Vescovo (n. circa 380 - m. 455) della sua città natale (od. Mirabella Eclano), figlio del vescovo Memore, amico di s. Paolino di Nola e di s. Agostino. Con quest'ultimo però G. - seguace di Pelagio e rifugiatosi [...] dopo la condanna (Tractoria di papa Zosimo, 418) in Oriente, ospite anche di Teodoro di Mopsu estia, poi di nuovo in Occidente senza poter ritornare nella sua città - sostenne una lunga polemica. S. Agostino ...
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Vescovo di Ravenna (4º sec.); secondo una Vita composta nel 9º secolo da Liutolfo di Magonza, sarebbe stato un tessitore, di santa vita, con la moglie Vincenza e la figlia Innocenza. Presente all'assemblea [...] per l'elezione del nuovo vescovo, S., miracolosamente designato all'alta carica da una colomba posatasi sul suo capo, avrebbe governato la sua diocesi per un tempo imprecisato. Di certo c'è solo che san S. è personaggio storico, che prese parte al ...
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Vescovo (m. Londra 1187). Monaco, poi priore a Cluny e successivamente priore di Abbéville, fu mandato nel 1136 a Roma per sostenere le parti di Matilde, la figlia di Enrico I d'Inghilterra, cui Stefano [...] usurpato il trono. Abate di S. Pietro di Gloucester (1139), pur continuando nell'opposizione a Stefano, nel 1148 era eletto vescovo di Hereford. Fu il rivale di Th. Becket all'arcivescovato di Canterbury, e Becket per ingraziarselo gli ottenne dal re ...
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Vescovo di Antiochia (n. Melitene, Armenia Minore - m. Costantinopoli 381); eletto mentre era in atto una violenta reazione ariana alle decisioni del Concilio di Nicea, M. prese un atteggiamento conciliante, [...] che appare anche da un suo discorso conservatoci da Epifanio: vi espose la propria dottrina sulla generazione del Verbo in modo tale da consentire anche oggi opposti giudizî sul suo preciso indirizzo teologico. ...
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Vescovo e scrittore gallo-romano (n. Lione fra il 430 e il 433 - m. 487 circa). Di nobile famiglia, genero dell'imperatore Avito, prefetto di Roma (468), rientrato nelle Gallie fu eletto (470 circa), per [...] quanto semplice laico, vescovo di Clermont. Organizzò la resistenza contro Eurico re dei Visigoti (ma più tardi dedicherà un poema ad Eurico vittorioso). Come scrittore è tipico esponente della cultura e della civiltà della Gallia romanizzata, ove al ...
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Vescovo monofisita (n. in Georgia 409 - m. Iamnia 491). Nabarnugi, figlio di Bosmyrios re di Iberia (parte dell'od. Georgia), inviato come ostaggio a Costantinopoli all'età di dodici anni, nel 437-38 fuggì [...] le sue idee monofisite, si rifugiò a Maiuma, dove nel 446 fu ordinato prete, divenendone poi vescovo nel 453. Esule in Egitto, vi consacrò vescovo di Alessandria il monofisita Timoteo Eluro (457). Tornato in Palestina, si rifiutò di sottoscrivere l ...
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Vescovo di Gubbio (Gubbio 1085 - ivi 1160). Studiò in patria nella collegiata di San Mariano e poi fra i canonici regolari di S. Secondo. Canonico e poi priore (1117 circa) della cattedrale, fu successivamente [...] che introdurrà nella sua canonica; tornato a Gubbio, i Perugini lo scelsero come vescovo della loro città, ma egli rifiutò: accettato poi, nel 1129, il vescovato di Gubbio, si adoperò intensamente per la riforma ecclesiastica e per la pacificazione ...
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Vescovo e teologo (Lavardin, Le Mans, 1056 - Tours 1134); formatosi alla scuola di Le Mans, della quale fu arcidiacono (1092), poi vescovo (1096); dal 1125 arcivescovo di Tours. Combatté gli enriciani. [...] Numerose le opere che furono attribuite a I.: scritti teologici, sermoni, poesie e lettere, ma molte non gli appartengono: così il Moralium dogma philosophorum attribuito con verosimiglianza a Guglielmo ...
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Vescovo di Torino dall'817-18 (n. in Spagna nella seconda metà del sec. 8º - m. nell'827 circa); è noto soprattutto per l'aspra polemica contro il culto delle immagini e dei santi, che gli ha meritato [...] nell'ampia letteratura dei secoli scorsi il titolo di precursore della Riforma. Ma la connessione tradizionale con Felix di Urgel suggerisce le reali origini della sua polemica, e dell'"arianesimo" di ...
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Vescovo (n. 970 circa - m. Paderborn 1036); cappellano di corte di Ottone II e di Enrico II, fu da questo nominato vescovo di Paderborn, e consacrato a Goslar nel 1009. Pur avendo avuto non poca influenza [...] politica su Enrico II e il suo successore Corrado II il Salico (che accompagnò entrambi in Italia), l'attività di M. fu in gran parte rivolta al miglioramento morale e materiale della sua diocesi; ne ricostruì, ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vescovato
s. m. – Variante di vescovado, soprattutto usata per indicare la dignità, l’ufficio del vescovo, e il tempo durante il quale è esercitato l’ufficio, come sinon. quindi di episcopato.