GOLFARELLI, Tullo
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Nacque a Cesena il 24 giugno 1853, da Enrico, orafo, e da Vittoria Bassoli. Apprese la tecnica dell'incisione e della lavorazione dei metalli presso la bottega del padre; dal 1878 [...] il 2 agosto dell'anno successivo; ma, se nel primo l'immagine solenne appare risolta con un linguaggio marcatamente verista, a Cesenatico l'eroe è sottratto alla retorica celebrativa attraverso un modellato morbido e una posa che lo ritrae quasi ...
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LORENZETTI, Carlo
Francesca Franco
Nacque a Venezia il 4 apr. 1858 da Francesco, artigiano, e da Lucia Pignatta. Dopo aver ricevuto una prima istruzione presso la scuola di carità fondata dai fratelli [...] come alla causa patriottica, esordì nel 1883 all'Esposizione nazionale di belle arti di Roma con le opere di matrice verista Art. 88 del codice penale (bronzo) e Il primo furto (VII comandamento). Nel 1887, alla V Esposizione nazionale artistica di ...
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CHITI, Remo
Magda Vigilante
Nato a Staggia Senese (Siena) il 26 nov. 1891, si trasferi per ragioni di studio a Firenze, dove entrò in contatto con l'ambiente culturale, vivo e stimolante, delle riviste [...] del Teatro futurista sintetico (Milano, 11 genn. 1915).
Il teatro futurista sostituì alle strutture tradizionali del dramma verista i nuovi moduli della sinteticità, della simultaneità e dell'irrealtà. Atti consistenti spesso in una sola scena, in ...
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GUASTAVINO, Pietro
Fabio Zavalloni
Nacque a Loano, presso Savona, nel novembre 1858 da Giovanni Francesco e Luigia Romella. Rimasto orfano del padre, ufficiale della Marina sarda, si trasferì con la [...] pseudonimo di Japhet ebbe modo di presentare al pubblico un nutrito gruppo di liriche, improntate a uno stile "meno verista e più scapigliato, aperto a disparate suggestioni" (Villa, 1969, p. 44), e poi particolarmente apprezzate da G. Carducci, che ...
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FRANCIOLINI, Giovanni Battista (Gianni)
Francesco Bono
Nato a Firenze il 1° giugno 1910, il F. si trasferì non ancora ventenne a Parigi, dove si interessò ai movimenti d'avanguardia ed entrò in contatto [...] vi confermò la propria abilità nella creazione di atmosfere sensuali e cupe, riconducibili a evidenti influenze della scuola verista francese (dei registi J. Renoir e M. Carné in particolare).
Nel quadro della conformistica produzione cinematografica ...
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DISCOVOLO (di Scòvolo, Scòvolo), Mario
Maria Flora Giubilei
Nacque a Castiglione d'Intelvi (Como) da Luigi Paolo Scòvolo e Luigia Damiani il 25 sett. 1840. In età giovanile fu indirizzato agli studi [...] a Londra una piccola tela, Primavera, che venne notata dalla stampa (Cimaschi, 1963). La tecnica pittorica e gli intendimenti più veristi dell'opera del D. si evolsero negli ultimi anni: dal riferimento esplicito alla pittura di macchia (in Dopo la ...
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CARMINATI, Antonio
Luisa Giordano
Nacque a Brembate di Sotto (Bergamo) il 2 giugno 1859 da Francesco e da una Marianna.
Il C. entrò a Brera nell'anno 1874 e ebbe come maestro di scultura E. Butti; la [...] Gall. d'arte moderna), dove tuttavia la duttilità del materiale viene sfruttata a effetti luministici, pur nell'impostazione verista della figura. Cadenze di più accentuato verismo sono avvertibili nel S.Luigi Gonzaga che soccorre un appestato dello ...
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ANTONA TRAVERSI, Camillo
Mario Quattrucci
Nato a Milano il 27 nov. 1857, fratello di Giannino, nel 1880 si laureò in lettere all'università di Napoli. L'A. si fece presto notare per le numerose pubblicazioni [...] osservazione e di un commovente entusiasmo, egli non ha lasciato al teatro opere notevoli. L'A. apparteme al teatro verista, i cui esponenti più notevoli, ciascuno a suo modo, subirono l'influenza del secondo naturalismo francese e, specialmente, dei ...
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BELLINCIONI, Gemma
Angelo Mattera
Figlia d'arte (il padre, Cesare, era un basso, la madre, Carlotta Soroldoni, un contralto), la B. nacque a Monza il 17 ag. 1864. Esordì, bambina prodigio, il 6 ott. [...] di Santuzza nella Cavalleria rusticana di P. Mascagni, accanto al tenore Roberto Stagno, al Teatro Costanzi di Roma. La così detta "opera verista" aveva trovato in lei (e se ne ebbe conferma, più tardi, nelle opere Malavita e Fedora di U. Giordano, A ...
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BUTTI, Enrico Annibale
Ferruccio Marotti
Nato a Milano il 19 febbr. 1868, dopo gli studi classici intraprese quelli matematici che però interruppe per seguire, secondo la volontà del padre, giurisprudenza [...] spirito e della psicologia che voleva porsi come portato del buon senso tra la tradizionale arte borghese e la nuova rivoluzione verista.
Nel romanzo L'automa (Milano 1892) delinea la figura di un pittore incapace di volere e di credere; in L'anima ...
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verista
s. m. e f. [der. di vero] (pl. m. -i). – Rappresentante, esponente del verismo: i maggiori v., nella narrativa, sono stati Verga e Capuana, in pittura i macchiaioli. In funzione di attributo, anche in senso più ampio: uno scrittore,...
veristico
verìstico agg. [der. di verismo] (pl. m. -ci). – Del verismo, dei veristi, che ha i caratteri del verismo: la narrativa, la poesia, la pittura v. italiana tra Ottocento e Novecento; le tendenze v. del teatro, del cinema; una scena...