Nobile famiglia bolognese, alla quale, tra gli altri, appartengono: Antonio (m. 1491), nunzio presso l'imperatore Federico III (1478-79), uditore di Rota (1482), governatore della Campagna e Marittima, [...] e si presume sia anche l'autore della Historia Leonis X. Achille il Giovane (Bologna 1498 - Roma 1555); uditore di Rota (1547), vescovo di Montefiascone (1551) e nunzio a Venezia, prese parte al concilio di Trento (1551) e l'anno seguente diresse una ...
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Zosimo, santo
Alessandra Pollastri
Successe a papa Innocenzo I. Il Liber pontificalis attesta che Z. era di origine greca e figlio di un certo Abramo, il che fa supporre che fosse di discendenza ebraica. [...] ("formatae") di Patroclo e dei suoi successori nella sede di Arles pena l'esclusione dalla comunione con il papa; che i vescovi della provincia di Vienne e delle due provincie Narbonensi (la I e la II) fossero ordinati dal metropolita di Arles, e ...
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Onorio II, antipapa
Simonetta Cerrini
Sulla sua nascita e la sua giovinezza i dati sono pochi e contrastanti. Attualmente, a seguito della pubblicazione di numerosi documenti da parte di P. Cenci, si [...] e alla madre, anche i suoi due fratelli ed è rimasto unico erede dei vasti possedimenti nel Vicentino e nel Veronese. Il nuovo vescovo di Parma decise, con i suoi beni, di fondare un monastero a Verona e a questo fine, il 23 aprile 1046, effettuò una ...
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Sicardo Principe di Benevento (m. 839). Successe al padre Sicone nell’832. Conquistò e saccheggiò Amalfi e strinse un patto con Giovanni, vescovo e duca di Napoli. Con lui finì l’unità dello Stato beneventano. ...
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Servita (n. Venezia 1430 circa - m. 1475), della famiglia degli Albertini; predicatore, svolse per il senato veneto (che invano lo propose come vescovo di Torcello) importantissime missioni diplomatiche. [...] Nessuna delle sue opere è stata stampata ...
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Figlio (m. 839) di Sicone, cui successe (832). Conquistò e saccheggiò Amalfi, trasferendone molti abitanti a Salerno, e strinse un patto col vescovo e duca di Napoli, Giovanni. Morì ucciso in una congiura. [...] Con lui finisce l'unità dello stato beneventano ...
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COCCONATO, Giovanni (Giovannino, Janin) di
Aldo A. Settia
Figlio di Guido, che fu vicario regio di Parma nel 1311, e fratello di Pietro, vescovo di Piacenza, compare per la prima volta, con il diminutivo [...] Vezzolano (Albugnano, Asti) sepolcreto della famiglia nel XIV secolo la raffigurazione del C. in compagnia del fratello Pietro, vescovo di Piacenza; ma l'identificazione manca di sicuro fondamento.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Torino, Sezione ...
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ELIMPERTO
Maura Grandi
Discendente da famiglia comitale fedele ai Canossa ed appartenente con tutta probabilità all'entourage del papa Gregorio VII, E., secondo di questo nome, venne creato nell'ultimo [...] dell'imperatore Enrico IV.
Scarse e incerte le notizie relative ad E. sino a noi pervenute. Il Burali lo segnala come vescovo di Arezzo tra il 1087 e il 1104. Il Mittarelli e il Cappelletti ritengono di doverne invece anticipare l'elezione al 1081 ...
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Famiglia guelfa di Volterra, salita a grande potenza durante il vescovato di Ranieri (1301-20). Il fratello di questo, Ottaviano, espulso il vescovo successore Rainuccio degli Allegretti, e proclamato [...] capitano generale e gonfaloniere di giustizia, fu signore della città fino alla morte (1348). Ma il figlio Paolo, forsennato tiranno, fu soppresso (1361) durante una rivolta popolare e la famiglia, bandita ...
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Militare e scrittore spagnolo (m. Madrid 1623). Si distinse nelle repressioni contro i Mori di Granada; abbracciata infine la carriera ecclesiastica, divenne vescovo di Sigüenza. Di lui ci rimangono, fra [...] l'altro, una Representación de M. desde la cárcel al P. Aliaga, in cui tratta di un suo processo, e una Relatio legationis suae ad Caesaream maiestatem (1598) ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vescovato
s. m. – Variante di vescovado, soprattutto usata per indicare la dignità, l’ufficio del vescovo, e il tempo durante il quale è esercitato l’ufficio, come sinon. quindi di episcopato.