Vescovo di Urgel (n. 782 circa - m. Lione 818). Amico di Eliprando da Toledo, fu con lui il sostenitore principale dell'adozionismo spagnolo. Costretto ad abiurare al Concilio di Ratisbona (792), quindi [...] a Roma, difese poi la sua dottrina in un'opera (perduta) confutata da Paolino di Aquileia, Agobardo di Lione e Alcuino, con cui ebbe (798), presente Carlomagno, una disputa dopo la quale scrisse una Confessio ...
Leggi Tutto
Vescovo, nato a Firenze verso la metà del sec. 4º, morto probabilmente nel 417. Secondo una Vita del sec. 11º, raccomandato da s. Ambrogio a papa Damaso, fu da questo chiamato a Roma e incaricato di varie [...] missioni, fra le quali una a Costantinopoli. Tornato a Firenze dopo la morte di Damaso, ne fu eletto vescovo. La tradizione vuole che sia morto il 25 maggio. Il suo corpo fu sepolto nella basilica di S. Lorenzo e poi traslato nella chiesa del ...
Leggi Tutto
Vescovo protestante (n. Gesala 1615 - m. 1690) di Åbo in Finlandia (1664-90), promosse nel popolo la spiritualità e la cultura religiosa con la pubblicazione di molti scritti di pedagogia, catechesi ed [...] edificazione, e con la fondazione in Åbo di una tipografia (1668). Suo figlio Johannes Georgii il Giovane (Dorpat 1647 - Viggbyholm 1718) successe (1690) al padre in Åbo; fu infaticabile editore di scritti ...
Leggi Tutto
Vescovo donatista di Cirta (Costantina); in polemica a una sua lettera contro la Chiesa cattolica, s. Agostino scrisse prima (400 circa) una breve replica, poi un'ampia confutazione e infine, tenendo presente [...] la replica di P., il Contra litteras Petiliani. P. contestava ai cattolici - che accusava di aver tradito lo spirito cristiano - il diritto d'amministrare il battesimo, impugnando la validità stessa dei ...
Leggi Tutto
Vescovo (dal 311 - m. dopo 340) di Cartagine, la cui elezione, contestata, è alle origini dello scisma donatista; ma C. fu riconosciuto legittimo dai concilî di Roma (312 o 313) e di Arles (314). Tuttavia [...] in Italia i due contendenti, Donato e C. (questo a Brescia); i legati imperiali inviati a Cartagine per procurare l'elezione di un nuovo vescovo riconobbero però C., che poté ritornare in sede (316) e partecipare poi al concilio di Nicea (325). ...
Leggi Tutto
Vescovo ariano di Costantinopoli (n. Arabisso fine del 3º sec. - m. Costantinopoli 370). Vescovo di Germanicia nella Commagene (331), nel 357 era eletto vescovo di Antiochia, per succedere all'ariano Leonzio. [...] Fautore dell'arianesimo rigido (anomeismo), dovette perciò tener testa ai semiariani sostenuti dall'imperatore; nel 360 però passava con Acacio di Cesarea a sostenere l'omeismo e sottoscriveva la formula ...
Leggi Tutto
Vescovo di Sardi (m. verso il 190 d. C.); dalle testimonianze sembra fosse di tendenze encratite, sostenute da viva attesa escatologica. Scrisse una notevole omelia sulla Pasqua (nota da papiri greci e [...] copti e da versioni in latino e georgiano), e si hanno notizie di un'Apologia del cristianesimo dedicata a Marco Aurelio, oggi perduta; anche delle altre sue opere (sulla data della Pasqua, sul battesimo, ...
Leggi Tutto
Vescovo di Emesa (Edessa 300 circa - Antiochia 359 circa); discepolo di Eusebio di Cesarea. Sono perduti diversi scritti esegetici, di tendenza letterale. Il ritrovamento di 29 omelie in traduzione latina [...] ha permesso di individuare alcuni temi della sua opera: polemica contro il dualismo, contro Marcello di Ancira e, all'opposto, contro le posizioni estreme dell'arianesimo (al quale è tuttavia vicino per ...
Leggi Tutto
Ecclesiastico (n. tra il 1062 e il 1063 - m. Bamberga 1139). Fedele a Enrico IV, tenne un atteggiamento neutrale e pacificatore nell'ultima fase della lotta per le investiture. Esplicò un'importante attività nella sua diocesi, promuovendo la riforma di Hirsau e i nuovi ordini cisterciense e premostratense; importante fu anche una sua duplice missione (1124 e 1128) tra i pagani della Pomerania. Canonizzato ...
Leggi Tutto
Vescovo bulgaro (Kotel 1739 - Bucarest 1813). Promosse, come maestro e prete, il risorgimento nazionale e culturale bulgaro (1762-92). Vescovo di Vrac̆a (dal 1794), fu perseguitato dai Turchi e dalla gerarchia [...] greca; pertanto, nel 1803 si rifugiò a Bucarest, dove scrisse un'autobiografia e nel 1806 stampò il primo libro in lingua neobulgara, il Kyriakodròmion, un'antologia di sermoni tradotti dal greco e dallo ...
Leggi Tutto
vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vescovato
s. m. – Variante di vescovado, soprattutto usata per indicare la dignità, l’ufficio del vescovo, e il tempo durante il quale è esercitato l’ufficio, come sinon. quindi di episcopato.