a circa gli enti che promossero il volgare e le forme viavia assunte dalle scritture. L’elenco che segue, pertanto, serve ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] traumatici. Si trattava di vedere se e per quale via avrebbe potuto rimontare la china e lavare la macchia della Leonardo Bruni (cfr. Tavoni 1984). Per Biondo, l’imbarbarimento del latino aveva come causa la conquista di Roma da parte di Goti e ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] troppo tardi a scuola». Et esso dice: «A te no ’nde rispondo» (Brunetto Latini, La Rettorica, in OVI)
(54) E poi che fu morto, alla sua madre plurisecolare della lingua solo per via scritta. I doppioni furono viavia sfoltiti, dapprima negli usi ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] ; ➔ movimento, verbi di) + un avverbio di luogo (andare via, buttare giù, entrare dentro, ecc.). Si tratta di un tipo Il vocabolario di base contiene un 53% di lessemi ereditati dal latino, un 12% di lessemi provenienti da altre lingue e un 35 ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] w-] (come in [ˈfawʃe] «falce» a Sonnino, in provincia di Latina) o il dileguo (come in [ˈfaʃa] «falce» a Serrone, verbali, come in forme del tipo andare via o buttare via; così, al maceratese [ɛ ˈitu ˈvia] i dialetti mediani del Lazio rispondono con ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] del Gangalandi si vieta di coltivare, lungo una via extraurbana, cavoli, porri, cipolle, alli [«agli un lato i maggiori poeti provenzali e italiani, dall’altro poeti e prosatori latini, e ne trae lo spunto per censurare Guittone; ma proprio costui è ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] si apprende in minor parte per la via degli orecchi e in maggior parte per la via degli occhi».
Visto che la norma è anche nell’immissione di vocaboli colti di origine greca e latina, caratterizzati da nessi consonantici atipici per la fonologia dell ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] ha inizio con i tentativi di affrancamento dei volgari dal modello latino. Nel momento in cui il volgare supera la dimensione dell’oralità e del quotidiano per affermarsi viavia come lingua di scrittura a livello alto, la questione grafica si ...
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lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente i suoni delle vocali...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...