GENETICA (XVI, p. 509; App. II, 1, p. 1022; III, 1, p. 716)
Enrico Gandini
Egidio Bottini
Arturo Falaschi-Vittorio Sgaramella
I più importanti progressi della g. nell'ultimo decennio si riferiscono [...] dati che indicano fortemente come possibile causa le infezioni virali del cosiddetto tipo di "virus lenti". Tra le malattie DNA dall'esterno; se questo è attaccato al DNA di un appropriato "vettore" (per es. un plasmide: v. didascalia alla fig. 2) ...
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VIRUS (v. ultravirus, XXXIV, p. 644; App. II, 11, p. 1056)
Franco SCANGA
Franco GRAZIOSI
Franco SCANGA
Elio BALDACCI
Luigi CAVALLI-SFORZA
Generalità. - Le conoscente acquisite in quest'ultimo decennio [...] Ciò ha confermato l'importanza del DNA come vettore della specificità ereditaria.
Il DNA entrato nel . 137-158; A. D. Hershey e M. Chase, Independent function of viral protein and nucleic acid in growth of bacteriphage, in Journ. Gen. Physiol., XXXVI ...
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NUCLEICI, ACIDI
Massimo Libonati
. Gli a. n. si distinguono in due tipi, l'a. deossiribonucleico (DNA) e l'a. ribonucleico (RNA). Entrambi sono molecole di grandi dimensioni preposte a una funzione [...] 'informazione genetica, l'RNA assolve abitualmente alla funzione di vettore di essa. Da alcuni anni, tuttavia, è stato in Nature, vol. 226 (1970), p. 1211; D. Baltimore, Viral RNA-dependent DNA polymerase, ibid., p. 1209; C. Weissmann, The making ...
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Plasmidi
Mariarita De Felice
Maurilio De Felice
I p. sono molecole di DNA di dimensioni ridotte, capaci di esistere come elementi genetici autonomi all'interno delle cellule. Essi sono molto diffusi [...] cellule mediante selezione in presenza di antibiotici. Il primo importante vettore di clonaggio, fra i più versatili, è stato pBR322, seguito di impacchettamento nel virus e infezione virale delle cellule batteriche, evitando così la trasformazione ...
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In biologia la c. è una forma di riproduzione non mediata da accoppiamento sessuale: si sottrae quindi al rimescolamento dei contributi genetici paterno e materno che ha luogo durante la formazione dei [...] di DNA dopo che questa, con procedure di ingegneria genetica, è stata ricombinata in provetta con una molecola di vettore plasmidico o virale, introdotta in un'apposita cellula ospite che sia capace di replicarla e che viene fatta crescere sino a ...
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Neoplasie
FFrancesco Squartini e Luigi Califano
di Francesco Squartini e Luigi Califano
NEOPLASIE
Oncologia umana
di Francesco Squartini
sommario: 1. Introduzione. 2. Epidemiologia e frequenza: a) i [...] Staffee, 1957; v. Kelly e O'Gara, 1961), come pure l'origine virale di alcune fra le neoplasie più comuni nelle prime età di vita (v. Gross che l'agente eziologico fosse trasmesso da un insetto vettore incapace di vivere al di sopra ditale altezza: ...
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Immunologia e immunopatologia
GGiorgio Cavallo
Antonio Ascenzi e Cesare Bosman
Jan G. Waldenström
di Giorgio Cavallo, Antonio Ascenzi e Cesare Bosman, Jan G. Waldenström
IMMUNOLOGIA E IMMUNOPATOLOGIA
Immunologia [...] che possono spiegare l'evoluzione del fenomeno consistono nella contemporanea presenza sullo stesso vettore, cioè sul virione, di strutture virali, quindi estranee, e di strutture proprie dell'organismo interessato.
La comprensione dell'autoimmunità ...
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Cellula
Jean Brachet
Massimo Aloisi
di Jean Brachet, Massimo Aloisi
Cellula
Fisiologia della cellula
di Jean Brachet
Sommario: 1. Introduzione storica. Metodi per lo studio della cellula. 2. Il citoplasma: [...] figg. 18 e 19). Naturalmente il nucleo può contenere inclusioni virali (v. fig. 20). Un ingrandimento del volume nucleare e metaboliti a monte e la carenza operativa a valle del vettore biochimico. Ma il concetto di lesione biochimica si perfezionò ...
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La grande scienza. Cronologia scientifica: 1961-1970
1961-1970
1961
Famiglia universale. Il giapponese Masatake Kuranishi mostra che esiste sempre un certo tipo di famiglia olomorfa di strutture complesse [...] lanciato dal poligono di Wallops Island con un missile vettore Scout, il primo satellite artificiale terrestre di concezione del provirus. Il primo a ipotizzare che il DNA virale possa essere mantenuto nella cellula ospite in assenza della formazione ...
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Microbiologia
JJohn F. Wilkinson
di John F. Wilkinson
Microbiologia
sommario: 1. Introduzione. 2. Un organismo modello, Escherichia coli: a) La struttura di Escherichia coli. b) La crescita di Escherichia [...] microrganismo di scelta per l'analisi di questo processo. Il DNA virale penetra nell'ospite con le modalità che abbiamo già descritto ma delle malattie veneree o quando c'è un insetto vettore. Il potere infettivo è indice della capacità dell'agente ...
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trasformazione
trasformazióne s. f. [dal lat. transformatio -onis, der. di transformare «trasformare»]. – 1. L’atto, l’azione o l’operazione di trasformare, il fatto di trasformarsi o di venire trasformato, che comporta un cambiamento, per...
psillidi
psìllidi s. m. pl. [lat. scient. Psyllidae, dal nome del genere Psylla, che è dal gr. ψύλλα «pulce»]. – Famiglia di insetti emitteri omotteri cosmopoliti, di piccole dimensioni (da uno a pochi millimetri), con antenne lunghe e ali...