Comune della Campania (119,02 km2 948.850 ab. nel 2020, detti Napoletani), capoluogo di regione e città metropolitana.
Il centro più notevole del Mezzogiorno d’Italia per ampiezza demografica, tradizioni [...] cominciò a decadere per l’accrescersi dell’importanza di Puteoli (Pozzuoli) come porto diRoma; nel 90 a.C. fu ridotta a di un duca con potere militare e civile. Il duca-vescovo Stefano II (755-800), di fronte al tentativo di Bisanzio di riunire ...
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Giuseppe Melchiorre Sarto (Riese 1835 - Roma 1914). Fu eletto papa nel 1903, in una situazione generale difficile per i rapporti tesi tra Chiesa e Stato in Francia e in Italia e per i fermenti sociali. [...] nel 1875, fu fatto vescovodi Mantova nel 1884; cardinale nel giugno 1893 e promosso alla sede patriarcale di Venezia, ebbe però dell'Istituto Biblico a Roma, revisione della Vulgata, motuproprio per lo studio della filosofia di s. Tommaso); nei ...
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Enea Silvio Piccolomini (Corsignano, od. Pienza, 1405 - Ancona 1464). Di nobile ma decaduta famiglia senese, indirizzato a studî giuridici, fu scrittore e abbreviatore al Concilio di Basilea e si pose [...] sacri (1446); fu (1447) vescovodi Trieste, poi (1450) di Siena, collaborando attivamente alla riconciliazione restaurare edifici e fortificazioni a Roma e nelle città del Patrimonio di S. Pietro; valendosi dell'opera di B. Rossellino, abbellì con ...
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Antonio Ghislieri (Bosco Marengo 1504 - Roma 1572). Teologo e inquisitore domenicano, eletto papa (1566), fece applicare con intransigenza i decreti tridentini e fondò (1571) la Congregazione dell'Indice. Tutte [...] e a Genova, nel 1528, fu ordinato sacerdote. Domenicano e teologo a Pavia, commissario dell'Inquisizione romana, vescovodi Sutri e Nepi (1556), cardinale (1557), grande inquisitore della Chiesa romana (1558), contrario alla politica accomodante ...
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Tribuno e riformatore diRoma (Roma 1313 - ivi 1354). Figlio di un Lorenzo taverniere, benché più tardi lasciasse credere d'essere figlio illegittimo dell'imperatore Arrigo VII, Nicola si diede agli studî [...] il favore, se non il ritorno, e la carica di notaio della Camera Capitolina. Dopo il rientro a Roma nell'estate del 1344, resosi sempre più popolare e guadagnatosi anche il favore del vescovodi Orvieto, Raimondo, vicario papale in spiritualibus, fu ...
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Lamberto Scannabecchi (n. Fagnano, Imola - m. 1130), entrato nella vita ecclesiastica ben presto divenne cardinale vescovodi Ostia, grazie alla benevolenza di Pasquale II; partecipò poi ai negoziati per [...] infatti costretto a riconoscere duca di Puglia e Calabria Ruggero II (1128), pur avendolo precedentemente scomunicato. Gli ultimi tempi di O. furono turbati da gravi lotte in Roma, foriere dello scisma del 1130. Di fronte a questi contrasti il papa ...
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Romano (m. 855), protetto da Gregorio IV e fatto cardinale da Sergio II, successe a quest'ultimo (847) e fu consacrato senza la ratifica imperiale di Lotario. La minaccia incessante dei Saraceni, che avevano [...] S. Paolo e S. Pietro, lo indusse a fortificare Roma: restaurò le mura aureliane e creò la "città leonina", di Costantinopoli, e Gregorio Asbestas, vescovodi Siracusa, riaffermando i diritti superiori della Chiesa diRoma e il diritto di ...
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Cardinale (Roma 1479 - Napoli 1532); dopo aver combattuto al servizio degli Spagnoli nel 1503, divenuto ecclesiastico per volontà dei parenti, fu vescovodi Rieti e abate di Subiaco e Grottaferrata (1508), [...] 1522 e del 1523 fu però contrario ai Medici e nemico di Clemente VII, contro il quale si fece strumento di Carlo V, prendendo parte attiva al sacco diRoma e accettando solo alla fine di farsi mediatore per la liberazione della città e dello stesso ...
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Suddiacono (n. Gallese, Roma - m. 884) sotto Leone IV, fu adoperato da Niccolò I per i rapporti con la chiesa di Costantinopoli: nell'869 partecipò al concilio che condannò Fozio. Nominato poi vescovo [...] dic. 882, con un'elezione da molti ritenuta invalida, essendo egli già vescovo. Il suo pontificato significò un mutamento di rotta: fu restituito il seggio episcopale al vescovodi Porto, Formoso (poi papa), e i rapporti con l'Oriente si fecero tesi ...
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Alessandro de' Medici (Firenze 1535 - Roma 1605), figlio di Ottaviano e di Francesca Salviati; fu ambasciatore mediceo a Roma (1569), vescovodi Pistoia (1573), arcivescovo di Albano (1600) e di Palestrina [...] (1596-98), fu il principale mediatore della pace di Vervins (1598). Eletto papa col favore della Francia (1605), resse le sorti della Chiesa per pochissimi giorni. Era stato discepolo e ammiratore di s. Filippo Neri e sostenitore della Controriforma. ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vicario
vicàrio s. m. e agg. [dal lat. vicarius, der. di vicis «vece»]. – 1. s. m. Chi esercita un’autorità o una funzione in sostituzione o in rappresentanza di altra persona di grado superiore. Con questo valore è stato, nell’antichità e...