Nobili greci, detti gli "apostoli degli Slavi" (Cirillo 827-869; Metodio 815 circa - 885), erano figli del magistrato Leone, legato alla corte di Bisanzio. Alla morte del padre, sotto la protezione del [...] papa Adriano II (867) approvò l'uso, da essi sostenuto, del paleoslavo nella liturgia. Morto C. (a Roma), Metodio, nominato vescovodi Sirmio, continuò l'opera in Moravia organizzandovi tra l'altro una gerarchia ecclesiastica in qualche modo autonoma ...
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Ecclesiastico (Arbe 1560 o 1561 - Roma 1624). Gesuita, nel 1597 chiese e ottenne di lasciare la Compagnia. Vescovodi Segna (1600), arcivescovo di Spalato (1602), nel 1616 rinunciò alla carica e si recò [...] anglicana, dovette abbandonare l'Inghilterra (1622) e durante il viaggio di ritorno, a Bruxelles, ritrattò le sue idee; ciò che non arcobaleno che ripete la teoria della semplice e doppia riflessione avanzata tre secoli prima da Teodorico di Vriberg. ...
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Prelato (Nigoline, Iseo, 1831 - ivi 1914); sacerdote (1855), insegnò teologia a Brescia, fu poi prevosto a Lovere (1866) e vescovodi Cremona (1871; preconizzato, 1867). Dopo l'unità d'Italia, espresse [...] Papato, chiedendo a Leone XIII che permettesse ai cattolici di votare nelle elezioni politiche (1882), presentando memoriali a Pio X (1904); ma si sottomise alla condanna dello scritto anonimo Roma e l'Italia e la realtà delle cose (1889); si spinse ...
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Umanista, prelato e diplomatico (Motta di Livenza 1480 - Roma 1542). Studiò a Padova; dotto in greco e lingue orientali, fece parte del circolo di Aldo Manuzio a Venezia, ove conobbe Erasmo; insegnò latino [...] (1508-13). Divenuto poi segretario di Erardo de la Marck, vescovodi Liegi, e da lui mandato a Roma (1516), fu nominato da Leone X bibliotecario della Palatina (1519). Inviato nunzio in Germania (1520) con l'incarico di pubblicare e far eseguire la ...
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Famiglia romana. Se ne considera capostipite un Crescenzio che compare in placiti del 902 e 942; discendono da lui non si sa in quali rapporti: Giovanni, marito di Teodora II figlia di Teofilatto e padre [...] un Crescenzio a Caballo Marmoreo, padre di Teodoranda sposa di Benedetto conte di Campagna. Oltre i personaggi menzionati con voci specifiche, si ricorda Giovanni, figlio di Giovanni il Nomentano (v.), che ebbe il governo diRoma dal 1006 al 1012, e ...
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Annibale della Genga (Genga, Ancona, 1760 - Roma 1829); sacerdote (1783), divenne ben presto vescovodi Tiro, nunzio a Lucerna e a Colonia. Inviato (1805) alla Dieta germanica e (1808) a Parigi, vi ritornò [...] urto col cardinale Consalvi, del quale non condivideva le aperture moderatamente progressiste. Cardinale (1816) e vicario diRoma (1820), alla morte di Pio VII fu dalla fazione degli zelanti anticonsalviani elevato al papato (1823). Rigido e timoroso ...
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Riformatore monastico (Venezia 1381 o 1382 - ivi 1443); figlio di Marco e di una Capello. Chierico, fu da Bonifacio IX nominato abate commendatario del cenobio di S. Giorgio in Alga (1397), degli eremitani [...] (approvata 1419); riformò anche l'abbazia di S. Paolo in Roma. Fu legato papale al concilio di Basilea (1433-34); consacrato poi da Eugenio IV vescovodi Treviso (1437), partecipò in tale veste al concilio di Ferrara-Firenze (1437-1439). Compose da ...
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Stefano Aubert (Monts, Beyssac, fine sec. 13º - Avignone 1362), valente giureconsulto, vescovodi Noyon (1338), poi di Clermont (1340), cardinale (1342); fu eletto, ad Avignone, a succedere a Clemente [...] contempo persecutore dei francescani "spirituali". Della sua azione politica sono da ricordare: l'incoronazione imperiale a Roma, per mezzo di un legato, di Carlo IV e l'implicito riconoscimento della Bolla d'oro sull'elezione imperiale; l'invio a ...
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Ecclesiastico (Prato 1250 circa - Avignone 1321), forse della famiglia degli Albertini conti di Prato. Domenicano (dal 1266), procuratore generale (1296) e provinciale romano (1297) dell'ordine; vescovo [...] (1299) e vicario generale in Roma (1302); cardinale (1303), e come tale vescovodi Ostia e Velletri, svolse una poco proficua legazione di pace in Toscana (in particolare a Firenze), in Romagna e nella Marca Trevigiana (1304). Dal 1311 fu cardinale ...
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Ecclesiastico (Carpi 1500 - Roma 1564). Vescovodi Faenza (1528-44), poi di Agrigento (1537-64); fu nunzio in Francia (1530), nel ducato di Savoia (1533), poi ancora in Francia (1535); creato cardinale [...] pontificia nei due conclavi del 1550 e del 1559, nel 1562 fu nominato vescovodi Ostia e Velletri. Vanno ricordate la sua attività di riformatore delle diocesi di Faenza e di Agrigento (svolta per tramite dei suoi vicarî) e l'appoggio dato sia ai ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vicario
vicàrio s. m. e agg. [dal lat. vicarius, der. di vicis «vece»]. – 1. s. m. Chi esercita un’autorità o una funzione in sostituzione o in rappresentanza di altra persona di grado superiore. Con questo valore è stato, nell’antichità e...