Prelato (Nigoline, Iseo, 1831 - ivi 1914); sacerdote (1855), insegnò teologia a Brescia, fu poi prevosto a Lovere (1866) e vescovodi Cremona (1871; preconizzato, 1867). Dopo l'unità d'Italia, espresse [...] Papato, chiedendo a Leone XIII che permettesse ai cattolici di votare nelle elezioni politiche (1882), presentando memoriali a Pio X (1904); ma si sottomise alla condanna dello scritto anonimo Roma e l'Italia e la realtà delle cose (1889); si spinse ...
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Famiglia romana. Se ne considera capostipite un Crescenzio che compare in placiti del 902 e 942; discendono da lui non si sa in quali rapporti: Giovanni, marito di Teodora II figlia di Teofilatto e padre [...] un Crescenzio a Caballo Marmoreo, padre di Teodoranda sposa di Benedetto conte di Campagna. Oltre i personaggi menzionati con voci specifiche, si ricorda Giovanni, figlio di Giovanni il Nomentano (v.), che ebbe il governo diRoma dal 1006 al 1012, e ...
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Annibale della Genga (Genga, Ancona, 1760 - Roma 1829); sacerdote (1783), divenne ben presto vescovodi Tiro, nunzio a Lucerna e a Colonia. Inviato (1805) alla Dieta germanica e (1808) a Parigi, vi ritornò [...] urto col cardinale Consalvi, del quale non condivideva le aperture moderatamente progressiste. Cardinale (1816) e vicario diRoma (1820), alla morte di Pio VII fu dalla fazione degli zelanti anticonsalviani elevato al papato (1823). Rigido e timoroso ...
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Lamberto Scannabecchi (n. Fagnano, Imola - m. 1130), entrato nella vita ecclesiastica ben presto divenne cardinale vescovodi Ostia, grazie alla benevolenza di Pasquale II; partecipò poi ai negoziati per [...] infatti costretto a riconoscere duca di Puglia e Calabria Ruggero II (1128), pur avendolo precedentemente scomunicato. Gli ultimi tempi di O. furono turbati da gravi lotte in Roma, foriere dello scisma del 1130. Di fronte a questi contrasti il papa ...
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Pietro Ottoboni (Venezia 1610 - Roma 1691), dottissimo giurisperito, cardinale dal 1652, vescovodi Brescia (1654-1664), diocesi in cui fece le sue prime prove di intransigente difensore dell'ortodossia [...] successe a Innocenzo XI il 6 ott. 1689. Parve ristabilire tollerabili rapporti con la Francia di Luigi XIV, ottenendo da quest'ultimo la restituzione di Avignone e del contado venassino; ma la tensione riprese per il fermo atteggiamento antigallicano ...
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Cerimoniere papale e scrittore (Haslach, Alsazia, forse 1450 - Roma 1506); dal nome latino della diocesi di origine Strasburgo (Argentoratum) derivò l'appellativo di argentinensis, di cui è rimasta memoria [...] nella sua casa in Roma (ora in via del Sudario) ch'egli chiamò Torre Argentina; nel 1481 assunse la carica, mantenuta per tutta la vita, e anche dopo l'elezione a vescovo d'Orte e di Civita Castellana (1503), di maestro delle cerimonie papali: le ...
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Romano (m. 855), protetto da Gregorio IV e fatto cardinale da Sergio II, successe a quest'ultimo (847) e fu consacrato senza la ratifica imperiale di Lotario. La minaccia incessante dei Saraceni, che avevano [...] S. Paolo e S. Pietro, lo indusse a fortificare Roma: restaurò le mura aureliane e creò la "città leonina", di Costantinopoli, e Gregorio Asbestas, vescovodi Siracusa, riaffermando i diritti superiori della Chiesa diRoma e il diritto di ...
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Imperatore romano d'Occidente negli anni 455-456. Nato da nobile famiglia gallica, accompagnò Ezio nelle sue campagne e fu prefetto del pretorio in Gallia. Dall'usurpatore Petronio Massimo fu creato magister [...] sotto il dominio romano, venne a Roma dove fu riconosciuto collega di Marciano. Ma per influenza del comes ; ebbe salva la vita e fu consacrato vescovodi Piacenza; ma, poco dopo, mentre tentava di fuggire segretamente, fu sorpreso e ucciso dai ...
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Cardinale (Cologno al Serio, Bergamo, 1832 - Roma 1915); arcivescovo titolare di Cesarea e delegato apostolico nelle Indie (1885), prosegretario (1887-88) e quindi (1888-89) segretario della Congregazione [...] ritorno venne creato cardinale col titolo dei ss. Nereo e Achilleo. Fu poi vescovodi Albano (1899). Cancelliere della chiesa (1903), godette la piena fiducia di Pio IX e dei suoi successori. Favorì le prime manifestazioni politiche della democrazia ...
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Ecclesiastico francese (n. Normandia 1412 circa - m. Roma 1483). Venuto a Roma fu creato da Eugenio IV vescovodi Angers e cardinale (1439). Legato in Francia (1451-52), tentò invano, durante le trattative [...] Giovanna d'Arco. Dal 1477 fu camerlengo della Chiesa. Uomo di mondo, bibliofilo e raffinato mecenate (tra l'altro eseguì grandi lavori nella sua basilica titolare di S. Maria Maggiore); per due volte vanamente, nel 1458 e nel 1464, aspirò alla tiara ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
vicario
vicàrio s. m. e agg. [dal lat. vicarius, der. di vicis «vece»]. – 1. s. m. Chi esercita un’autorità o una funzione in sostituzione o in rappresentanza di altra persona di grado superiore. Con questo valore è stato, nell’antichità e...