letteratura Tendenza letteraria italiana, corrispondente al naturalismo (➔) francese. Il v. nasce nel secondo Ottocento, quando l’aspetto del romanticismo che tendeva alla parola-musica si era ridotto [...] Capuana, il naturalismo italiano, che preferì chiamarsi v., fu assai lontano da quello francese. Per es., il massimo scrittore verista d’Italia, G. Verga, che pure nella seconda e più importante fase della sua attività prese dichiaratamente l’avvio ...
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Autore drammatico italiano (Messina 1845 - Milano 1896), d'ispirazione verista; scrisse I figli di Lara (1884), L'ora critica (1884), Sara Felton (1884), Malacarne (1885). Scrisse anche libretti d'opera, [...] racconti, novelle ...
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Scrittore italiano (Senigallia 1863 - Roma 1939). Muovendo da brevi romanzi o novelle di stampo ancora verista, d'un verismo lombardo alla De Marchi, P. giunse via via a esprimere il suo dissidio - tra [...] antico e moderno; tra mondo ideale, tutto virtù e saggezza e mondo reale, attuale, meccanico e piccoloborghese - in un racconto pieno di divagazioni e di parentesi tra descrittive e morali, i cui protagonisti ...
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Poeta e drammaturgo catalano (Sant Andreu de Palomar, Barcellona, 1871 - Barcellona 1928). Con F. Soler e A. Guimerá è fra i più popolari drammaturghi regionali: caposcuola verista, è il poeta degli umili [...] e della bontà. Nelle sue opere teatrali (Fructidor, 1897; Foc follet, 1898; La mare eterna, 1902; Els vells, 1903; Les garses, 1905; Els emigrants, 1916; ecc.) cercò di allontanare il teatro da forme tradizionali ...
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Scrittore e giornalista portoghese (Lisbona 1826 - ivi 1865). Con le Scenas da vida contemporânea (1843) e ancor più con le Memórias de um doido (1849) contribuì a diffondere in Portogallo il gusto del [...] romanzo verista e passionale. Frutto delle sue esperienze giornalistiche sono Recordações da Itália (2 voll., 1852-53) e Memórias de literatura contemporânea (1855). ...
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Scrittrice italiana (Castelfranco Veneto 1876 - Padova 1938), figlia del garibaldino Valerio Bianchetti. Al centro dei suoi racconti (La fortuna, 1913; Codino, 1918; La signorina Anna, 1932; Fine d'anno, [...] 1936) e del romanzo Maria Zef (1936), che prendono le mosse dalla narrativa provinciale e verista, specie del Fogazzaro e del Verga, sono figure di "vinti", di umili e umiliati dal destino (di solito deboli donne), ritratte con oggettività di analisi ...
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Scrittore spagnolo (Madrid 1852 - ivi 1923). Si dedicò da giovane alla critica giornalistica, specialmente di storia dell'arte, e pubblicò Apuntes para la historia de la caricatura (1878) e un ampio studio [...] su Velázquez (Vida y Obras de Don Diego Velázquez, 1899). Romanziere di tendenza verista, nella narrazione di tipo balzacchiano o zoliano infuse spirito di rinnovamento sociale, alla maniera di V. Hugo. Di notevole successo Lázaro (1882), El enemigo ...
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Drammaturgo e narratore italiano (Caltanissetta 1887 - Lido di Camaiore 1956). Il suo teatro, al quale è soprattutto legato il suo nome, ha un notevole significato polemico e storico, costituendo, con [...] quello di Pirandello (da cui deriva più di un motivo), e con quello del "grottesco", la negazione e dissoluzione del teatro verista e borghese dell'Ottocento. Autore di numerose altre opere narrative (La morsa, 1918; Le donne senza amore, 1920; C'era ...
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Pseudonimo dello scrittore e uomo politico italiano Secondo Tranquilli (Pescina 1900 - Ginevra 1978). Partecipò alla fondazione del Partito comunista (1921), allontanandosene nel 1931. Attivo nel Partito [...] diresse le riviste Europa socialista (1946-47) e Tempo presente (1956-68). Scritti nel gusto della narrativa verista, partecipi della drammatica urgenza degli avvenimenti storici e nutriti di un sentimento acutissimo dei limiti della giustizia umana ...
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Scrittore italiano (Signa, Firenze, 1889 - Siena 1942). Industriale fino a 35 anni, viaggiò molto, specie in America e in Inghilterra; tornato in patria, attese ai proprî poderi. E un senso patriarcale [...] terra e della natura, unito ad uno spirito d'avventura, a un gusto drammatico, pervade la sua narrativa che, verista d'impianto, fa poi largo posto a motivi descrittivo-paesistici. Romanzi principali: La trappola (1928, forse il migliore); Castiglion ...
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verista
s. m. e f. [der. di vero] (pl. m. -i). – Rappresentante, esponente del verismo: i maggiori v., nella narrativa, sono stati Verga e Capuana, in pittura i macchiaioli. In funzione di attributo, anche in senso più ampio: uno scrittore,...
veristico
verìstico agg. [der. di verismo] (pl. m. -ci). – Del verismo, dei veristi, che ha i caratteri del verismo: la narrativa, la poesia, la pittura v. italiana tra Ottocento e Novecento; le tendenze v. del teatro, del cinema; una scena...