letteratura Tendenza letteraria italiana, corrispondente al naturalismo (➔) francese. Il v. nasce nel secondo Ottocento, quando l’aspetto del romanticismo che tendeva alla parola-musica si era ridotto [...] Capuana, il naturalismo italiano, che preferì chiamarsi v., fu assai lontano da quello francese. Per es., il massimo scrittore verista d’Italia, G. Verga, che pure nella seconda e più importante fase della sua attività prese dichiaratamente l’avvio ...
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Scultore (Molfetta 1864 - Napoli 1936). Esponente della corrente verista, fu autore di monumenti (Mazzini, a Molfetta; Saffi, a Forlì; Umberto I, a Bari), di composizioni allegoriche di stampo liberty, [...] e di più interessanti ritratti (la pianista Nadler, Milano, Galleria d'arte moderna; Boecklin, Roma, Galleria nazionale d'arte moderna, ecc.). Carattere irrequieto e violento, ebbe una vita segnata da ...
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Autore drammatico italiano (Messina 1845 - Milano 1896), d'ispirazione verista; scrisse I figli di Lara (1884), L'ora critica (1884), Sara Felton (1884), Malacarne (1885). Scrisse anche libretti d'opera, [...] racconti, novelle ...
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Scultore italiano (Napoli 1845 - ivi 1929). Fece parte della corrente verista, in costante opposizione con l'accademismo dominante a Napoli ai suoi tempi. Come Teofilo Patini nella pittura, così egli trattò [...] polemicamente nelle sue opere temi sociali e umanitarî (Parassiti, 1877, Reggia di Capodimonte; Proximus tuus, 1880, Galleria d'arte moderna di Roma), spingendo lo studio della realtà a un estremo che ...
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Scultore italiano (Viterbo 1816 - Firenze 1892) di stile ora classicheggiante ora verista, dotato di grande perizia tecnica ma di scarso vigore plastico; ebbe molti incarichi, in patria e fuori, per gruppi [...] monumentali (Ratto di Polissena, 1866, Firenze, loggia dei Lanzi), monumenti commemorativi e funebri, ecc ...
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Pittore e scultore italiano (Arquata Scrivia 1840 - Genova 1892), esponente della corrente verista. Allievo di G. Isola all'accademia di Genova, perfezionatosi a Roma, fu dapprima ritrattista, poi pittore [...] ad affresco (in numerose chiese della Liguria) ...
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Scultore belga (Roulers 1862 - Bruges 1931). Studiò a Bruges e Bruxelles. Seguace dell'indirizzo verista, fu attivissimo: ritratti, medaglie, gruppi e numerosissimi monumenti pubblici in Belgio e all'estero [...] (monumento del Congresso a Buenos Aires, 1911-14, ecc.) ...
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Incisore (Vienna 1874 - Parigi 1947). Si stabilì a Parigi nel 1895. Trattò, con gusto verista ma con sottile penetrazione psicologica, temi di vita parigina, ritratti, paesaggi (Impressions d'Italie). [...] Illustrò l'Histoire Comique di A. France (1905), Dans l'antichambre di O. Mirbeau (1905) e la Mort de Venise di M. Barrès (1926) ...
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Scrittore italiano (Senigallia 1863 - Roma 1939). Muovendo da brevi romanzi o novelle di stampo ancora verista, d'un verismo lombardo alla De Marchi, P. giunse via via a esprimere il suo dissidio - tra [...] antico e moderno; tra mondo ideale, tutto virtù e saggezza e mondo reale, attuale, meccanico e piccoloborghese - in un racconto pieno di divagazioni e di parentesi tra descrittive e morali, i cui protagonisti ...
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Pittore (Kaluga 1840 - Mosca 1894). Formatosi a Mosca, aderì agli Ambulanti, orientandosi a un'arte d'intonazione verista vicina alle soluzioni di G. V. Perov (I Burloni, 1865, Mosca, Galleria Tret´jakov; [...] La Processione, S. Pietroburgo, Museo russo) ...
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verista
s. m. e f. [der. di vero] (pl. m. -i). – Rappresentante, esponente del verismo: i maggiori v., nella narrativa, sono stati Verga e Capuana, in pittura i macchiaioli. In funzione di attributo, anche in senso più ampio: uno scrittore,...
veristico
verìstico agg. [der. di verismo] (pl. m. -ci). – Del verismo, dei veristi, che ha i caratteri del verismo: la narrativa, la poesia, la pittura v. italiana tra Ottocento e Novecento; le tendenze v. del teatro, del cinema; una scena...