Materiale costituito essenzialmente da derivati del silicio, caratterizzato in genere da fragilità e trasparenza (proprietà che in alcuni tipi di v. possono anche mancare), di larghissimo impiego in molteplici [...] da una miscela di diversi componenti.
V. di silice
La silice è la più importante delle sostanze capaci di dare origine a vetri. Essa è formata da atomi di silicio e di ossigeno, i primi di raggio atomico piuttosto piccolo in confronto ai secondi, i ...
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VETRO (fr. verre; sp. vidrio; ted. Glas; ingl. glass)
Giorgio SANGIORGI
Filippo ROSSI
Arnaldo MAURI
Giovanni VACCA
Vetro, nel senso generico, è una materia anorganica, passata dalla fusione dei suoi [...] . L'americano Ed. Danner nel 1915-18 creò la macchina per la fabbricazione dei tubi che porta il suo nome. Per tirare il vetro direttamente dalla massa vitrea in fusione, l'americano Lubbers fra il 1894 e il 1905 e il belga E. Fourcault nel 1904-08 ...
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Industriale del vetro (Murano 1868 - Santa Margherita Ligure 1941). Prima apprendista, poi maestro vetraio, indi direttore tecnico della Vetreria veneziana. Nel 1916 iniziò per primo in Italia la produzione [...] del vetro neutro. ...
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Piccolo recipiente di vetro sottile con corpo cilindrico e collo stretto e allungato, che serve principalmente per contenere medicamenti per lo più liquidi o in soluzione sterile, generalmente destinati [...] alla somministrazione per la via parenterale. Le f. medicinali debbono essere fatte con vetro perfettamente neutro, perché non reagiscano con le soluzioni che contengono; la chiusura, preceduta di norma da sterilizzazione in autoclave, avviene ...
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Nome commerciale di un tipo di vetro avente coefficiente di dilatazione cubica assai basso (ca. 3,5∙10–6 °C–1) e pertanto resistente agli sbalzi termici. Una sua costituzione tipica è: 80,9% di quarzo [...] (SiO2); 12,6% di anidride borica (B2O3); 4,4% di ossido di sodio (Na2O); 1,8% di allumina (Al2O3); 0,3% di ossido di calcio (CaO). È usato per apparecchiature da laboratorio e industriali e anche per vasellame ...
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Recipiente di metallo, pietra dura, marmo, vetro, porcellana, usato nei laboratori chimici, in farmacia e spesso anche in cucina, nel quale si tritano, mediante un pestello, azionato a mano o anche con [...] dispositivi meccanici, sostanze che si vogliono ridurre in polvere o in poltiglia (v. fig.).
Anatomia
M. tibioperoneo (o tibio-fibulare) Il piano articolare della gamba nell’articolazione tibiotarsica, ...
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Nella tecnologia delle materie plastiche, matassa continua di fibre di vetro usata come agente rinforzante per masse da stampaggio in resine poliestere. ...
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Nome commerciale di una resina termoindurente (➔ polimetilmetacrilato), infrangibile, trasparente, più leggera del vetro, in luogo del quale viene adoperata per molti usi: se ne fanno oggetti di fantasia, [...] bacchette, lastre, tubi ecc., e parti di aeromobili ...
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Inventore e industriale (Mason County, West Virginia, 1859 - Toledo, Ohio, 1923). È assai noto per le numerose applicazioni compiute nella fabbricazione del vetro e in particolare per l'invenzione di una [...] macchina per la fabbricazione delle bottiglie (brevettata nel 1895). Collaborò con I. W. Colburn nella costruzione del sistema termomeccanico per la fabbricazione delle lastre di vetro. ...
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vetro
vétro s. m. [lat. vĭtrum, di origine ignota]. – 1. a. Sostanza minerale artificiale, amorfa, largamente usata nei campi più diversi per la sua modellabilità allo stato fuso, tenacità, durezza, resistenza alla corrosione, trasparenza,...
vetrata
s. f. [der. di vetro]. – Chiusura formata da un’ampia lastra di vetro o di cristallo, e più spesso da più lastre, sostenute da apposita intelaiatura a riquadri generalmente in parte fissi e in parte apribili per formare porte o finestre:...