BORTOLI (Bartoli), Giambattista
Giuseppe Pignatelli
Nato a Venezia il 21 luglio 1695 da Cipriano Apollonio, dopo essersi laureato in utroque iure prese gli ordini sacri il 24 sett. 1718, dedicandosi [...] in teologia il 13 apr. 1740, il B. divenne teologo e poi vicario generale del vescovodi Ceneda (1744). Il 21 dic. 1747 fu consacrato a Romavescovodi Feltre dal cardinal Delfino. In seguito il B. continuò ad affiancare l'attività pastorale con ...
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Fabio Chigi (Siena 1599 - Roma 1667), vescovodi Nardò e inquisitore di Malta (1635), nunzio a Colonia (1639) e (1643-48) presso il congresso della pace in Münster (Vestfalia), dove, obbedendo alle istruzioni [...] e per le prepotenze dell'ambasciatore francese, marchese di Créquy, ma alla fine dovette cedere ("pace" di Pisa, 1664). Curò notevoli abbellimenti diRoma (colonnato di piazza S. Pietro, chiese di piazza del Popolo e porta omonima, oltre i restauri ...
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BONIFACIO
Paolo Bertolini
Vescovodi Reggio in Calabria succeduto, non sappiamo in quale anno, a un Lucio, pontificò tra la fine del sec. VI e gli inizi del sec. VII. Le scarse notizie a lui relative [...] stesse della sua protesta". Ma il solo fatto che il papa non avesse ritenuto opportuno convocare a Roma il vescovodi Reggio per interrogarlo direttamente, mentre aveva tempestivamente provveduto ad inviare nella città calabra una commissione d ...
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Prelato (Münster 1813 - Roma 1895). Vescovodi Osnabrück (1857), provicario apostolico per il Nord, quindi arcivescovo di Colonia (1866); al concilio Vaticano I si oppose alla proclamazione dell'infallibilità [...] , ma poi aderì ai deliberati conciliari. Caldeggiò un intervento prussiano in difesa della Santa Sede dopo l'occupazione diRoma (1870), ma si oppose decisamente al Kulturkampf e fu per questo imprigionato (1874) e deposto. Recatosi in esilio ...
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Cardinale (Venezia 1445 circa - Roma 1503); vescovodi Ancona (1468), poi di Verona e di Padova, legato papale (1485) nell'esercito del re di Napoli e insignito della porpora cardinalizia, fu avvelenato [...] nella notte tra il 10 e l'11 apr. 1503 da Cesare Borgia in Castel S. Angelo. Il Sansovino gli eresse un monumento sepolcrale in S. Marcello, a Roma. ...
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Passionista (Civitavecchia 1745 - Roma 1824); vescovodi Macerata e Tolentino, promosse il rinnovamento della vita ecclesiastica nelle diocesi. Nel 1808 rifiutò di prestare giuramento a Napoleone e fu [...] trasferito a Novara e a Milano; rientrato a Macerata (1814), fu poi a Roma (1824) come consigliere di Leone XII. Teologo, è autore di scritti di edificazione religiosa. Festa, 1º gennaio. ...
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vescovo Nel cristianesimo primitivo e in molte Chiese cristiane non cattoliche, il capo di una comunità di fedeli, in posizione più elevata rispetto agli altri ordini del ministero ecclesiastico. Nella [...] prelati con giurisdizione territoriale, riservata però a ecclesiastici che siano cittadini italiani, fatta eccezione per la diocesi diRoma e per le diocesi suburbicarie; una volta avvenuta, tale nomina deve essere comunicata alle autorità civili. 1 ...
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Vescovodi Porto (n. 816 circa - m. 896), stimato da Niccolò I e Adriano II, che si servirono di lui per convertire i Bulgari. Caduto in disgrazia sotto Giovanni VIII, fu costretto a fuggire da Roma e [...] pontefice il 6 ott. 891, continuò accanitamente la lotta contro Fozio. Chiamò in Italia Arnolfo re di Germania e lo incoronò imperatore contro Lamberto di Spoleto. Perciò, dopo la sua morte, gli Spoletani ottennero dal papa Stefano VI, a essi legato ...
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Vescovodi York (n. in Northumbria 634 circa - m. nel convento di Oudle, Mercia, 709). Dopo varie esperienze di vita religiosa in Inghilterra, a Roma e a Lione, al ritorno in patria fu nominato (661) abate [...] romane (soprattutto circa la data della celebrazione della Pasqua) fra i cattolici anglosassoni. Dopo il Concilio di Whitby (664) fu nominato vescovodi York, ma solo nel 669 poté prenderne possesso. In seguito si appellò più volte alla Santa Sede ...
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Vescovo e scrittore gallo-romano (n. Lione fra il 430 e il 433 - m. 487 circa). Di nobile famiglia, genero dell'imperatore Avito, prefetto diRoma (468), rientrato nelle Gallie fu eletto (470 circa), per [...] quanto semplice laico, vescovodi Clermont. Organizzò la resistenza contro Eurico re dei Visigoti (ma più tardi dedicherà un poema ad Eurico vittorioso). Come scrittore è tipico esponente della cultura e della civiltà della Gallia romanizzata, ove al ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vicario
vicàrio s. m. e agg. [dal lat. vicarius, der. di vicis «vece»]. – 1. s. m. Chi esercita un’autorità o una funzione in sostituzione o in rappresentanza di altra persona di grado superiore. Con questo valore è stato, nell’antichità e...