BERNARDO da Bologna (al secolo Floriano Toselli)
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Bologna il 17 dic. 1699, da Bartolomeo e da Teodora Castelli. Dopo aver studiato nel collegio Panolini di Bologna, vestì [...] i più accaniti sostenitori dell'autorità papale: stabilito il principio del primato universale del vescovodiRoma, ne ricava che il potere di giurisdizione dei singoli vescovi deriva da lui, che il papa è superiore al concilio e che è infallibile ...
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CASALI, Giovanni Battista
Nicola Parise
Nato a Roma nel 1578 da Raffaele e da Faustina de' Miccinelli, abbracciò lo stato ecclesiastico e si addottorò in leggi. Camerario dell'ospizio di S. Trinità [...] ", da "Occidentalis Imperii sedes" "sedes Apostolica", s'interrompeva l'esposizione per confermare il primato del vescovodiRoma (pp. 87-103), chiedersi "an recens Roma cum antiqua conferri queat (pp. 119-122) e concludere che solo con la fine dell ...
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Bonifacio III
Papa (m. 607). Romano, ma forse di origine greca, successe a Sabiniano nel febbr. 607. In buoni rapporti con l’impero bizantino, convocò un sinodo che stabilì che l’elezione papale doveva [...] avvenire solo dopo la morte di un pontefice e per mezzo di un voto collegiale e libero. Ottenne dall’imperatore Foca un decreto di riconoscimento del primato del vescovodiRoma. Morì il 10 novembre 607. ...
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BORTOLI (Bartoli), Giambattista
Giuseppe Pignatelli
Nato a Venezia il 21 luglio 1695 da Cipriano Apollonio, dopo essersi laureato in utroque iure prese gli ordini sacri il 24 sett. 1718, dedicandosi [...] in teologia il 13 apr. 1740, il B. divenne teologo e poi vicario generale del vescovodi Ceneda (1744). Il 21 dic. 1747 fu consacrato a Romavescovodi Feltre dal cardinal Delfino. In seguito il B. continuò ad affiancare l'attività pastorale con ...
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Fabio Chigi (Siena 1599 - Roma 1667), vescovodi Nardò e inquisitore di Malta (1635), nunzio a Colonia (1639) e (1643-48) presso il congresso della pace in Münster (Vestfalia), dove, obbedendo alle istruzioni [...] e per le prepotenze dell'ambasciatore francese, marchese di Créquy, ma alla fine dovette cedere ("pace" di Pisa, 1664). Curò notevoli abbellimenti diRoma (colonnato di piazza S. Pietro, chiese di piazza del Popolo e porta omonima, oltre i restauri ...
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BONIFACIO
Paolo Bertolini
Vescovodi Reggio in Calabria succeduto, non sappiamo in quale anno, a un Lucio, pontificò tra la fine del sec. VI e gli inizi del sec. VII. Le scarse notizie a lui relative [...] stesse della sua protesta". Ma il solo fatto che il papa non avesse ritenuto opportuno convocare a Roma il vescovodi Reggio per interrogarlo direttamente, mentre aveva tempestivamente provveduto ad inviare nella città calabra una commissione d ...
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Cardinale (Bari 1592 - Roma 1675); vescovodi Capaccio, dovette rifugiarsi a Roma per controversie giurisdizionali; fu elevato al cardinalato (1633) con gesto ostile alla Spagna, la quale vietò al B. di [...] . n Erudito bibliofilo, raccolse a Napoli una ricca biblioteca che alla sua morte legò alla chiesa di S. Angelo a Nilo, presso la quale fu costruita fra il 1686 e il 1691 un'apposita sede, aperta al pubblico (la prima della città) il 26 giugno 1691 ...
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Prelato (Münster 1813 - Roma 1895). Vescovodi Osnabrück (1857), provicario apostolico per il Nord, quindi arcivescovo di Colonia (1866); al concilio Vaticano I si oppose alla proclamazione dell'infallibilità [...] , ma poi aderì ai deliberati conciliari. Caldeggiò un intervento prussiano in difesa della Santa Sede dopo l'occupazione diRoma (1870), ma si oppose decisamente al Kulturkampf e fu per questo imprigionato (1874) e deposto. Recatosi in esilio ...
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Cardinale (Venezia 1445 circa - Roma 1503); vescovodi Ancona (1468), poi di Verona e di Padova, legato papale (1485) nell'esercito del re di Napoli e insignito della porpora cardinalizia, fu avvelenato [...] nella notte tra il 10 e l'11 apr. 1503 da Cesare Borgia in Castel S. Angelo. Il Sansovino gli eresse un monumento sepolcrale in S. Marcello, a Roma. ...
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Passionista (Civitavecchia 1745 - Roma 1824); vescovodi Macerata e Tolentino, promosse il rinnovamento della vita ecclesiastica nelle diocesi. Nel 1808 rifiutò di prestare giuramento a Napoleone e fu [...] trasferito a Novara e a Milano; rientrato a Macerata (1814), fu poi a Roma (1824) come consigliere di Leone XII. Teologo, è autore di scritti di edificazione religiosa. Festa, 1º gennaio. ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vicario
vicàrio s. m. e agg. [dal lat. vicarius, der. di vicis «vece»]. – 1. s. m. Chi esercita un’autorità o una funzione in sostituzione o in rappresentanza di altra persona di grado superiore. Con questo valore è stato, nell’antichità e...