Pietro Ottoboni (Venezia 1610 - Roma 1691), dottissimo giurisperito, cardinale dal 1652, vescovodi Brescia (1654-1664), diocesi in cui fece le sue prime prove di intransigente difensore dell'ortodossia [...] successe a Innocenzo XI il 6 ott. 1689. Parve ristabilire tollerabili rapporti con la Francia di Luigi XIV, ottenendo da quest'ultimo la restituzione di Avignone e del contado venassino; ma la tensione riprese per il fermo atteggiamento antigallicano ...
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Romano (m. 855), protetto da Gregorio IV e fatto cardinale da Sergio II, successe a quest'ultimo (847) e fu consacrato senza la ratifica imperiale di Lotario. La minaccia incessante dei Saraceni, che avevano [...] S. Paolo e S. Pietro, lo indusse a fortificare Roma: restaurò le mura aureliane e creò la "città leonina", di Costantinopoli, e Gregorio Asbestas, vescovodi Siracusa, riaffermando i diritti superiori della Chiesa diRoma e il diritto di ...
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Carlo della Torre Rezzonico (Venezia 1693 - Roma 2 febbr. 1769); governatore di Rieti poi di Fano, cardinale diacono nel 1737, vescovodi Padova nel 1743, fu eletto papa il 6 luglio 1758, succedendo a [...] e dal regno delle Due Sicilie (1767), ma né i provvedimenti di espulsione né le occupazioni dei dominî pontifici di Avignone, del contado Venassino, di Benevento e di Pontecorvo (1768) lo piegarono alla sollecitata soppressione della Compagnia. Il ...
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Gui Faucoi (Guido Fulcodii: n. Saint-Gilles, Nîmes, inizio sec. 13º - m. Viterbo 29 novembre 1268); avvocato, presi gli ordini sacri dopo la morte della moglie, divenne vescovodi Le Puy (1257), arcivescovo [...] alla politica francese e, contro Manfredi di Svevia, concluse le trattative per la venuta di Carlo d'Angiò garantendogli il finanziamento dell'impresa; dopo aver consentito che accettasse la carica di senatore diRoma, gli confermò l'investitura del ...
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Suddiacono (n. Gallese, Roma - m. 884) sotto Leone IV, fu adoperato da Niccolò I per i rapporti con la chiesa di Costantinopoli: nell'869 partecipò al concilio che condannò Fozio. Nominato poi vescovo [...] dic. 882, con un'elezione da molti ritenuta invalida, essendo egli già vescovo. Il suo pontificato significò un mutamento di rotta: fu restituito il seggio episcopale al vescovodi Porto, Formoso (poi papa), e i rapporti con l'Oriente si fecero tesi ...
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Alessandro de' Medici (Firenze 1535 - Roma 1605), figlio di Ottaviano e di Francesca Salviati; fu ambasciatore mediceo a Roma (1569), vescovodi Pistoia (1573), arcivescovo di Albano (1600) e di Palestrina [...] (1596-98), fu il principale mediatore della pace di Vervins (1598). Eletto papa col favore della Francia (1605), resse le sorti della Chiesa per pochissimi giorni. Era stato discepolo e ammiratore di s. Filippo Neri e sostenitore della Controriforma. ...
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Emilio Altieri (Roma 1590 - ivi 22 luglio 1676); uditore nella nunziatura di Polonia (1624), vescovodi Camerino (1627-66), nunzio a Napoli e in Polonia, segretario della congregazione dei vescovi e regolari [...] (1657), cardinale nel 1669, fu eletto papa il 29 apr. 1670 succedendo a Clemente IX. Lasciò il potere effettivo al nipote, il card. Paluzzo Paluzzi, che non esitò ad abusarne. Sotto il suo pontificato ...
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Romano (m. 10 luglio 983); vescovodi Sutri, fu fatto eleggere nell'ott. 974 da un missus di Ottone II, dopo la fuga a Costantinopoli di Bonifacio VII, creatura dei Crescenzî. Ligio all'imperatore, favorì [...] il clero tedesco, curò gli istituti monastici, colpendo nel sinodo romano la simonia. Epigrafe tombale in S. Croce in Gerusalemme a Roma. ...
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Romano (m. Roma 1012), di nome Pietro e soprannominato Boccadiporco (os porci o bucca porca); vescovodi Albano, giunse al pontificato succedendo a Giovanni XVIII (1009); fu una creatura dei Crescenzî. [...] A torto è considerato il primo papa che abbia cambiato il nome dopo l'elezione ...
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Religiosi, uomini e donne, che vivono secondo la regola benedettina (camaldolesi, cistercensi e trappisti, mechitaristi, olivetani, silvestrini e vallombrosani). In senso più stretto quelli riuniti nella [...] gravi si ricorreva al vescovo: le esenzioni accrebbero poi i poteri dell’abate. Il bisogno di una maggiore unità si che comprende fra l’altro le abbazie di Montecassino, S. Paolo fuori le mura diRoma, Cava dei Tirreni, Farfa); la Congregazione ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vicario
vicàrio s. m. e agg. [dal lat. vicarius, der. di vicis «vece»]. – 1. s. m. Chi esercita un’autorità o una funzione in sostituzione o in rappresentanza di altra persona di grado superiore. Con questo valore è stato, nell’antichità e...