Baritono (Pisa 1877 - Firenze 1953). Apprese il canto da autodidatta e debuttò al teatro Costanzi di Roma nel 1898, affermandosi rapidamente in Italia e all'estero come uno dei maggiori interpreti del [...] repertorio verdiano e di quello verista. L'eccezionale estensione vocale e la sua non comune presenza scenica fecero di lui negli anni tra il 1905 e il 1920 il baritono per antonomasia. ...
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BORTOLOTTI, Francesco
Anna Ottani
Nacque a Bologna il 12 luglio 1802. Allievo di Francesco Cocchi, ne svolse ulteriormente i tentativi di orientare in senso pittoresco la scenografia teatrale, fino [...] ad abbandonare del tutto ogni impronta rigorosamente verista, come pure i residui di un romanticismo enfatizzato e drammatico. Con la collaborazione prevalente di C. Badiali (altre volte ebbe vicini P. Zanolini, D. Ferri, L. Martinelli, F. Migliari, ...
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Cantante (Tempio Pausania 1881 - Roma 1955). Studiò al conservatorio di Roma e poi coi maestri Sbriscia e Martino. Nel 1910 debuttò come tenore al Teatro Costanzi. Ottenne in seguito grandi successi in [...] tutto il mondo specialmente come interprete dei repertorî verdiano e verista. ...
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Pittore greco (seconda metà del sec. 5º a. C.), ricordato da Aristotele che gli rimprovera di rappresentare gli uomini peggiori di quello che sono. Aristofane nomina un P. pezzente e affamato che gli scolî [...] dicono pittore. Si è visto in P. un pittore verista e caricaturale, contemporaneo dei sofisti. Tra i suoi soggetti preferiti dovevano essere figure di satiri. È ricordato un suo quadro con un cavallo che correva in una nuvola di polvere, raffigurato ...
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Scrittrice italiana (Castelfranco Veneto 1876 - Padova 1938), figlia del garibaldino Valerio Bianchetti. Al centro dei suoi racconti (La fortuna, 1913; Codino, 1918; La signorina Anna, 1932; Fine d'anno, [...] 1936) e del romanzo Maria Zef (1936), che prendono le mosse dalla narrativa provinciale e verista, specie del Fogazzaro e del Verga, sono figure di "vinti", di umili e umiliati dal destino (di solito deboli donne), ritratte con oggettività di analisi ...
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Scrittore spagnolo (Madrid 1852 - ivi 1923). Si dedicò da giovane alla critica giornalistica, specialmente di storia dell'arte, e pubblicò Apuntes para la historia de la caricatura (1878) e un ampio studio [...] su Velázquez (Vida y Obras de Don Diego Velázquez, 1899). Romanziere di tendenza verista, nella narrazione di tipo balzacchiano o zoliano infuse spirito di rinnovamento sociale, alla maniera di V. Hugo. Di notevole successo Lázaro (1882), El enemigo ...
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Drammaturgo e narratore italiano (Caltanissetta 1887 - Lido di Camaiore 1956). Il suo teatro, al quale è soprattutto legato il suo nome, ha un notevole significato polemico e storico, costituendo, con [...] quello di Pirandello (da cui deriva più di un motivo), e con quello del "grottesco", la negazione e dissoluzione del teatro verista e borghese dell'Ottocento. Autore di numerose altre opere narrative (La morsa, 1918; Le donne senza amore, 1920; C'era ...
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SANDOVAL y CUTOLI, Manúel
Carlo Boselli
Poeta e letterato, nato il 1° gennaio 1874 a Madrid, ivi morto il 12 ottobre 1932. Laureatosi in legge e in lettere si diede all'insegnamento, negli istituti [...] di Teruel, Soria, Burgos, Cordova, Toledo e Madrid. Poeta genuinamente spagnolo, verista e plasticamente descrittivo, di robusta ispirazione e di stile elegante e puro, sia nel tono classico, sia negli argomenti, ricorda Núñez de Arce e Narciso ...
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Pseudonimo dello scrittore e uomo politico italiano Secondo Tranquilli (Pescina 1900 - Ginevra 1978). Partecipò alla fondazione del Partito comunista (1921), allontanandosene nel 1931. Attivo nel Partito [...] diresse le riviste Europa socialista (1946-47) e Tempo presente (1956-68). Scritti nel gusto della narrativa verista, partecipi della drammatica urgenza degli avvenimenti storici e nutriti di un sentimento acutissimo dei limiti della giustizia umana ...
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Scultore italiano (Morolo, Frosinone, 1854 - Roma 1917). Preferì temi letterari, storici e sociali, operò anche all'estero, per es. in Francia, e aderì alle idee socialiste, tentando di diffonderle nelle [...] classi più indigenti della Ciociaria. Noti soprattutto i suoi Saturnali (1890-99, Roma, Gall. naz. d'arte moderna), di ispirazione verista e il gruppo scultoreo Nicola Ricciotti e i martiri ciociari, eretto nel 1910 a Frosinone. ...
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verista
s. m. e f. [der. di vero] (pl. m. -i). – Rappresentante, esponente del verismo: i maggiori v., nella narrativa, sono stati Verga e Capuana, in pittura i macchiaioli. In funzione di attributo, anche in senso più ampio: uno scrittore,...
veristico
verìstico agg. [der. di verismo] (pl. m. -ci). – Del verismo, dei veristi, che ha i caratteri del verismo: la narrativa, la poesia, la pittura v. italiana tra Ottocento e Novecento; le tendenze v. del teatro, del cinema; una scena...