Signore di Monaco (m. 1532), figlio di Lamberto e di Claudina G.; già vescovo di Grasse, chiamato a succedere al fratello Luciano (1523), per salvare lo stato dal prepotere di Luigi XII, si pose sotto [...] la protezione della Spagna, accogliendo persino nel suo stato Carlo V (1529), che gli donò alcuni feudi nel Regno di Napoli ...
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Pronipote (m. 1140 circa) di Oberto Obizzo; dopo lunghi contrasti in Lunigiana col vescovo Andrea, giunse con lui a una pacificazione, grazie all'intervento lucchese (1124). Aveva partecipato alle spedizioni [...] di Enrico V contro i Sassoni; seguì poi Lotario II nelle spedizioni di Roma e delle Puglie (1136) ...
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Prelato, diplomatico e storico (n. 1400 circa - m. Gand 1473). Nipote del precedente, vescovo di Verdun (1437), Toul (1449), Tournai (1461), fu influente alla corte di Filippo il Buono duca di Borgogna; [...] cancelliere (1460) dell'ordine del Toson d'oro, ne scrisse una cronaca (La Thoison d'or, 1516) ...
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Prelato, storico e uomo politico inglese (m. 1198); tesoriere del re (1169), poi vescovo di Londra (1189), durante il viaggio in Palestina di re Riccardo I assunse la reggenza del regno, mostrandosi abile [...] amministratore. Scrisse il Dialogus de scaccario (pubbl. 1711), trattato di storia finanziaria del suo tempo ...
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Ecclesiastico (Belvedere, Senigallia, 1765 - Osimo 1838). Cardinale nel 1826 (pubblicato solo nel 1828), vescovo di Osimo e Cingoli nel 1829, fu inviato il 15 febbraio 1831 ad Ancona come legato a latere, [...] con missione di preparare un moto ostile agli insorti delle Province Unite; ma arrestato per la strada dai liberali (18 febbr.) e tenuto come ostaggio, il 25 marzo concluse con i membri del governo provvisorio ...
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Umanista e uomo politico (Siena 1413 - Gaeta 1492). Pio II lo nominò (1461) vescovo di Gaeta; fu per qualche tempo anche governatore di Foligno. Autore di molte poesie e di alcune orazioni latine, è noto [...] soprattutto per i due trattati politici De institutione reipublicae, in cui traccia le linee di un governo libero, e De regno, in cui esalta l'istituto della monarchia. Queste opere ebbero al loro tempo ...
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Figlio (Gottorp, Schleswig, 1710 - Stoccolma 1771) di Cristiano Augusto di Holstein-Gottorp, principe-vescovo di Lubecca nel 1727, poi dal 1739 reggente dei ducati di Holstein-Gottorp, fu eletto nel 1743, [...] per le pressioni della zia Elisabetta zarina di Russia, principe ereditario di Svezia. Salito al trono il 25 marzo 1751, cercò invano di rafforzare l'autorità regia di fronte alla prevalenza dei partiti ...
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Ecclesiastico (n. 1210 circa - m. 1272); favorito da papa Gregorio IX, fu designato vescovo di Bologna, ma nominato solo procuratore di quella chiesa, non avendo l'età prescritta dai canoni; nel 1244 fu [...] creato cardinale da Innocenzo IV. Fu legato in Lombardia, dove raccolse scarsi successi, sicché si accreditò la voce di sue intese coi ghibellini, dato anche il colore della sua famiglia; in Romagna ottenne ...
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Storiografo polacco (Varsavia 1731 - ivi 1808) di origine italiana; gesuita, poi secolarizzato, fu vescovo titolare di Zenopoli e primo presidente (1800-1808) della "Società degli amici delle scienze" [...] di Varsavia. Amico e collaboratore di A. Naruszewicz, ne continuò la grande opera storica con monografie, tutte pubblicate postume, sui regni degli Iagelloni, Ladislao e Casimiro (Panowanie Kazimierza ...
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Annibale della Genga (Genga, Ancona, 1760 - Roma 1829); sacerdote (1783), divenne ben presto vescovo di Tiro, nunzio a Lucerna e a Colonia. Inviato (1805) alla Dieta germanica e (1808) a Parigi, vi ritornò [...] (1814) quale latore delle congratulazioni di Pio VII per il re Luigi XVIII; nel corso di questa missione, entrò in grave urto col cardinale Consalvi, del quale non condivideva le aperture moderatamente ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vescovato
s. m. – Variante di vescovado, soprattutto usata per indicare la dignità, l’ufficio del vescovo, e il tempo durante il quale è esercitato l’ufficio, come sinon. quindi di episcopato.