SIGILLO (lat. sigillum, dimin. di signum, anche signaculum; gr. αϕραγίς, donde "sfragistica", lo studio sistematico dei sigilli)
Cesare MANARESI
Goffredo BENDINELLI
Cesare MANARESI
Filippo ROSSI
Goffredo [...] abbiamo sul sigillo della contessa Matilde e su quello del comune diFirenze con l'Ercole, rubato nel 1308. La forma più comune convento, la quale più tardi sostituisce talvolta il ritratto del vescovo o dell'abate. In Italia, dove i ritratti sono più ...
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Specie di patibolo composto di due legni, uno diritto e uno traverso, su cui si legavano o s'inchiodavano i condannati. Il supplizio della croce, comune specialmente nell'Oriente semitico, come a Cartagine, [...] dagl'imperatori iconoclasti; gli si oppose invece il vescovodi Torino Claudio (morto nell'839); poi lo Archäol., 3ª ed., Paderborn 1922; C. Costantini, Il crocifisso nell'arte, Firenze s.a.; E. Mâle, L'art religieux du XIII siècle en France, ...
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TRENTINO (A. T., 24-25-26)
Roberto ALMAGIA
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Antonio ZIEGER
Questo nome si applica nell'uso comune a una parte della regione veneta, il cui nucleo è costituito dalla media Valle dell'Adige e da un [...] clero (v. trento: Il Concilio di Trento). Durante questa epoca era vescovodi Trento Cristoforo Madruzzo, diventato anche Il Trentino. Saggio di geografia fisica e antropogeografia, in Scritti geografici di Cesare Battisti, Firenze 1923; C. Maranelli ...
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Arte antica. - Il bisogno di una illuminazione artificiale, specie per uso domestico, indusse per tempo l'uomo a ricercare non soltanto una materia illuminante di speciale intensità, legno resinoso, grasso [...] , p. 467 segg.; L. A. Milani, Il R. Museo Archeologico diFirenze, Firenze 1912, p. 212 segg. (per la bibliografia vetuloniese); P. Ducati, il vescovodi Salamanca. In Italia, dal sec. XVII in poi, si mantenne la tradizionale ricchezza di decorazione ...
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PULPITO (pulpĭtum)
Carlo CECCHELLI
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È in generale presso i Romani ogni piattaforma elevata su cui ci si posa per farsi vedere o udire: quindi in particolare il luogo dove siede il magistrato quando [...] , alle letture dei sacri testi o alla predicazione del vescovo (connesse con la liturgia sacramentale); perciò si trovava nel con Bertoldo di Giovanni formarono i due pulpiti di bronzo del S. Lorenzo diFirenze: si tratta di palchi rettangolari ...
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Piccola città della provincia di Piacenza (2260 ab.), nella vallata della Trebbia, a 272 m. s. m. È posta sulla sinistra del fiume, là dove tre strade s'incontrano quella per Piacenza, quella per Varzi [...] regia stirpe, Hilduino, arcicancelliere di Lotario I, Amalrico poi vescovodi Como, Giseprando, vescovodi Tortona, il famoso Gerberto, che fu papa col nome di Silvestro II, Petroaldo, primo vescovodi Bobbio. Di questi, parecchi vissero alla corte ...
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Nacque nel 1485, da nobile famiglia, a Castelnuovo Scrivia, nel territorio di Tortona, che allora faceva parte della Lombardia; ond'egli, anziché piemontese, si dichiarò sempre lombardo d'origine e di [...] conventi sparsi dappertutto per l'Italia. Poté così visitare Firenze, ove s'innamorò d'una Viola (probabilmente Violante alla morte, avvenu ta nel '61. Incaricato di reggere temporaneamente il vescovatodi Agen, egli lo tenne per un quinquennio, dal ...
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Nicola, figlio di Lorenzo taverniere e di Maddalena, lavandaia e acquaiola, nacque in Roma nel rione della Regola nel 1313 o nel 1314. Orfano di madre, visse presso parenti in Anagni, sino a venti anni, [...] inviò a Roma Matteo, vescovodi Verona, sotto specie di far pubblicare la bolla del giubileo, poi incaricò il cardinal legato Bertrando di Deaux di vigilare sul tribuno, di sospenderlo dall'ufficio, di procedere contro di lui come invasore dei beni ...
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. Denominazione data ai religiosi che osservano la regola di S. Basilio il Grande, arcivescovo di Cesarea di Cappadocia, considerato, al pari di S. Antonio e di S. Benedetto, come fondatore di uno dei [...] Quasi contemporaneamente agl'inizî degli Shuairiti, il metropolita di Tiro e vescovodi Sidone, Eutimio Ṣaifī, discepolo dei gesuiti e inoltre P. Orsi, Le chiese basiliane della Calabria, Firenze 1930. - Per i basiliani ruteni, ancora indispensabile è ...
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Con questo nome sono designati comunemente, dalla città di Albi, gruppi di eretici, affini ai catari, del mezzodì della Francia; sebbene più esattamente si sarebbero dovuti designare dalla città di Tolosa, [...] migliorare di molto. Allora Diego, vescovodi Osma, e Domenico di Guzman, canonico di quella Douais, Les Albigeois, Parigi 1879; F. Tocco, L'eresia nel Medioevo, Firenze 1884, p. 73 sgg.; I. Doellinger, Beiträge zur Sektengeschichte des M. ...
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zapaterizzazione
s. f. Omologazione al modello politico proposto da José Luis Rodríguez Zapatero. ◆ «Il sistema italiano, la nostra Chiesa di popolo è stata ed è un elemento decisivo di resistenza alla secolarizzazione nichilistica. Coinvolgerla...
tribuna
s. f. [dalla forma del nomin. del lat. tribunal (v. tribunale), con perdita della -l finale]. – 1. a. In origine, in Roma antica, luogo elevato da cui parlava il tribuno, e poi la parte absidale della basilica civile, dove sedevano...