Poeta francese (Metz 1844 - Parigi 1896). Considerato dai suoi contemporanei il maestro della scuola simbolista, V. esordì con i parnassiani Poèmes saturniens (1866). Condannato a due anni di prigione per aver sparato a A. Rimbaud, del quale era amico, maturò durante la reclusione una nuova forma poetica, più personale e musicale, fuggevole, suggestiva, che si manifesta nei due volumi Romances sans ...
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Poeta francese (Belfort 1879 - Maisons-Alfort 1913); ammiratore di Verlaine, fondò con H. Fleischmann la Revue verlainienne d'art, d'esthétique et de piété verlainienne (1901-o2) e con Ch. Vildrac l'Idée [...] synthétique (1904). La sua poesia risente delle influenze di Baudelaire, Verlaine e Laforgue: Le chant des routes et des déroutes (1901); Léliancolies: la chanson du pauvre Gaspard (1902); Sonnets intérieurs (1903); La lumière natale (1905); Ailleurs ...
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Scrittore, poeta e giornalista spagnolo (Madrid 1881 - ivi 1947); traduttore di Verlaine, imitatore di Rubén Darío, ha contribuito con le sue opere, El caballero de la muerte (1909), Dietario sentimental [...] del amor, del dolor y del misterio (1915), Nocturnos de otoño (1920), Poemas saturnianos (1921), ecc., alla diffusione degli aspetti più morbosi e decadenti del "modernismo". Ricche di esasperato verismo ...
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Poeta canadese di lingua francese (Montréal 1879 - ivi 1941). Ammiratore di Baudelaire, Verlaine e soprattutto Rimbaud, s'impose giovanissimo tra i maggiori esponenti dell'École de Montréal. Colpito nel [...] 1899 da una grave forma depressiva, finì i suoi giorni in una casa di cura. Nella sua poesia, anteriore alla malattia ma pubblicata nel 1904 dall'amico L. Dantin sotto il titolo Émile Nelligan et son ceuvre, ...
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Poeta francese (Parigi 1876 - ivi 1947). Risentì l'influsso del clima poetico in cui avevano predominato Verlaine, Mallarmé, Laforgue. Tra le sue raccolte di poesie: Tancrède (1911), Poèmes (1912), Pour [...] la musique (1914), Banalité (1928), Vulturne (1928), Epaisseurs (1929), Sous la lampe (1930). Di grande interesse sono le sue prose e i suoi articoli su Parigi, una prosa "artiste" vivace e immaginosa, ...
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Poeta francese (Pourrières, Var, 1851 - ivi 1920). Stabilitosi nel 1872 a Parigi, dove frequentò Ch. Cros, Mallarmé, Rimbaud e Verlaine, intorno al 1880 scrisse i versi d'ispirazione mistica La doctrine [...] de l'amour (pubbl. a sua insaputa col tit. Savoir aimer nel 1904; poi con quello di Les poèmes d'Humilis, 1910; infine come Poésies d'Humilis, post., 1924, trad. it. 1948). Nel 1885 conobbe Valentine Renault, ...
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Poeta brasiliano (Ouro Prêto 1870 - Mariana 1921), tra i più rappresentativi della generazione simbolista. La sua opera, fortemente influenzata da Verlaine e da J. da Cruz e Sousa, presenta una doppia [...] tematica, lirico-amorosa e religiosa, risultato di una concezione dell'esistenza umana suddivisa fra amore terreno e amore divino. Tra le sue opere sono da ricordare: Setenário das dôres de Nossa Senhora, ...
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Scrittore francese (n. 1865 - m. Parigi 1937); fu uno dei fondatori del Mercure de France. In poesia mostrò influssi di Verlaine soprattutto in La vaine aventure (1894); ma ben presto trovò ispirazioni [...] e accenti personali nello studio della psicologia dell'amore e in una vaga inquietudine spirituale con Temples sans idoles (1909), Le souffleur de bulles (1929), Le goût du risque (1936). Disuguale nelle ...
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Poeta russo (Omsk 1856 - Pietroburgo 1909), diede una sfumatura classicheggiante alla sua poesia, nel complesso di carattere simbolista. Ottimo traduttore (Orazio, Euripide, Baudelaire, Verlaine), fu poeta [...] (Kiparisovyj larec "Il cofano di cipresso", 1910) sincero ma non molto originale ...
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Poeta francese (Lilla 1858 - Magny-les-Hameaux, Yvelines, 1900). D'ispirazione malinconica e intimista, subì l'influsso dei parnassiani, di Baudelaire e di Verlaine; fu tra i fondatori del Mercure de France. [...] Dopo Au jardin de l'infante (1893), che lo rese famoso, pubblicò Aux flancs du vase (1898), d'impronta ellenizzante; postumi uscirono un'altra raccolta di versi, Le chariot d'or (1901), il dramma in versi ...
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maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...
saturniano
agg. e s. m. (f. -a). – 1. agg. Del pianeta Saturno. 2. s. m. Ipotetico abitatore del pianeta Saturno, soprattutto in racconti di fantascienza. 3. Che, o chi, è sotto l’influenza del pianeta Saturno, e quindi è abitualmente malinconico,...