Basilicata
CCosimo Damiano Fonseca
Difficile da definire nella sua consistenza geografica per la fluidità dei suoi confini specialmente per quanto riguarda l'area occidentale dell'antica Lucania, la [...] di Boemia, a Gerardo vescovodi Brema, a Sergio abate del monastero di S. Maria e dei martiri Trifone e Biagio di 9 agosto 1236 il magister Enrico diColoniadi trascrivere il suo esemplare delle Abbreviationes di Avicenna e del De animalibus tradotti ...
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Indicazione geografica protetta dei vini prodotti nella regione Basilicata. Le tipologie di vino sono bianco, rosso, rosato, passito bianco e passito rosso, ottenute da uve provenienti da uno o più vitigni autoctoni idonei; novello, sempre collegata a uno specifico vitigno. A queste tipologie si aggiungono ... ...
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Regione dell’Italia meridionale. Il nome compare per la prima volta in un documento del 1175 e sembra derivare da quello del funzionario bizantino (basilikos) che amministrava nel sec. 11° parte dell’antica Lucania; il nome Lucania ha sostituito quello di B. dal dicembre 1932 fino a che nella Costituzione ... ...
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Regione dell’Italia meridionale (10.073 km2 con 553.254 ab. nel 2020; densità di 55 ab./km2), compresa tra Puglia, Campania e Calabria, bagnata per breve tratto dal Tirreno, a SO (tra Sapri e Scalea) e dallo Ionio, a SE (tra Nova Siri e Metaponto). È divisa nelle due province di Potenza (capoluogo di ... ...
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Geografia umana ed economica
di Luigi Stanzione
Al censimento del 2001 la popolazione si attestava intorno ai 598.000 ab.; dopo due decenni di stabilità demografica, rispetto al censimento precedente la B. ha fatto registrare un saldo negativo di circa 13.000 ab., pari al 2,1%; tendenza confermata dalle ... ...
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Katia Di Tommaso
Dall'arretratezza allo sviluppo
La Basilicata era considerata, fino a poco tempo fa, esempio tipico della povertà e dell'arretratezza del Mezzogiorno: isolamento, superstizione, territorio dissestato, agricoltura povera erano i suoi caratteri più spesso ricordati. Da qualche decennio ... ...
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G. Bertelli Buquicchio
(lat. Lucania)
Regione dell'Italia meridionale, il cui nome attuale compare solo a partire dal sec. 12°; fin dall'Antichità classica la regione, che comprendeva il territorio dal fiume Sele al Lao sul Tirreno e dal Bradano al Crati sullo Ionio, si chiamò infatti Lucania. La prima ... ...
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(IV, p. 308; App. II, I, p. 365; III, I, p. 207; IV, I, p. 231)
Al censimento della popolazione del 1981 la regione ha fatto registrare 610.186 residenti con un incremento di circa 7000 unità rispetto al 1971: aumento modesto, ma di notevole significato in quanto ha segnato la fine del grande esodo ... ...
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Il numero dei comuni che costituiscono la regione si è elevato a 131 (100 in provincia di Potenza, per complessivi 6545 km2, e 31 in quella di Matera, per complessivi 3447 km2) dopo che, nel 1974, è stata accordata l'autonomia a Scanzano, già frazione di Montalbano Ionico. Il censimento del 1971 ha ... ...
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Sono in corso grandi opere di bonifica e di trasformazione fondiaria e imponenti lavori di irrigazione. La popolazione della regione era nell'aprile 1960 di 666.977 ab., con un aumento del 6,5% rispetto al 1951, dovuto per la massima parte a incremento naturale. In questo periodo sono stati creati due ... ...
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Il nome Basilicata è stato, nel 1932, modificato in quello più antico ma meno appropriato di Lucania, che figura tuttora nell'uso comune e in tutti i documenti ufficiali, mentre nella nuova costituzione italiana (art. 131) si riparla di Basilicata come regione naturale.
Popolazione (p. 311). - Rimasta ... ...
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Il nome Basilicata, col quale noi indichiamo una parte dell'antica Lucania (che si estendeva dal Sele al Lao sul Tirreno, dal Bradano al Crati sull'Ionio; v. lucania e bruzio), appare per la prima volta in un documento del 1175, e sembra derivare da quello del funzionario bizantino (basilikós) che amministrava, ... ...
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STEFANO V
Ilaria Bonaccorsi
Nato in data sconosciuta da un non meglio identificato Adriano, era comunque membro di una nobile famiglia romana originaria della "regio" della "Via Lata". S. venne educato [...] un nuovo vescovo, Teobaldo, e chiesero a S. di consacrarlo. S., viste le resistenze di Aureliano, fu costretto a far venire Teobaldo a Roma per consacrarlo personalmente. Negli stessi anni, nei paesi germanici, l'arcivescovo diColonia continuava a ...
