PERTILE, Aureliano
Giancarlo Landini
– Nacque a Montagnana (Padova), il 9 novembre 1885, da Giuseppe, calzolaio, e Maria. Il giorno in cui nacque fu battezzato il suo concittadino Giovanni Martinelli, [...] attraverso l’esperienza della ‘Belcanto renaissance’, e farci apparire le letture verdiane di Pertile inficiate da un gusto verista, nel quale rientra anche l’enfasi caratteristica delle sue interpretazioni, ma cara a tutto il periodo compreso tra ...
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STIGNANI, Ebe
Giancarlo Landini
STIGNANI, Ebe. – Nacque nella casa di piazza Oronzo de Donno, a Napoli l’11 luglio 1903, dove il padre Ugo con la madre Pasqua Moni, originari di Bagnacavallo, si trovava [...] sosteneva una tecnica di prim’ordine, in un momento storico in cui la scuola di canto italiana, condizionata dal gusto verista, sembrava non essere sempre attenta ai dettami del bel canto, specie nel comparto delle voci femminili. L’omogeneità della ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Bizet è l’autore di uno dei principali capolavori del repertorio operistico, Carmen; [...] teatro musicale francese e influisce sulle vicende del melodramma veristico di fine secolo. Nonostante la prodigiosa rapidità nell’ quest’ultima che ha conseguenze dirette sull’opera cosiddetta verista, in Francia e soprattutto in Italia.
Con queste ...
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DI JORIO, Antonio
Raoul Meloncelli
Nacque ad Atessa (Chieti) il 28 giugno 1890 da Girolamo e Antonia Cinalli. Fu avviato prestissimo allo studio della musica e a soli undici anni suonava già il corno [...] popolare, cui è legata in gran parte la sua fama; peraltro anche la sua produzione teatrale, d'impronta per lo più verista, fu ispirata al folklore abruzzese per i frequenti richiami ai canti e alle danze della sua regione e fu caratterizzata da una ...
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Pacini, Giuseppe. –
Giancarlo Landini
Baritono, nacque a Firenze il 16 luglio 1862 da Niccola e Maria Ciardini.
I genitori gli fecero studiare canto sotto la guida di Francesco Cortesi, operista di [...] Scuola, limitatamente ad alcuni titoli. Assimilò così i modi estroversi, lo slancio, persino la brutalità del nuovo stile verista, che applicò anche al repertorio romantico, per assecondare il mutato gusto del pubblico: lo si nota nell’incisione del ...
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Filosofia
Nella filosofia scolastica, l’attribuzione di una realtà oggettiva ai concetti universali. Nella filosofia moderna, ogni dottrina che consideri l’oggetto della conoscenza come esistente in sé, [...] per il degrado sociale meridionale G. Toma, T. Patini e lo scultore A. d’Orsi. Nelle regioni settentrionali, aderiscono alla tendenza verista G. Favretto, C. Pittara e lo scultore V. Vela; in una temperie già divisionista, ma legata a temi realisti ...
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MORANTE, Elsa
Nadia Setti
MORANTE, Elsa. – Nacque a Roma il 18 agosto 1912 da Irma Poggibonsi, maestra, ebrea modenese, e da Francesco Lo Monaco, siciliano, morto suicida nel 1943; padre anagrafico, [...] inglese (Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen), per altri il riferimento era più vicino all’ambientazione siciliana verista (Verga, De Robertis). Tuttavia, fu soprattutto l’apprezzamento di György Lukács che, decretando Menzogna e sortilegio come ...
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PUCCINI, Giacomo
Dieter Schickling
PUCCINI, Giacomo. – Nacque a Lucca il 22 dicembre 1858, sesto di nove figli (e primo maschio) del compositore Michele Puccini e di Albina Magi.
Fu battezzato con i [...] incerto circa il proprio stile personale nonostante il successo di Manon Lescaut, accarezzasse l’idea di ricollegarsi al filone verista, allora in auge. Ma al ritorno il lavoro sulla Bohème riprese speditamente: in una lettera del 13 luglio 1894 ...
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CHECCHI, Eugenio
Paolo Petroni
Di famiglia toscana, nacque a Livorno il 4 ott. 1838 da Leopoldo Francesco, funzionario di polizia, e da Carlotta Romula Botti.
Come ha scritto egli stesso, a sedici anni [...] del Manzoni. Non mancano nemmeno, a vivacizzare la pagina e il racconto, notazioni dialettali, cui è attribuito un tono comico-verista. Il limite del C., ma anche la sua forza, consiste nel saper risolvere quasi sempre il racconto in una scenetta ...
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LEONCAVALLO, Ruggiero (Ruggero)
Johannes Streicher
Nacque il 23 apr. 1857 nel quartiere Chiaia di Napoli, secondogenito del magistrato Vincenzo, pugliese, e di Virginia D'Auria, figlia del pittore Raffaele. [...] tuttora un temibile banco di prova, insieme con Cavalleria rusticana, per chiunque voglia confrontarsi con la vocalità verista.
Pagliacci fonda il suo immenso e intramontabile successo internazionale non solo su indovinate scelte di scrittura vocale ...
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verista
s. m. e f. [der. di vero] (pl. m. -i). – Rappresentante, esponente del verismo: i maggiori v., nella narrativa, sono stati Verga e Capuana, in pittura i macchiaioli. In funzione di attributo, anche in senso più ampio: uno scrittore,...
veristico
verìstico agg. [der. di verismo] (pl. m. -ci). – Del verismo, dei veristi, che ha i caratteri del verismo: la narrativa, la poesia, la pittura v. italiana tra Ottocento e Novecento; le tendenze v. del teatro, del cinema; una scena...