Ecclesiastico (Augusta 1468 - Salisburgo 1540), segretario dell'imperatore Massimiliano, vescovodi Gurk (1501), cardinale (1512), vescovo principe di Salisburgo (1519). Ambasciatore imperiale a Roma, [...] ruolo importante nella costituzione della Lega di Cambrai e nella convocazione del concilio scismatico diPisa. Molto protetto da Giulio II, . Fu vescovo principe di Salisburgo negli anni della sollevazione cittadina del 1523 e di quella contadina ...
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Canonista e lessicografo (n. Pisa forse intorno al 1130 - m. Ferrara 1210). Scolaro a Bologna già prima del 1156, vi fu professore di diritto canonico dal 1178 al più tardi fino al 1190, quando fu nominato [...] vescovodi Ferrara. Da vescovo esercitò importanti incarichi religiosi e anche politici. Rielaborò e accrebbe il lessico di Papia in un'analoga compilazione: le famose Derivationes, di grande autorità e diffusione per più secoli, che furono il ...
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Paolo Scolari, romano (m. ca. 28 marzo 1191); cardinale e vescovodi Palestrina, eletto a Pisa il 19 dic. 1187, successe a Gregorio VIII. Pacificatosi con i Romani, ribelli dal 1143, riportò la Curia pontificale [...] da Lucio III. Promosse la 3a crociata; staccò la Chiesa scozzese dalla primazia inglese (1188) e, per impedire la riunione della corona imperiale con quella di Sicilia nella persona di Enrico, favorì l'elezione di Tancredi, conte di Lecce, a re ...
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Giurista (Felino 1444 - Roma 1503), prof. di diritto canonico a Ferrara e Pisa; poi uditore di Rota, referendario delle due Segnature, viceuditore della Camera apostolica; vescovodi Atri (1495-99) e di [...] Lucca (1499-1503). Difese i diritti della Santa Sede contro Ferdinando I re di Napoli e Carlo VIII di Francia. Scrisse: De regibus Siciliae et Apuliae (1485); Ad V librum Decretalium commentaria (3 voll., 1497-99); Consilia (post., 1553). Possedette ...
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Patriarca (m. 1118) di Gerusalemme, di origine fiamminga. Partì per la Terra Santa con la prima crociata nel 1095, al seguito di Eude, vescovodi Bayeux. Patriarca di Gerusalemme nel 1099, si trovò in [...] contrasto con l'arcivescovo Daimberto diPisa, che fece annullare dal papa l'elezione. A. tuttavia conservò sempre grande importanza a Gerusalemme, ed ebbe notevole parte nell'opposizione a Daimberto, nominato a sua volta patriarca, e nelldi ...
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Teologo e letterato (Zara 1732 - Lesina 1799); domenicano, prof. di esegesi biblica a Siena e a Pisa. Durante il suo soggiorno in Toscana condusse vita molto licenziosa e fu amico del Casanova. Fu inoltre [...] Sulgher dedicò la traduzione della Morte d'Abele di S. Gessner (1775). Divenuto vescovo (di Cittanova dal 1776, quindi di Lesina dal 1784), mutò vita e si impegnò in opere di riforma morale ed economica della Dalmazia. Personaggio contraddittorio ...
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Teologo ed esegeta (Rouen 1360 circa - forse Parigi 1413). Prof. di S. Scrittura e rettore del Collegio Navarra di Parigi, membro della grande ambasceria reale ad Avignone del maggio 1395, tenne, nel concistoro [...] famoso discorso sulla necessità dell'unione della Chiesa e negli anni successivi si adoperò a quel fine. Vescovodi Coutances (1409), prese parte in quello stesso anno al sinodo diPisa. Nel 1411 l'antipapa Giovanni XXIII lo nominava cardinale. Amico ...
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Uomo politico francese (m. Narbona 1514), detto il cardinale di Saint-Malo. Agente di Lodovico il Moro nell'indurre Carlo VIII all'impresa di Napoli, vescovodi Saint-Malo (1493), di Nîmes (1496), poi [...] riconciliato Carlo VIII col papa Alessandro VI, fu fatto cardinale nel 1495: deposto e privato dei vescovatidi Albano e Frascati da Giulio II, contro cui aveva convocato il concilio diPisa del 1511, fu assolto da Leone X che gli diede Palestrina. ...
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Cardinale (Játiva 1441 circa - Reggio nell'Emilia 1511); figlio, forse, di Juan de Borja, zio paterno di Alessandro VI, fu eletto tesoriere papale nel 1493 e nel 1495 vescovodi Teano. Ebbe poi (1499) [...] l'arcivescovato di Cosenza e il cappello cardinalizio (1500). Scomunicato da Giulio II come promotore del concilio scismatico diPisa e privato della dignità cardinalizia e di ogni benefizio (24 ott. 1511), morì poco dopo, pentito della sua ...
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Pubblicista (Brakel, Vestfalia, 1340 circa - Maastricht 1418); scrittore della cancelleria pontificia, dal 1395 al 1399 vescovo a Verden, poi nuovamente a Roma sempre nella cancelleria; dal 1409 presso [...] V e Giovanni XXII. La sua principale opera storica, De schismate libri tres, ha carattere fortemente polemico e riflette le tendenze del Concilio diPisa. Polemici anche i suoi scritti pubblicistici nei quali propugna una riforma della Chiesa. ...
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obbedienza
obbediènza (ant. obediènza, obediènzia) s. f. – 1. Variante di ubbidienza, alla quale è preferita in alcune accezioni partic.: a. Nel diritto canonico, la sottomissione dovuta dai religiosi ai loro superiori; in partic., o. canonica,...
sede
sède s. f. [dal lat. sedes «sedia, seggio», poi «luogo di residenza, dimora, ecc.», corradicale di sedēre «stare seduto»]. – 1. Col sign. originario di «seggio» (raro anche nell’ital. ant.), solo in espressioni ecclesiastiche come Santa...