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BENEDETTINI
Giorgio Picasso
Durante la prima metà del Duecento, se da una parte si attenuarono le peculiarità che specialmente nel secolo precedente avevano visto due forme di monachesimo, 'vecchio' [...] , sia di osservanza benedettina tradizionale. Ai monaci di Eberbach, nella valle del Meno, che rifornivano Colonia con il di Lione, compaiano, quasi in funzione di mediatori, accanto all'arcivescovo di Palermo e al vescovodi Pavia, ben tre abati, di ...
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Magonza
MMichael Matheus
Anche Magonza fu interessata dal generale moto di sviluppo comunale che riguardò, a partire dall'XI sec., soprattutto le grandi città lungo il Reno e la Mosa. A determinare [...] era ancora valido cum grano salis il celebre detto del vescovo Ottone di Frisinga (m. 1158), secondo il quale lungo il Reno non riuscì a tenere il passo con l'incipiente concorrenza diColonia, che ormai era divenuta una città dedita all'esportazione ...
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URBANO III
Paolo Grillo
Uberto Crivelli nacque in data imprecisata, nella prima metà del XII secolo, da una prospera famiglia dell'aristocrazia milanese. Figlio di Guala, ebbe almeno quattro fratelli, [...] , limitate ad una sola sentenza da lui emessa in quanto vescovodi Vercelli e legato apostolico nel 1183. Nel 1185 egli dovette dell'episcopato tedesco guidata dal potente arcivescovo diColonia, Filippo. Federico, impossibilitato a replicare alla ...
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ENRICO DI AVRANCHES
EEdoardo D'Angelo
Maestro E., secondo la definizione di Josias Cox Russel uno degli ultimi clericivagantes di rilievo davvero 'internazionale' del Medioevo, è figura assai peculiare [...] , R 98, ecc.), ma anche francesi (Simone di Sully, arcivescovo di Bourges, R 68; Milone di Nanteuil, vescovodi Beauvais, R 126; ecc.) e tedeschi (Engelberto, arcivescovo diColonia, R 45-46; Teodorico di Treviri, R 147, ecc.).
Una buona parte della ...
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PICCOLOMINI, Alfonso II
Elisa Novi Chavarria
PICCOLOMINI, Alfonso II. – Nacque con ogni probabilità a Napoli il 10 marzo 1499 da Alfonso I, duca d’Amalfi, e Giovanna d’Aragona.
Era stato suo nonno, [...] duca di Amalfi e gran giustiziere del Regno. Pompeo divenne vescovodi Tropea e Giovanni fu barone di . Varchi, Storia fiorentina, Colonia 1721, p. 471; G.A. Pecci, Continuazione delle memorie storico-critiche della città di Siena fino agl’anni MDLII ...
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BOGNETTI, Giampiero
Carlo Guido Mor
Nacque a Milano il 15 giugno 1902 da Giovanni e Margherita Frova. Qui svolse gli studi ginnasiali e liceali nell'istituto diretto dal padre. Iscrittosi alla facoltà [...] categorie di servi, coloni e liberi piccoli coltivatori diretti e alla formulazione di un'unica categoria di "tributarii il B., con un saggio su Le origini della consacrazione del Vescovodi Pavia..., in Atti e mem. del IV Congresso storico lombardo ...
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FILIPPO DI SVEVIA, RE DI GERMANIA
BBernd Schütte
F., ultimogenito dell'imperatore Federico I Barbarossa e della moglie Beatrice di Borgogna, nacque in Italia settentrionale intorno al 1177: il nome [...] un maestro diColonia, non identificabile con certezza con il celebre Archipoeta, affinché si occupasse della sua educazione. Nel 1189, 1192 e 1193 F. è attestato come prevosto nella Marienstift di Aquisgrana, nel 1191 anche come vescovodi Würzburg ...
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Melfi
HHubert Houben
La città, fondata all'inizio dell'XI sec. dai bizantini, dopo l'insediamento dei normanni, capeggiati dai fratelli Altavilla, fu considerata la "capitale morale della conquista [...] di Turingia, marito di s. Elisabetta, venuto per partecipare alla crociata; nel gennaio 1230 il vescovodi Reggio Emilia, Nicola, ed Ermanno di 9 agosto 1232, che il "magister" Enrico diColonia nella casa del "magister" Volmaro, medico dell' ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19° ha...