GARDONYI, Géza
Luigi Zambra
Scrittore ungherese, nato ad Agárd il 3 agosto 1864, morto a Eger il 31 ottobre 1922. Dopo aver pubblicato due volumi di liriche, si dedicò allo studio della vita del popolo [...] che ritrasse con maestria nelle sue novelle e specialmente nei suoi drammi di tendenza verista. Trattò con successo il romanzo moderno sociale e psicologico dove non mancano tracce della filosofia schopenhaueriana e buddhista, e quello storico, ...
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Scrittore italiano (Signa, Firenze, 1889 - Siena 1942). Industriale fino a 35 anni, viaggiò molto, specie in America e in Inghilterra; tornato in patria, attese ai proprî poderi. E un senso patriarcale [...] terra e della natura, unito ad uno spirito d'avventura, a un gusto drammatico, pervade la sua narrativa che, verista d'impianto, fa poi largo posto a motivi descrittivo-paesistici. Romanzi principali: La trappola (1928, forse il migliore); Castiglion ...
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Critico letterario italiano (Roma 1923 - ivi 1983), prof. di storia della letteratura italiana moderna e contemporanea dal 1964, prima nell'univ. di Messina e poi in quella di Roma; dal 1948 redattore [...] dell'Enciclopedia Italiana. Ha studiato in particolar modo l'Ottocento (Storia della Scapigliatura, 1967; Ottocento romantico e verista, 1972); ha anche fondato e diretto la Biblioteca dell'Ottocento italiano. Tra i suoi contributi sul Novecento si ...
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PICÓN y BOUCHET, Jacinto Octavio
Carlo Boselli
Romanziere, critico d'arte e deputato, nato a Madrid l'8 settembre 1852, e ivi morto il 18 novembre 1923. Laureatosi in diritto nel 1873, preferì consacrarsi [...] Dulce y sabrosa (1891), Juanita Tenorio (1910), Sacramento (1914). Questi ultimi quattro sono forse i migliori romanzi della scuola verista spagnola, e Dulce y sabrosa è considerato il capolavoro del P.
È anche autore di alcuni volumi di racconti e ...
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Tenore italiano (Bologna 1923 - ivi 2008). Allievo di A. Melandri, debuttò nel 1947 in Rigoletto, imponendosi ben presto anche internazionalmente. Fu al fianco di M. Callas in La traviata (Teatro alla [...] Scala di Milano, 1956) e in Lucia di Lammermoor (Teatro San Carlo di Napoli, 1957). Il suo repertorio comprende l'opera romantica italiana e quella verista (Bellini, Donizetti, Verdi, sino a Puccini). Nel 1990 ha vinto il premio Caruso. ...
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LE BARGY, Charles-Gustave-Auguste
Guido Ruberti
Attore francese, nato nel 1858 a La Chapelle (Seine). Entrato nel 1880 alla Comédie française, egli fu il prototipo dei primi attori giovani, in virtù [...] .
Il suo temperamento lo conduceva tuttavia a farsi il particolare interprete di certe figure spregiudicate e beffarde del repertorio verista e post-verista degli ultimi decennî del sec. XIX; e, dopo avere recitato in Ernani e nel repertorio di Dumas ...
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AGAZZI, Rinaldo
Renata Cipriani
Nato a Mapello (Bergamo) il 30 ott. 1857, fratello di Ermenegildo, studiò pittura nell'Accademia Carrara di Bergamo sotto la guida di E. Scuri. Nel 1879 espose alla Carrara [...] primo premio. Fu poi, a Roma, all'Accademia libera di C. Maccari, dove venne a contatto con gli esponenti della pittura verista, per cui si può considerare appartenente al gruppo, di intenti assai vari, che comprende G. Favretto, L. Nono, E. Tito, F ...
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Pittore (Lugo 1856 - Napoli 1949). A Bologna frequentò l'Accademia di belle arti e strinse amicizia con G. Pascoli, per il quale illustrò la prima edizione di Myricae. Giunto a Napoli nel 1876, si dedicò [...] , con particolare freschezza cromatica, marine e vedute di piccolo formato. Fedele a un naturalismo di intonazione verista seppe esprimere, quando lontano da intenti commerciali, raffinate qualità pittoriche (Alberi, Firenze, Galleria d'arte moderna ...
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Nome d'arte di Maria Cecilia Sophia Kalogeropoulos, soprano, nata a New York il 2 dicembre 1923 da genitori greci e morta a Parigi il 16 settembre 1977. È concordemente considerata la voce di soprano lirico-drammatico [...] che ha rivoluzionato a metà del 20° sec. gli standard interpretativi del melodramma romantico e verista, e proprio a questo si deve la scelta che Pier Paolo Pasolini fece di lei come attrice protagonista nel film Medea (1969). In possesso di un' ...
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Regista cinematografico francese (Parigi 1894 - Beverly Hills 1979). Autore di straordinaria sensibilità artistica e morale, maestro dell'arte cinematografica, per le caratteristiche del suo stile che [...] partie de campagne, 1936), l'analisi dell'aristocrazia (La grande illusion, 1937; La règle du jeu, 1939), il lirismo verista (La bête humaine, L'angelo del male, 1938) e il rifacimento letterario (The river, 1951; Le testament du docteur Cordelier ...
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verista
s. m. e f. [der. di vero] (pl. m. -i). – Rappresentante, esponente del verismo: i maggiori v., nella narrativa, sono stati Verga e Capuana, in pittura i macchiaioli. In funzione di attributo, anche in senso più ampio: uno scrittore,...
veristico
verìstico agg. [der. di verismo] (pl. m. -ci). – Del verismo, dei veristi, che ha i caratteri del verismo: la narrativa, la poesia, la pittura v. italiana tra Ottocento e Novecento; le tendenze v. del teatro, del cinema; una scena...